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L'Italia è leader nel riciclo dei rifiuti, ma servono nuovi investimenti

L’Italia è leader nel riciclo dei rifiuti, ma servono nuovi investimenti

Alla Conferenza Nazionale del Riciclo il presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, ha spiegato che “in 8 anni il riciclo complessivo in Italia è passato dal 64% al 72%”, mentre il ministro Pichetto ha sottolineato che “nel settore non abbiamo rivali, ma dobbiamo continuare ad investire”
Cosa comporterà il nuovo Regolamento europeo su imballaggi e rifiuti d’imballaggio e un’analisi sullo stato dell’arte in Italia, con il rapporto 2023 “Il Riciclo in Italia” redatto da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. Questi i due focus principali della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo, che si è svolta oggi nella Sala Buzzati del Corriere della Sera a Milano, organizzata dalla Fondazione in collaborazione con Pianeta 2030, l’inserto dedicato all’ambiente.

ITALIA LEADER IN EUROPA NEL RICICLO DEI RIFIUTI

Nel riciclo e nella preparazione per il riutilizzo, l’Italia è tra i Paesi più avanzati in Europa, dato già confermato dall’Early Warning Report 2023 realizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con l’Agenzia Europea per l’Ambiente: con 19 filiere di settore, l’Italia ricicla il 72% del totale dei suoi rifiuti, speciali e urbani, contro una media europea del 58%.

In una giornata dedicata al tema, inaugurata da un messaggio del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, Mattia Pellegrini, Head of Unit, Circular Economy, DG Environment della Commissione Europea, il presidente del Conai Ignazio Capuano, la vice presidente di Confindustria Katia Da Ros, in dialogo con Edoardo Vigna, caporedattore e responsabile Pianeta 2030, hanno affrontato il tema del Regolamento europeo insieme alla sfida della rivalorizzazione dei rifiuti, in un’ottica circolare con tassi di riciclo maggiori e di qualità superiore. Capaci di rendere ulteriormente riutilizzabili le materie prime seconde, oggetto del Rapporto Eea portato da Ioannis Bakas, Expert Circular Economy Monitoring e Co-autore, European Environment Agency Report.

PICHETTO: IN EUROPA NON ABBIAMO RIVALI, MA DOBBIAMO CONTINUARE AD INVESTIRE

“Il riciclo è un elemento chiave per la transizione ecologica e per la tutela dell’ambiente, permette di realizzare una vera economia circolare e di salvaguardare il nostro Paese. Ci consente di risparmiare energia e ridurre le emissioni. Gli eccezionali tassi di riciclo a cui siamo arrivati dimostrano il nostro impegno nel settore e la nostra leadership in Europa”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

“Dobbiamo fare da traino – ha aggiunto Pichetto – affinché per tutti il riciclo sia uno strumento di sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Attraverso le filiere del riciclo si può fare del bene all’ambiente ma anche far crescere l’economia e creare nuovi posti di lavoro e quindi benessere. Con il riciclo possiamo anche renderci indipendenti di Paesi fornitori di materie prime come il litio. L’Italia non ha rivali nel campo del riciclo, ma non dobbiamo accontentarci e continuare ad investire. Con il PNRR abbiamo destinato 600 milioni di euro per progetti faro di economia circolare. Auspico che ci siano sempre più occasioni di confronto come questo, perché è fondamentale favorire lo scambio di esperienze e portare sempre più in alto le ambizioni in tutto questo settore”.

RONCHI: TRA IL 2012 E IL 2020 IL RICICLO COMPLESSIVO IN ITALIA È PASSATO DAL 64% AL 72%

“Dal 2012 al 2020 il riciclo complessivo in Italia è passato dal 64% al 72%, con 10,5 milioni di tonnellate avviate a riciclo. La Germania, seconda in Europa, è passata solo dal 54% al 55%”. Così il presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, che ha aggiunto: “sugli imballaggi, poi, l’Italia è un’eccellenza. Nel riciclo del cartone superiamo l’80%, oltre il target dell’Unione europea del 75%, mentre sul legno siamo ad oltre il 60% rispetto ad un target europeo del 30%. Sulla plastica siamo al 48,6%, vicini all’obiettivo del 50%”.

