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OPEC, Monthly Oil Market Report

Quanto investiranno le Big Oil nel 2023?

Le prospettive per il 2023 vedono un aumento degli investimenti per le Big Oil 

È alle porte un aumento degli investimenti nei settori del petrolio e del gas da parte delle principali compagnie energetiche americane e europee per l’anno 2023. La maggior parte delle compagnie energetiche ha evitato di spendere molto per espandere la produzione all’indomani della crisi petrolifera del 2020, dando la priorità alla restituzione di più denaro agli azionisti sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni.

LE BIG OIL PRONTE A INVESTIRE DI PIU’

Un paio di mesi fa – si legge su Oilprice.com – il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha esortato le compagnie energetiche a smettere di “trarre profitto dalla guerra” e ha persino minacciato di imporre loro un’imposta di emergenza se non avessero investito i loro profitti nella riduzione dei costi per gli americani e nell’aumento della produzione. Le esortazioni sono giunte in un momento in cui Big Oil ha registrato profitti record grazie agli alti prezzi delle materie prime e dell’energia.

Forse Biden non riuscirà a realizzare appieno il suo desiderio, ma ci sono segnali che indicano che le aziende sono disposte a spendere di più nei prossimi anni.

COSA FARA’ CHEVRON

Chevron – scrive Oilprice.com – ha annunciato mercoledì che il budget per le spese in conto capitale per l’anno 2023 ammonterà a 17 miliardi di dollari, al limite superiore del range di 15-17 miliardi di dollari a medio termine e con un aumento di oltre il 25% rispetto alla spesa prevista per il 2022.

La società ha dichiarato che gli investimenti upstream includono più di 4 miliardi di dollari per lo sviluppo del Bacino Permiano, circa 2 miliardi di dollari per altre attività di shale e tight e circa 2 miliardi di dollari per progetti che riducono le emissioni di carbonio o aumentano la capacità di produzione di combustibili rinnovabili, più del doppio del budget del 2022. Sebbene la spesa di Chevron per il 2023 sarà notevolmente superiore alla spesa in conto capitale negli anni della pandemia 2020-21, è comunque molto inferiore alla media annuale di 30 miliardi di dollari del periodo 2012-19.

“I nostri budget per le spese in conto capitale rimangono in linea con le indicazioni precedenti, nonostante l’inflazione”, ha dichiarato il presidente e amministratore delegato Mike Wirth.

I PIANI DI EXXONMOBIL

ExxonMobil, società omologa di Chevron, non ha annunciato un drastico aumento della spesa, ma mercoledì ha dichiarato che la sua spesa in conto capitale per il 2023 sarà più vicina alla fascia alta del suo obiettivo annuale di 20-25 miliardi di dollari, un livello che prevede di mantenere fino al 2027. La società ha dichiarato che oltre il 70% dei suoi investimenti di capitale sarà destinato al bacino permiano degli Stati Uniti, alla Guyana, al Brasile e a progetti di GNL in tutto il mondo. Questi investimenti contribuiranno ad aumentare la produzione upstream della società di 500.000 boe/giorno fino a 4,2 milioni di boe/giorno entro il 2027. La Exxon ha anche annunciato l’intenzione di aumentare la spesa per i progetti a basse emissioni del 15% fino al 2027, per arrivare a circa 17 miliardi di dollari entro il 2027. Exxon prevede anche di espandere il suo piano di riacquisto di azioni a 50 miliardi di dollari fino al 2024, di cui 15 miliardi quest’anno. Da dove arriverà tutto questo denaro? Exxon – scrive Oilprice.com – afferma che prevede di “raddoppiare gli utili e il flusso di cassa potenziale” entro il 2027 rispetto al 2019, e prevede anche di realizzare circa 9 miliardi di dollari di risparmi strutturali sui costi entro la fine del 2023 rispetto ai livelli del 2019.

I PIANI DI TOTALENERGIES

TotalEnergies, secondo le dichiarazioni rilasciate dal presidente e amministratore delegato del gruppo Patrick Pouyanné, prevede di investire oltre 5 miliardi di euro nelle energie rinnovabili e nell’elettricità decarbonizzata entro il 2023. Per il periodo 2022-2025, TotalEnergies prevede una spesa complessiva in conto capitale compresa tra 14 e 18 miliardi di euro all’anno, di cui un terzo sarà dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energetico. I restanti due terzi saranno dedicati alla crescita del gas naturale liquefatto (GNL) e a nuovi progetti petroliferi.

“Abbiamo annunciato che avremmo aumentato gli investimenti. Probabilmente l’anno prossimo aumenteranno a più di 5 miliardi”, ha dichiarato l’esecutivo durante un’audizione all’Assemblea Nazionale, nell’ambito della commissione sulla sovranità energetica e industriale della Francia.

COSA FARA’ BP

British Petroleum prevede di investire fino a 18 miliardi di sterline (22 miliardi di dollari) nel Regno Unito entro la fine del decennio, incluso nel Mare del Nord, dove il CEO Bernard Looney,  ha affermato che parte della spesa riguarderà progetti come lo sviluppo di Vorlich come “sicurezza energetica per oggi negli idrocarburi”.

ENI: IL PIANO 2022-2025

La strategia di Eni definita nel Piano Strategico 2022-2025 è volta a garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico. Per finanziare la propria strategia e la propria crescita, Eni prevede di aumentare la quota dei propri investimenti dedicati alle nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il  2030 e fino all’80% al 2040. In particolare, i progetti gas di Eni sono ben posizionati per rifornire mercati chiave e l’azienda si aspetta che possano raggiungere più di 15 MTPA di volumi contrattualizzati GNL entro la fine del piano.

Nell’arco del piano Eni metterà in produzione i progetti major inclusi Baleine in Costa d’Avorio, Marine XII LNG in Congo, Coral in Mozambico, Dalma Gas negli EAU e altri progetti gas in Italia, Indonesia e Norvegia. Questi progetti uniti ai ramp–up aggiungeranno al 2025 circa 800 mila boe/d alla produzione upstream di riferimento. L’upstream di Eni sarà più sostenibile e di valore con un net carbon footprint scope 1 e 2 in diminuzione del 65% entro il 2025 (rispetto al 2018), in linea con l’obiettivo delle zero emissioni nette del 2030.

 

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