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Gse-Enea, Benamati: Ritirato emendamento per unità maggioranza

Il dem: Fatto per unità della maggioranza. Non vi era accordo politico ma la riforma resta fondamentale

“Oggi abbiamo ritirato l’emendamento a mia prima firma, ed a firma dei miei colleghi in Commissione Attivita’ Produttive, che delegava il MISE ed il MEF al riordino delle attivita’ di ricerca nel campo delle tecnologie energetiche
e dei servizi energetici attorno al polo ENEA e GSE. Lo abbiamo ritirato perche’ non vi era accordo politico in maggioranza e correttamente per chi milita in un gruppo politico, che sostiene un governo di coalizione, la necessita’ di procedere con la
maggioranza unita e’ imprescindibile. Resto convinto che questa riforma rimanga fondamentale per il Paese se si vogliono
raggiungere gli obbiettivi ambiziosi contenuti nel PNIEC.Ringrazio il Ministro Patuanelli per l’attenzione che ha sempre avuto per la questione e l’obbiettivo futuro non puo’ che essere quello di lavorare per far meglio comprendere le necessita’ di questa riforma”. Lo dichiara il deputato dem Gianluca Benamati, vice presidente della commissione Attivita’ produttive della Camera.

STORIA TRAVAGLIATA

Giudicato inammissibile dal primo vaglio delle commissioni competenti della Camera e poi riammesso, l’emendamento è da tempo oggetto di controversie tra M5s e Pd.

COSA DICE L’EMENDAMENTO

L’emendamento Benamati preveda che per “una più efficiente suddivisione delle competenze e della razionalizzazione della spesa, nonché allo scopo di accelerare i processi di innovazione e sviluppo del sistema elettrico e di efficientamento energetico nazionale, in linea con gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, è disposta la riorganizzazione delle attività dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ENEA e del gruppo che fa capo al Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.a. In linea operativa in questa riorganizzazione il Gruppo GSE assume la gestione dei servizi energetici per i settori pubblico e privato, ivi incluso il settore produttivo, con particolare riferimento allo sviluppo delle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla gestione degli oneri di sistema e dei flussi informativi dell’intero sistema elettrico”.

“ENEA – prosegue l’emendamento – promuove e svolge l’attività di ricerca di base, applicata, sperimentale e dell’innovazione tecnologica nei settori dell’energia e dei sistemi energetici avanzati, dell’ambiente e sviluppo economico sostenibile curando lo sviluppo dei grandi programmi di ricerca nazionali ed internazionali nei settori di suo interesse e la diffusione dei risultati. Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, disciplina le modalità attuative”.

COSA DICE LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Secondo quanto spiega la Relazione Illustrativa, la bozza nasce “proprio nell’ottica di garantire un corretto funzionamento del sistema energetico, con l’obiettivo di razionalizzare i costi, si propone una riorganizzazione del sistema dei servizi energetici e della ricerca attraverso la nascita di due poli con competenze ben distinte: il primo in capo al Gruppo GSE, che si occuperebbe in via esclusiva di gestione dei servizi energetici con particolare riferimento allo sviluppo delle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla gestione degli oneri di sistema e dei flussi informativi dell’intero sistema elettrico; il secondo polo che si occupi dello studio, della ricerca e dell’innovazione tecnologica applicate all’intero settore energetico”.

Inoltre, prosegue la relazione, “tenuto conto dell’importante ruolo che l’ordinamento già affida al Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. in prospettiva del raggiungimento degli obiettivi del PNIEC (e, più in generale, nell’ottica della promozione di uno sviluppo energetico sostenibile), nonché tenuto conto dell’esigenza di assicurare un efficace ed efficiente svolgimento delle funzioni e dei compiti istituzionali della società medesima, si propone di intervenire sul dies a quo e sul dies ad quem previsti – prima dell’avverarsi dell’emergenza epidemiologica da “COVID-19” – dall’art. 40, comma 1, primo periodo, del decreto legge n. 162 del 2019 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 8 del 2020). L’esigenza di porre in essere quanto indispensabile per un’effettiva realizzazione dei già richiamati obiettivi nazionali in materia di energia e clima deve ritenersi ancor più sentita nell’attuale fase di riverbero – sull’economia (e sui settori strategici per lo sviluppo del Paese) – degli effetti derivanti dall’emergenza epidemiologica da ‘Covid-19′”.

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