In Europa circa 42.000 tonnellate di microplastiche, aggiunte intenzionalmente, vengono rilasciate nell’ambiente ogni anno
Le minuscole particelle di plastica vengono utilizzate in numerosi prodotti, tra cui cosmetici, vernici e campi sportivi, oppure si creano involontariamente quando pezzi più grandi di rifiuti di plastica si rompono nel tempo.
Germania, Paesi Bassi, Francia e altri tre paesi Ue chiedono misure vincolanti all’Unione europea per prevenire il rilascio di microplastiche, che sono state trovate nel corpo umano, nel ghiaccio marino polare e nelle fosse oceaniche più profonde; riporta Reuters.
MICROPLASTICHE: I DATI IN EUROPA
L’Agenzia europea per le sostanze chimiche afferma che in Europa circa 42.000 tonnellate di microplastiche aggiunte intenzionalmente vengono rilasciate nell’ambiente ogni anno, oltre a circa 176.000 tonnellate di particelle formate involontariamente.
La Commissione europea – riporta Reuters – sta elaborando una legge, che dovrebbe essere proposta ai membri del blocco di 27 paesi e ai legislatori il prossimo mese, per introdurre misure per ridurre del 30% il volume di microplastiche rilasciate nell’ambiente entro il 2030.
I PAESI UE: SERVONO NORME VINCOLANTI
“Le misure volontarie non sono sufficienti”, hanno affermato i sei paesi in un documento congiunto inviato questa settimana all’esecutivo dell’UE e visionato da Reuters. È stato firmato anche da Danimarca, Lussemburgo e Norvegia, non membro dell’Unione europea.
“Chiediamo alla Commissione di introdurre misure precauzionali a livello dell’UE per prevenire e ridurre le microplastiche nell’ambiente”, hanno affermato i paesi nella lettera.
I paesi – riporta Reuters – hanno anche chiesto all’UE di creare sistemi uniformi per monitorare le microplastiche nell’aria, nell’acqua e nel suolo in tutta Europa, per verificare se i paesi rispettano e applicano le regole.
I PIANI DELLA COMMISSIONE UE
Lo scorso anno la Commissione ha proposto una legge separata che introdurrà gradualmente le restrizioni sull’aggiunta di microplastiche ai prodotti venduti in Europa, compresi campi sportivi e cosmetici. La prossima proposta dovrebbe riguardare anche le microplastiche rilasciate involontariamente, ad esempio dall’usura dei pneumatici e dal lavaggio di indumenti realizzati con materiali sintetici.