Mentre gli investimenti abbracciano vari prodotti di biocarburanti, tra cui biodiesel ed etanolo, l’attenzione è rivolta all’olio vegetale idrotrattato (HVO) e al carburante per aviazione sostenibile (SAF), che dovrebbero costituire quasi il 90% della produzione di biocarburanti prevista
Sotto la crescente pressione di decarbonizzare e abbandonare i combustibili fossili tradizionali, le principali compagnie petrolifere e del gas del mondo stanno incrementando gli investimenti nel settore dei biocarburanti. I principali attori come BP, Chevron, Shell, TotalEnergies, ExxonMobil ed Eni stanno incorporando i biocarburanti nelle loro strategie di transizione energetica più ampie, riconoscendo la crescente domanda globale di fonti di carburante sostenibili.
Secondo una ricerca di Rystad Energy, queste 6 major petrolifere hanno annunciato un totale di 43 progetti di biocarburanti che sono già operativi o sono destinati ad essere avviati entro il 2030. Mentre gli investimenti abbracciano vari prodotti di biocarburanti, tra cui biodiesel ed etanolo, l’attenzione è rivolta all’olio vegetale idrotrattato (HVO) e al carburante per aviazione sostenibile (SAF), che dovrebbero costituire quasi il 90% della produzione prevista.
I PROGETTI CHE PREVEDONO LA CO-ELABORAZIONE
Analizzando l’implementazione di questi investimenti, che potrebbero aggiungere una capacità produttiva complessiva di 286.000 barili al giorno, 31 progetti sono sviluppi greenfield. Sei riguardano la co-elaborazione – ovvero l’integrazione di materie prime biologiche in raffinerie di petrolio esistenti per produrre una materia prima miscelata – mentre altre 6 sono conversioni complete di raffinerie in strutture dedicate esclusivamente alla produzione di biocarburanti.
La co-elaborazione si distingue come un’opzione conveniente che consente alle aziende di sfruttare l’infrastruttura esistente e ridurre gli investimenti iniziali, rendendola una scelta allettante per le major petrolifere che entrano nel mercato dei biocarburanti.
KLESSE (RYSTAD): BIOCARBURANTI COMPONENTE ESSENZIALE DI DECARBONIZZAZIONE
“Le grandi compagnie petrolifere – ha affermato Lars Klesse, analista di Rystad Energy – stanno accelerando gli investimenti nei biocarburanti come l’HVO e il SAF, riconoscendone il potenziale come carburanti drop-in a basse emissioni di carbonio, che possono essere rapidamente integrati nei sistemi di carburante esistenti per l’aviazione, per il trasporto pesante e per la marina.
Con l’avanzare della transizione energetica, questi biocarburanti offrono una soluzione pratica e a breve termine per ridurre le emissioni, senza richiedere modifiche significative all’infrastruttura attuale. Con la crescente pressione normativa per adottare SAF, come l’iniziativa europea “ReFuel EU” e l’espansione dei mandati nell’area Asia-Pacifico, i biocarburanti sono passati dall’essere una potenziale opzione a diventare una componente essenziale delle strategie di decarbonizzazione”.
I 43 PROGETTI SUI BIOCARBURANTI DELLE MAJOR
I 43 progetti di biocarburanti annunciati dalle major segnalano degli sviluppi promettenti nel settore. Il progetto Geismar di Chevron – il più grande delle 31 iniziative greenfield – è destinato a produrre 22.000 barili al giorno di biocarburante, segnando un’aggiunta significativa alla capacità globale. Inoltre, la raffineria El Segundo della Chevron, la più grande in termini di capacità di co-processing, lo scorso anno ha convertito un’unità di idrotrattamento diesel in un impianto rinnovabile da 10.000 b/g.
Anche il progetto Kwinana di BP, la più grande conversione di raffineria annunciata, è pronto ad aumentare significativamente la produzione di carburanti sostenibili. Entro il 2030, si prevede che il progetto produrrà 50.000 b/g di HVO e SAF, un elemento di svolta che potrebbe essere fondamentale per soddisfare la crescente domanda di biocarburanti nel prossimo futuro.
I PROGETTI DI BP, ENI E CHEVRON
Tra le aziende leader, BP si distingue per la più grande capacità produttiva annunciata nella sua pipeline, raggiungendo una capacità combinata di 130.000 b/g di etanolo e HVO/SAF e posizionando BP come leader globale nel settore della bioenergia. Anche altre major petrolifere, tra cui Chevron, Eni, Shell, TotalEnergies ed ExxonMobil, stanno facendo passi da gigante, in particolare nel settore dei biocarburanti avanzati, sebbene molti di questi progetti siano ancora in fase di sviluppo.
BP e Chevron ricoprono posizioni significative nella capacità operativa. L’acquisizione da parte di BP di Bunge Bioenergia, un produttore leader di biocarburanti brasiliano, ha aumentato sostanzialmente la sua capacità produttiva a circa 66.000 b/g.
L’acquisizione ha permesso alla società britannica di superare il traguardo del 2025 di 50.000 b/g e la posiziona per raggiungere il suo obiettivo di biocarburanti di 100.000 b/g entro il 2030. Inoltre, l’acquisto di Renewable Energy Group da parte di Chevron e la capacità operativa avanzata di biocarburanti di Eni di 22.000 b/g, guidata sia da progetti di co-elaborazione che di conversione, consolidano ulteriormente le loro posizioni nel mercato in espansione dei biocarburanti.
I PIANI DI TOTALENERGIES E DI EXXONMOBIL
Anche TotalEnergies ha definito degli obiettivi aggressivi sui biocarburanti, puntando ad utilizzare la biomassa di scarto per il 75% della sua produzione di biocarburanti entro la fine del 2024. Per raggiungere questo obiettivo, la società francese prevede di dare priorità ai rifiuti e ai residui dell’industria alimentare, come oli usati e grassi animali, per evitare conflitti nell’uso del suolo.
Nel frattempo, ExxonMobil si sta preparando, nel 2025, ad avviare la produzione di biocarburanti nella raffineria di Strathcona, con una capacità iniziale di 20.000 barili al giorno. La società prevede inoltre di lanciare altri 12 progetti di biocarburanti per raggiungere l’obiettivo di 200.000 b/g entro il 2030
CRESCE IL MERCATO DELLE ALTERNATIVE AI COMBUSTIBILI FOSSILI
Mentre le principali compagnie petrolifere si spostano verso un’energia a basse emissioni di carbonio, c’è una chiara tendenza verso i biocarburanti avanzati, in particolare l’HVO e il SAF, con le aziende che aumentano la produzione per soddisfare la crescente domanda dei settori dell’aviazione e dei trasporti pesanti.
Nonostante alcuni ritardi nei progetti, i biocarburanti stanno assistendo ad un aumento significativo di investimenti e innovazione, man mano che si avvicinano gli obiettivi di decarbonizzazione del 2030 e cresce il mercato delle alternative ai combustibili fossili.