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Nord Stream 2

Nord Stream 2, che cosa cambia dopo il via libera della Danimarca al gasdotto

Una via alternativa del Nord Stream 2, aveva sottolineato il presidente della compagnia di gas russa Gazprom Viktor Zubkov, avrebbe comportato un aumento elevato dei costi.

Nel contesto della geopolitica del gas il fatto che Nord Stream 2 AG abbia ottenuto il permesso di costruire il suo sistema di condutture pianificato nella zona economica esclusiva danese (ZEE) a sud-est di Bornholm da parte della Agenzia danese per l’energia – come dichiarato da Samira Kiefer Andersson, responsabile delle autorizzazioni della Danimarca presso Nord Stream 2 – costituisce una svolta di grande rilevanza. Lo scrive Start Magazine, sottolineando che fino ad un mese fa la Danimarca rappresentava l’ultimo ostacolo che avrebbe potuto ostacolare la realizzazione del progetto. Una via alternativa – aveva sottolineato il presidente della compagnia di gas russa Gazprom Viktor Zubkov – avrebbe comportato un aumento elevato dei costi.

LA CENTRALITA’ DI GAZPROM E GERMANIA

Naturalmente un progetto di tali dimensioni darebbe assoluta centralità a Gazprom e alla Germania, che avrebbero il monopolio a livello europeo del gas. In particolare il 50% del fabbisogno energetico della Germania viene coperto dalla Russia. Ma i legami tra Russia e Germania passano anche attraverso l’ex cancelliere tedesco Gerard Schroeder che è diventato prima consulente dei russi in Gazprom e poi è diventato presidente del consorzio Nord Stream.

I VANTAGGI PER LONDRA

Tuttavia anche Londra, a parte la Germania, avrebbe un vantaggio rilevante, poiché una parte di questo progetto prevede di far arrivare il gas russo direttamente in Gran Bretagna.

CHI SI OPPONE AL GASDOTTO

Fra i principali oppositori al Nord Stream 2 vi sono Polonia, Slovacchia e Ucraina (e in seconda battuta Irlanda, Danimarca, Svezia, Lussemburgo, Croazia, Estonia, Lettonia e Lituania) che non solo sono politicamente e tradizionalmente anti-russi ma, se questo progetto venisse posto in essere, finirebbero per perdere sia centralità geopolitica sia ingenti guadagni.

LE RAGIONI DEL NO AMERICANO

Per quanto riguarda gli Usa la loro contrarietà al raddoppio del Nord Stream 2 dipende dal fatto un’alleanza tra la Russia e la Germania sul fronte energetico viene interpretata come una vera e propria minaccia geopolitica, una minaccia in grado cioè di ridimensionare in modo considerevole le loro esportazione di gas in Europa.

L’articolo completo su Start Magazine

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