Il vicepremier ha spiegato che il governo sta “indirizzando la maggior parte delle risorse verso l’Africa in settori chiave come la salute, l’istruzione, il rafforzamento istituzionale e la sicurezza alimentare, anche per fare sistema con le nostre imprese”
Un vertice che rappresenta “un fondamentale momento di confronto con tutti i vertici del continente africano per fare sempre di più”. Con queste parole il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha iniziato il suo intervento al summit Italia-Africa, in corso oggi al Senato.
“Le sfide globali sono tante e sempre più complesse – ha spiegato Tajani -: viviamo in un contesto di tre guerre nel quale anche la situazione di Mar Rosso ha ricadute strategiche ed economiche sui Paesi africani, così come su di noi. Per questo il vertice ha una forte valenza strategica. Da pochi giorni l’Italia ha assunto la presidenza del G7, un G7 che vuole essere fattore di stabilità e di partenariato con l’Africa”.
L’AFRICA: “UNA PRIORITÀ DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA”
Per il vicepremier “l’Africa rappresenta una priorità della politica estera italiana e della nostra diplomazia economica, che chiamo ‘della crescita’ perché serve a noi e a voi. Vogliamo portare il continente africano da protagonista al centro della nostra agenda internazionale, e questo vertice vuole rafforzare un dialogo tra pari per guardare insieme alle sfide di oggi e di domani. La presenza dell’Ue è centrale.
IL PIANO MATTEI COME UN NUOVO PIANO MARSHALL PER L’AFRICA
“Nel 2017 – ha ricordato Tajani – da presidente del Parlamento europeo, dissi che avremmo dovuto unire le forze per costruire un Piano Marshall europeo per l’Africa. Lo stesso spirito del Piano Mattei che ha illustrato oggi il presidente del Consiglio Meloni. Il nostro convinto sostegno all’adesione dell’Unione Africana al G20 ne è un esempio concreto. Stiamo pensando anche a come meglio dare un ruolo all’Africa: per quanto mi riguarda al G7 Esteri di Capri, in particolare immaginando un invito all’Unione africana”.
DAL MINISTERO DEGLI ESTERI 200 MLN EURO DI FINANZIAMENTI AGEVOLATI
“Con la diplomazia economica – ha aggiunto Tajani – guardiamo con la massima attenzione all’Africa. Per aumentare investimenti ed interscambio commerciale, 3 nuovi uffici dell’Agenzia per il Commercio con l’Estero – l’ICE – sono già operativi a Dakar, a Nairobi, e a Lagos. SACE e SIMEST – le società che accompagnano le nostre imprese negli investimenti all’estero – stanno rafforzando gli strumenti a disposizione delle imprese che decidono di investire in Africa, aprendo anche 3 nuovi uffici nel continente. Anche Cassa Depositi e Prestiti aprirà nuovi uffici in Marocco, in Egitto e presto in Africa subsahariana. Il tutto in un sistema corale che farà capo alle nostre ambasciate come centri di coordinamento. Il ministero degli Esteri, insieme a SIMEST, ha predisposto un nuovo pacchetto di finanziamenti agevolati del valore totale di 200 milioni di euro”.
“CREARE DELLE COLLABORAZIONI RECIPROCAMENTE VANTAGGIOSE”
“Nei primi 9 mesi del 2023 – ha proseguito Tajani – il nostro interscambio è stato pari a 45 miliardi di euro, ma vogliamo fare molto di più. La squadra dell’export per favorire l’internazionalizzazione delle imprese e l’aumento degli scambi commerciali è a vostra disposizione e a disposizione delle imprese. A questo impegno contribuisce anche la cooperazione allo sviluppo. Oggi in Africa abbiamo interventi per 2 miliardi di euro e stiamo indirizzando la maggior parte delle risorse verso il continente in settori chiave come la salute, l’istruzione, il rafforzamento istituzionale e la sicurezza alimentare, anche per fare sistema con le nostre imprese. L’Italia c’è ed è pronta a mettere a disposizione di questa strategia il proprio saper fare e il saper fare di 4 milioni di PMI che guardano con amicizia al continente africano. Penso alle nostre filiere di eccellenza nel settore agroindustriale, nel settore in cui vi sono grandi opportunità di collaborazione tra imprese italiane ed africane. Penso all’energia inclusa quella da fonti rinnovabili, ma lo stesso vale per le infrastrutture fisiche e digitali e la collaborazione in campo scientifico e tecnologico”.
“CREARE PIÙ LAVORO IN AFRICA”
Il vicepremier ha concluso dicendo che l’intento del governo italiano è “creare più lavoro in Africa, con joint-ventures che permettano collaborazioni reciprocamente vantaggiose tra imprese italiane ed africane. Penso alla trasformazione in Africa delle materie prime e ad un uso delle materie prime critiche più efficiente e vantaggioso per tutti. Il vertice di oggi apre una nuova fase nella politica estera italiana, per e con l’Africa. Noi vogliamo rafforzare la centralità del continente, costruir soluzioni condivise alle sfide globali e crescere insieme”.