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HOEKSTRA

Clima, commissario Hoekstra non apre su biocarburanti e stop auto a benzina e diesel nel 2035

“Sono meno sicuro, a dire il vero, che la modifica degli obiettivi sia una richiesta del settore. In realtà, molte aziende automobilistiche si sono rivolte a noi, e ci hanno chiesto di attenerci agli obiettivi del 2035, ma francamente anche a quelli del 2025″ , la parole di Hoekstra.

“Il Parlamento europeo ha deciso che i biocarburanti non possano far parte del mix” energetico. “Perché? Perché sono eccessivamente difficili da rendere completamente carbon free. Detto questo, il mio parere è sempre stato che c’è un futuro brillante per i biocarburanti, soprattutto se si considerano le varie generazioni. E penso che, soprattutto nella terza generazione di biocarburanti, c’è molto di nuovo, forse non nel settore delle automobili, ma ci sono molte più opportunità. E se si pensa, ad esempio, al settore delle compagnie aeree, si stanno dando da fare per diventare più sostenibili, probabilmente hanno bisogno di più incentivi europei per innovare” È la posizione espressa dal Commissario designato (che ha ricevuto parere positivo da parte dell’Europarlamento) per il clima Wopke Hoekstra in audizione davanti ai parlamentari delle Commissioni economia, industria e ambiente del Parlamento europeo. Che si è soffermato a lungo sul settore auto.

SETTORE AUTO È CHIAVE PER l’UE

“Quello delle automobili è un settore chiave per l’Unione europea per quattro, cinque, sei, sette Stati membri ma, in tutta franchezza, per tutti noi, il minimo che possiamo fare è assicurarci che queste aziende, e tutti i milioni e milioni di persone che lavorano direttamente o indirettamente in questi settori, abbiano un futuro brillante. Ciò comporterà dei cambiamenti – ha proseguito Hoekstra -. Ma il cambiamento fa parte della natura umana. Sta a noi assicurarci di creare i prerequisiti, e sarò lieto di farlo insieme a Tzitzikostas, il Presidente e tutti gli altri membri della Commissione”.

PREVEDIBILITÀ PRIMO PILASTRO DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA UE

“Il primo pilastro di cui l’industria automobilistica ha bisogno è chiaramente la prevedibilità. La seconda cosa: è estremamente importante per tutte le industrie e mi batterò ferocemente per questo: la parità di condizioni. Abbiamo un campo di gioco non livellato. L’Europa ha bisogno di un campo di gioco più equo nell’industria delle batterie, nell’industria automobilistica, nell’industria eolica e solare, in pratica in tutti i settori. Il terzo elemento che dobbiamo fare è assicurarci di fornire le infrastrutture. Molti degli amministratori delegati con cui ho parlato hanno detto che possono raggiungere gli obiettivi e l’elettrificazione, ma hanno bisogno di investimenti nelle reti e nelle infrastrutture di ricarica, in modo che la nostra gente possa effettivamente guidare da A a B. Penso che sia una richiesta giusta e che sia un aspetto per il quale dobbiamo fare di più. Per quanto riguarda gli e-fuels e i biocarburanti so che è necessario fare di più ma non posso aprire una scatola che è stata chiusa prima. Quello che posso dire è che ritengo che ci sia un futuro brillante per i biocarburanti. In realtà, ne abbiamo bisogno di più, soprattutto in molti altri settori ma non credo che ora possiamo rivedere gli impegni che abbiamo preso – questo Parlamento ha preso – su come progredire con l’industria automobilistica.

