Advertisement Skip to content
2022

“L’anno del gas e del grano”: il 2022 dal punto di vista energetico e delle materie prime

“L’anno del gas e del grano”: questa l’espressione usata da Philippe Chalmin, professore dell’Università di Parigi-Dauphine, per descrivere il 2022 

Il 2022 è un anno che rimarrà negli annali delle materie prime. Mai come in questi 365 giorni le tensioni sui mercati sono state così alte, con impennate speculative che hanno portato a prezzi record, seguite da bruschi cali. Scrive Le Monde.

2022: L’ANNO DEI RINCARI

“Attraverso la loro volatilità, i mercati riflettono le ansie del pianeta”. A dirlo è Philippe Chalmin, professore dell’Università di Parigi-Dauphine. Già nel 2021 i prezzi delle materie prime erano in crescita, spinti dagli acquisti cinesi e dalla ripresa economica post-pandemia, che hanno causato tensioni sull’offerta. L’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe il 24 febbraio ha accelerato questi aumenti.

COSA È SUCCESSO AL SETTORE ENERGETICO

Nel settore energetico – secondo l’approfondimento del quotidiano Le Monde – i prezzi del gas hanno subito un’impennata senza precedenti a causa del prosciugamento delle forniture russe all’Europa. Sui mercati a termine hanno raggiunto una media tra i 100 e i 125 euro per megawattora, con picchi di oltre 300 euro in estate, mentre prima della crisi erano tra i 20 e i 30 euro.

Tuttavia – scrive Le Monde – a dicembre si è registrata una leggera tregua su questo fronte in Europa, dove le temperature inferiori alla norma, gli elevati livelli di scorte di gas e la riduzione della domanda causata da un’improvvisa sobrietà hanno permesso ai prezzi di tornare a circa 85 euro, ovvero ai livelli precedenti al 24 febbraio.

“Nel 2021, le esportazioni di gas russo verso l’UE sono state pari a 140 miliardi di metri cubi. Nel 2021, le esportazioni di gas russo verso l’Unione Europea ammontavano a 140 miliardi di metri cubi, sono scese a 60 miliardi nel 2022 ed è probabile che nel 2023 non ci sarà più gas russo nei nostri sistemi”, ha ricordato il direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, Fatih Birol, in una conferenza stampa a Bruxelles il 12 dicembre. Questo “lascerebbe un buco ancora più grande nelle forniture di gas europee e mondiali”, ha avvertito, mettendo in guardia dalle conseguenze nei prossimi inverni.

Finora queste forniture sono state in parte compensate dall’acquisto di gas naturale liquefatto, in particolare dagli Stati Uniti e dal Qatar, ma questa situazione non può essere mantenuta a lungo termine a causa degli impatti climatici. Inoltre, è probabile che la concorrenza si inasprisca in caso di ripresa dell’attività cinese.

LA PAURA PER LA MANCANZA DI DISPONIBILITÀ DEL GRANO

L’improvviso blocco delle esportazioni di grano dai porti del Mar Nero colpiti dal conflitto – riporta Le Monde – ha gettato un’ombra sulla situazione. L’importanza delle esportazioni di cereali ucraini, ma soprattutto russi, è venuta alla ribalta. Il timore di una scarsa disponibilità di grano ha fatto ribollire le speculazioni. Ai massimi storici, raggiunti a metà maggio, una tonnellata di grano da macina veniva scambiata a 438 euro su Euronext. Si tratta di un livello di prezzi pericoloso per le popolazioni dei Paesi più poveri che dipendono fortemente dalle importazioni.

L’accordo sul grano concluso a fine luglio tra Mosca e Kiev, sotto l’egida della Turchia e delle Nazioni Unite, per garantire le esportazioni di grano dai porti ucraini, ha allentato la pressione. Soprattutto perché è stato rinnovato a metà novembre per 120 giorni. “Grazie a questo accordo, ogni mese vengono esportati dall’Ucraina cinque milioni di tonnellate di prodotti agricoli, compresi tutti i cereali”, afferma in una nota Arthur Portier di Agritel. Allo stesso tempo – sottolinea Le Monde – i granai del mondo si sono riempiti, con un raccolto record in Russia e in Australia e uno discreto in Europa.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su