Il RePowerEu, la riduzione della dipendenza da combustibili fossili e il tema delle terre rare. L’intervista ad Abel Gambini, divulgatore scientifico e ambasciatore del Patto europeo per il clima
Il RePowerEU, l’ambizioso piano dell’Unione europea per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere la transizione verso le energie rinnovabili ha obiettivi chiari: raggiungere una quota di almeno il 42,5% di energie rinnovabili entro il 2030, attraverso investimenti significativi in energia solare ed eolica. RePowerEU rappresenta un passo fondamentale verso un futuro energetico più sostenibile e resiliente per l’Europa.
Abel Gambini, divulgatore scientifico nonché ambasciatore del Patto europeo per il clima, spiega a Energia Oltre come questa iniziativa possa realmente influenzare il panorama energetico europeo.
Il Patto per il Clima è un’iniziativa che coinvolge i cittadini europei nel promuovere le politiche e le best practice per incidere ogni giorno nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso la sensibilizzazione e la partecipazione attiva.
I cittadini europei hanno la possibilità di candidarsi a diventare ambasciatori per il clima e le candidature sono aperte fino al 31 ottobre 2024 sul sito del Patto per il Clima.
Il piano RePower EU, lanciato nel maggio 2022, mira a ridurre la dipendenza energetica dalle fonti fossili e a promuovere le fonti rinnovabili. Secondo il rapporto “Net Zero by 2050: A Roadmap for the Global Energy Sector” dell’International Energy Agency (IEA), l’aumento delle energie rinnovabili è effettivamente in atto e sta accelerando. La quota di gas russo è scesa dal 45% al 15%, segno di un progresso, ma l’implementazione di eolica e fotovoltaica fatica a raggiungere gli obiettivi prefissati. Quali sfide e opportunità si nascondono dietro a questo ambizioso piano europeo?
In Europa, la transizione verso le rinnovabili è in corso, sostenuta dal piano RePower EU, ma il mercato stava già spingendo in questa direzione. Tuttavia, le sfide rimangono significative poiché una certa complessità burocratica e la lentezza nell’aggiornamento delle reti di distribuzione frenano il progresso. Riuscirà il RePower EU a superare questi ostacoli?
L’eccesso di burocrazia è da sempre un ostacolo per l’energia rinnovabile, ma la sensibilizzazione può dare una svolta.
I costi dell’energia restano alti in Europa ma un altro Repower Eu non è la soluzione. L’adozione di smart grid e la figura del prosumer, cioè di consumatori che a loro volta producono energia rinnovabile, possono fare la differenza.
La richiesta di più rinnovabili sta generando una nuova dipendenza: quella dalle materie prime critiche e dalle terre rare, essenziali per il settore tecnologico delle rinnovabili. Resta urgente il bisogno di sviluppare una catena di riciclo, EuRare Project è un programma dell’Unione europea dedicato alla sviluppo e allo sfruttamento di nuovi giacimenti di terre rare situati in Europa.