“MOLTE AZIENDE AUTOMOBILISTICHE SI SONO RIVOLTE A NOI, E CI HANNO CHIESTO DI ATTENERCI AGLI OBIETTIVI DEL 2035”

“Sono meno sicuro, a dire il vero, che la modifica degli obiettivi sia una richiesta del settore. In realtà, molte aziende automobilistiche si sono rivolte a noi, e ci hanno chiesto di attenerci agli obiettivi del 2035, ma francamente anche a quelli del 2025. E quello che abbiamo visto in precedenza – ricordo solo che io non ero qui, ma molti di voi sì – è stata esattamente la stessa situazione nel 2020 e nel 2021. Prima della scadenza, molte di queste aziende erano effettivamente preoccupate di cosa sarebbe successo e si parlava di multe salatissime. Alla fine, un’azienda ha ottenuto una multa di meno di un quarto di miliardo, che è una cifra considerevole, ma se poi la si se poi la si rapporta ai profitti realizzati, credo che sia stata molto più bassa di quanto molti osservatori si aspettassero”, ha concluso Hoekstra.

AFFRONTARE QUATTRO ELEMENTI CHIAVE: L’AZIONE CLIMATICA, LA COMPETITIVITÀ, LA TRANSIZIONE GIUSTA E LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE

“I segni dei tempi sono chiari, l’attacco della Russia all’Ucraina gli attacchi alla democrazia, il clima. Molti problemi resteranno con noi per decenni. La scienza parla chiaro il cambiamento climatico porterà a un aumento del livello dei mari, ad alluvioni e porterà minacce alle nostre infrastrutture e all’approvvigionamento di cibo. Non possiamo aspettare, abbiamo una responsabilità oggi e per le prossime generazioni. Dobbiamo affrontare quattro elementi chiave: l’azione climatica, la competitività, la transizione giusta e la dimensione internazionale”, ha detto poi Hoekstra nel corso del suo discorso.

UNA PROPOSTA LEGISLATIVA PER CONFERMARE L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DEL 90% AL 2040

“Mi impegno fortemente a seguire la rotta dei legislatori per il 2030 e il 2050. Proporrò una proposta legislativa per confermare l’obiettivo di riduzione del 90% al 2040 nella legge europea sul clima. Inoltre ci saranno proposte sul clima anche dopo il 2030 per consentire una transizione prevedibile, equa ed efficiente – ha aggiunto -. Porterò dunque avanti un piano di adattamento ai cambiamenti climatici europeo secondo gli orientamenti politici della presidente. Si tratta di salvare vite e lavoro e farò in modo che i nostri asset reggano la prova del clima. Sono convinto non esista competitività senza azione climatica. Per questo dobbiamo accelerare la decarbonizzazione”.

Nei primi giorni di mandato “lavoreremo a un climate industrial deal per promuovere la competitività, per creare le condizioni di un’energia a prezzi adeguati e per investimenti puliti”.

Sul costo della transizione, ha detto Hoekstra”, l’Ue non può risolvere le sfide climatiche da sola possiamo ma soltanto guidare dando l’esempio e portare con noi l’altro 94% del mondo”.

AL LAVORO SU INIZIATIVE FISCALI

“Lavorerò per delle iniziative fiscali dell’Unione europea per aiutare la concorrenzialità europea, la prosperità e la giustizia sociale. Voglio anche concentrami sulla fiscalità green, sul divario fiscale e portare avanti anche il lavoro a livello internazionale”, “rendendo più verde la tassazione Iva” e “ridurre il gap fiscale”.

“Nei prossimi anni dovremo affrontare sfide davvero critiche, e ritengo che abbiamo una responsabilità collettiva nel combattere il cambiamento climatico e nell’aiutare le imprese e i cittadini a gestire questa transizione. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per i nostri cittadini europei, e insieme possiamo proteggere, difendere e valorizzare i nostri valori condivisi e garantire un futuro di prosperità per tutti noi. Insieme, possiamo guidare il cambiamento e coinvolgere altre nazioni. E insieme possiamo trasformare la tassazione in uno strumento essenziale per garantire l’equità. Insieme, possiamo superare qualsiasi ostacolo e ne usciremo rafforzati, assicurando un futuro in cui pace, prosperità e libertà siano alla portata di tutti”.

Rispondendo alle domane, Hoekstra ha invece ricordato come l’Ets sia “un gioello della politica Ue”. Nella revisione 2026 si toccheranno un paio di punti vale a dire aviazione e rifiuti urbani “ma anche le emissioni negative, una pietra miliare per arrivare alle zero emissioni”.

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