“Una delle principali sfide è il mercato delle materie prime seconde, che è in difficoltà. Questo – ha aggiunto Ronchi – è un tema che è legato al contesto del mercato europeo e internazionale. Le materie prime primarie infatti sono volatili, instabili e risentono molto del contesto geopolitico globale. In questo c’è poi il tema delle materie prime strategiche e critiche, il cui approvvigionamento è molto importante per la transizione ecologica. Dobbiamo puntare sull’innovazione, altrimenti rischiamo di perdere tutto quello che abbiamo relaizzato finora. Sul riciclo delle plastiche abbiamo raggiunto dei buoni livelli, anche se c’è ancora da fare qualche miglioramento impiantistico. Dobbiamo aprire il nuovo orizzonte del riutilizzo delle materie prime seconde derivate da polimeri plastici, soprattutto per quanto riguarda i contenitori degli alimenti”.

PELLEGRINI (UE): SU REGOLAMENTO IMBALLAGGI DISCUSSIONE IN CORSO CON PRESIDENZA SPAGNOLA

“La Commissione europea ha deciso di intervenire sul riuso perché si è registrato un aumento esponenziale del consumo pro-capite dei packaging, che ha superato i 180 kg/persona l’anno. Per ridurre il packaging ci sono due metodi: il riuso, oppure ridurre il cosiddetto void space, cioè il rapporto tra il prodotto e l’imballaggio che lo contiene. La Commissione Ue aveva indicato una soglia del 40%, cioè le dimensioni dell’imballaggio possono essere maggiori al massimo del 40% rispetto a quelle del prodotto. Poi, questa soglia è stata cancellata dal Parlamento europeo, e secondo noi questo è un errore. Il Consiglio europeo va invece in una direzione più logica, perché ad esempio afferma che in alcuni casi l’imballaggio ha bisogno di dimensioni maggiori in quanto pericoloso”. Lo ha dichiarato Mattia Pellegrini, Head of Unit, Circular Economy, DG Environment della Commissione Europea

“Dodici Paesi membri – ha proseguito Pellegrini – hanno firmato un documento che richiama l’articolo 4 della Direttiva quadro Rifiuti, in cui affermano che sono d’accordo sul tenere attivo il riuso, ma che bisogna prevedere una deroga nel caso in cui si dimostri di avere un sistema di raccolta differenziata e che si può riciclare a tassi molto altri un determinato prodotto monouso. Questo gruppo di 12 Paesi non è ancora una minoranza di blocco, ma è un gruppo importante. C’è una discussione in corso anche con la presidenza spagnola in vista del Consiglio europeo, ma attualmente il testo resta uguale a quello della Commissione”.

CONAI: IL REGOLAMENTO UE SUGLI IMBALLAGGI ATTRIBUISCE UN VALORE NEGATIVO, MA NON È COSÌ

Il presidente del Conai, Ignazio Capuano, ha parlato del regolamento europeo sugli imballaggi, spiegando che “all’articolo 1 si legge che il regolamento nasce ‘con lo scopo di sanare gli effetti perniciosi dell’imballaggio’, attribuendo quindi un valore negativo all’imballaggio. Io non credo sia così perché uno dei motori dello sviluppo economico, ma anche igienico e sanitario deriva anche dall’imballaggio, poiché gli imballaggi servono a spostare i prodotti dalle fabbriche al consumo preservando l’integrità, dando anche informazioni sulla sicurezza alimentare, sanitaria etc. C’è questa idea quasi ideologica che sovrasta tutte le buone intenzioni”.

DA ROS (CONFINDUSTRIA): BISOGNA IMPLEMENTARE INNOVAZIONE TECNOLOGICHE NEI PROCESSI DI RICICLO

Per la vicepresidente di Confindustria, Katia Da Ros, “l’industria italiana del riciclo continua a mostrare una crescita costante, affermandosi come un punto di riferimento in Europa. Tuttavia, nonostante i notevoli progressi, i risultati raggiunti non sono ancora sufficienti per sfruttare appieno le nuove opportunità emergenti. Oggi il passaggio verso un’economia di tipo circolare è una necessità imprescindibile. Allo stesso tempo, però, ciò impone all’industria del riciclo delle sfide molto importanti, come limitare l’estrazione e l’uso dei materiali, ottimizzare l’impiego e sostituire l’uso delle materie prime vergini. Per affrontare queste sfide è fondamentale implementare innovazione tecnologiche nei processi di riciclo e favorire la creazione di mercati che riconoscano e valorizzino i materiali generati da questi processi di riciclo”.

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