Edison ha un contratto a lungo termine di 25 anni con QatarEnergy, grazie al quale importa circa 6,5 miliardi di metri cubi/anno di GNL attraverso il terminal di rigassificazione offshore di Rovigo
L’Italia punta forte sul gas naturale liquefatto. Le tensioni nel Mar Rosso hanno infatti provocato un aumento dell’interesse all’acquisto di GNL perché, secondo alcune fonti, i potenziali ritardi nel carico spingono gli acquirenti nostrani a valutare delle fonti di approvvigionamento alternative. “Nonostante il costante calo delle tariffe di noleggio spot dall’inizio della crisi nel Mar Rosso, il recente aumento e il reindirizzamento dei carichi del Qatar potrebbero comportare un’inversione di rotta delle tariffe”, hanno spiegato Domitille Lainey, Mehrun Etebari e Andres Rojas, rispettivamente direttori associati e direttore di S&P Global Commodity Insights. “Per mantenere gli attuali livelli di esportazione del Qatar verso il mercato europeo senza l’uso del Canale di Suez – hanno aggiunto gli analisti – i qatarioti dovrebbero fare affidamento sul mercato spot delle navi cisterna, per portare ulteriore tonnellaggio a sostegno delle loro attività commerciali”.
IL PESO DEL QATAR NEL FORNIRE IL GNL ALL’EUROPA
Secondo S&P Global, se la crisi dovesse proseguire, organizzare scambi o dirottare i carichi diretti in Europa sarebbe un’impresa pesante per il Qatar, che nel 2023 ha inviato 15,6 milioni di tonnellate di GNL in Europa attraverso il Canale di Suez. Tuttavia, la quota della produzione qatariota destinata all’Europa è diminuita dopo il picco della crisi del gas europea del 2022: sia nel secondo che nel terzo trimestre 2022, il Paese della penisola araba ha esportato oltre il 27% del suo GNL in Europa.
Nel quarto trimestre 2023, questa quota era scesa al 16%, sia a causa dell’indebolimento della domanda dall’Europa – che aveva rimosso i segnali di prezzo che incentivavano l’instradamento di volumi flessibili ad ovest di Suez – sia per l’avvio di molti nuovi contratti di fornitura fissi con acquirenti asiatici, che hanno limitato i volumi flessibili del Qatar. La maggior parte di queste consegne avviene tramite contratti a lungo termine tra il Qatar ed acquirenti europei, in Italia principalmente con Edison.
IL CONTRATTO DI EDISON CON QATAR ENERGY
Edison ha un contratto a lungo termine per l’acquisto di GNL da QatarEnergy (ex Qatargas). In base al contratto, della durata di 25 anni, l’azienda italiana importa circa 6,5 miliardi di metri cubi/anno di GNL attraverso il terminal di rigassificazione offshore di Rovigo. Finora nel 2024 il Qatar ha inviato all’Europa tramite contratti a lungo termine 3 carichi di GNL, e l’Italia ne ha preso uno. Il volume totale contrattato delle esportazioni GNL del Qatar in Europa nel 2023 è sceso del 24%, a 14,1 milioni di tonnellate, nonostante l’assenza del gas russo.
LE IMPORTAZIONI ITALIANE DI GNL A GENNAIO 2024
Secondo i dati di S&P Global, attualmente, al 22 gennaio, le importazioni italiane di GNL di gennaio ammontano a 720.000 tonnellate. Si tratta di circa il 73% dei livelli del mese scorso, e alcune fonti prevedono che a gennaio le nostre importazioni supereranno i livelli di dicembre 2023. Del totale attuale, il 50% proviene dagli Stati Uniti, mentre circa il 39% dal Qatar. I restanti volumi provengono dall’Algeria e dall’Egitto.
Secondo le fonti, questo mese l’interesse all’acquisto supererà quello di dicembre, e si sono già osservati dei segnali di acquisto per febbraio e marzo. Le offerte italiane per il GNL nei mesi di marzo e aprile si sono registrate offerte con uno sconto di circa 80 centesimi/MMBtu rispetto al TTF. Secondo Platts – che fa parte di S&P Global – il 19 gennaio scorso il DES Mediterranean Marker per marzo è stato valutato 8,307 dollati/MMBtu, in aumento di 2,6 centesimi/MMBtu durante il giorno e con uno sconto di 75 centesimi/MMBtu rispetto al prezzo dei futures di marzo presso l’hub TTF.
I CONSUMI DI GAS IN ITALIA E IL RUOLO DEL GNL
Nel frattempo, la scorsa settimana l’operatore della borsa elettrica, GME, ha rivelato che nel 2023 il consumo di gas naturale in Italia è sceso ai livelli minimi dal 2015. Il consumo è stato di 63 miliardi di metri cubi, in calo dell’8,4% rispetto al 2022, quando la domanda di gas nel nostro Paese aveva già registrato un calo.
Il calo dei consumi dello scorso anno è dovuto a molteplici fattori, come la diminuzione del 16% su base annua della produzione di energia elettrica a gas, un calo del 7,4% dei consumi di famiglie e imprese e una diminuzione del 4% del gas nel settore dell’industria.
Le importazioni di gas in Italia sono scese di quasi il 12% a 60,6 mld di metri cubi, il valore più basso dal 2015, con il GNL che oggi gioca un ruolo sempre più importante nella strategia italiana di sostituire gradualmente il gas russo che arrivava tramite gasdotto. Nel 2023 i flussi provenienti dalla Russia hanno rappresentato il 4% delle importazioni totali, mentre il gas proveniente dall’Algeria, pur essendo lievemente diminuito rispetto al 2022, rappresenta tuttora la principale fonte di importazione dell’Italia.