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Alleanze, investimenti e fabbriche. La transizione ridisegna l’automotive

L’attacco cinese ai mercati occidentali spinge l’automotive dell’UE a stringere alleanze e partnership per non perdere la corsa alla transizione

La transizione elettrica crea nuove alleanze e ridisegna l’automotive. La crescita del mercato elettrico in Ue rallenta e le case cinesi avanzano. Infatti, secondo le recenti stime di un gruppo di lobbysti un quarto dei veicoli elettrici venduti in Europa quest’anno sarà di fabbricazione cinese. Un aumento sensibile rispetto al 2024, quando la percentuale ammontava al 19,5%. Le case europee, intanto, stanno organizzando le difese per arginare gli investimenti asiatici. Cosa sta cambiando.

AUTOMOTIVE, LE CINESI ARRIVANO IN UE

L’ingresso in grande stile dei concorrenti cinesi aumenta la pressione sul mercato automotive europeo. In prima fila ci sono il gigante BYD, che vuole replicare il successo sul suolo cinese, Chery Auto e Xpeng. Questi produttori hanno un vantaggio competitivo poiché le batterie agli ioni di litio prodotte in Cina costano il 20% rispetto a quelle europee. Per colmare in parte il divario la Commissione Europea ha recentemente annunciato che firmerà un partenariato strategico con l’Australia sulle materie prime critiche.

Inoltre, i produttori asiatici hanno investito maggiormente in tecnologie più avanzate e nuove catene di fornitura. Elementi che fanno sì che le Ev cinesi costino mediamente meno rispetto alle concorrenti europee e conquistano i consumatori che decidono di puntare sull’elettrico.

Al contrario, le vetture a batteria Made in Ue attraggono sempre meno i consumatori. Ad esempio in Germania, maggiore mercato comunitario, gli ordini di auto elettriche tedesche non decollano, complice anche la fine degli incentivi statali.

INVESTIMENTI E BATTERIE

La strategia cinese di attacco ai mercati occidentali comprende anche un altro elemento: investimenti diretti esteri (IDE). Investimenti legati alle auto elettriche che nel 2023 hanno stabilito un nuovo record: 28,2 miliardi di dollari, secondo un recente studio del gruppo Rhodium.

Cifra che non tiene conto degli importanti progetti che sono già in cantiere ma di cui non si conoscono ancora i costi precisi, come ad esempio la fabbrica BYD di auto in Ungheria.

Soldi che nel 2024 verranno utilizzati sempre più per realizzare fabbriche di EV nei mercati esteri, oltre a stabilimenti di batterie. Chery Auto, ad esempio, sta avendo colloqui con il governo italiano per produrre nel nostro Paese.

Se le trattative dovessero andare in porto, Stelllantis potrebbe perdere lo scettro di maggiore produttore sul suolo nazionale e una parte degli eventuali incentivi governativi. Nel frattempo, il produttore viaggia verso l’obiettivo di produrre 1 milione di auto all’anno in Italia. Un target realizzabile secondo il Ceo, Carlos Tavares grazie al contributo di tutte le fabbriche Stellantis.

L’ALLEANZA NISSAN- HONDA

Anche Nissan e Honda si uniscono per fronteggiare la concorrenza di BYD e Tesla. Infatti, le due case hanno stretto una partnership per espandersi e ridurre i costi. Ultimamente Nissan sta sentendo particolarmente la concorrenza del gigante cinese e della casa fondata da Elon Musk.

Honda sconta ancora un divario importante con i rivali. Basti pensare che le auto a batteria hanno rappresentato meno dello 0,5% delle vendite totali di auto elettriche nei primi nove mesi del 2023, pari a circa 2,8 milioni. L’azienda giapponese però si è fissata un target ambizioso: arrivare al 100% di vendite elettriche entro il 2040.

AUTOMOTIVE, I PIANI DI RENAULT

Renault ha puntato molto sull’economica R5, vettura elettrica che ambisce a competere con le cinesi. Il ceo della casa francese, Luca De Meo, ha fatto appello agli altri produttori per fare sistema per favorire la transizione senza perdere competitività. Non è escluso che possa entrare a far parte dell’alleanza tra Honda e Nissan.

Nel frattempo, sta trattando con potenziali partner per estrarre e riciclare litio e altri metalli strategici da batterie usate di auto elettriche. tra i primi in Europa a riciclare i metalli di batterie di Ev usate, con benefici in termini di risparmio del costo di batterie e veicoli.

FORD PUNTA SULLA RICARICA

Le nuove alleanze non si fermano alle batterie. Ford e Allego hanno annunciato una partnership per estendere l’infrastruttura di ricarica ultra-veloce fino a 400 kW in centinaia di concessionari sparsi in tutta Europa. L’obiettivo di Ford è raggiungere una produzione di veicoli al 100% elettrica entro il 2035.

MERCEDES-BENZ TEME LA CONCORRENZA

Mercedes-Benz non può dormire certo sonni tranquilli. Infatti, la casa automobilistica sta puntando sempre più su modelli della stessa fascia di Xpeng, come la S-Class, mentre sta progressivamente abbandonando i segmenti piccoli e medi. L’obiettivo dell’azienda è aumentare i profitti e finanziare la transizione elettrica.
Tuttavia, le ultime stime del produttore prevedono rendimenti inferiori nel 2024, a causa del rallentamento dell’economia. Inoltre, il gruppo tedesco ha sottolineato che nei prossimi anni i veicoli elettrici saranno più costosi delle concorrenti a combustione.

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