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CCS

“La CCS può creare un’economia circolare della CO2. Carburanti sintetici promettenti ma manca maturità economica”. Parla Bombardi (RINA)

“La CCS può creare un’economia circolare della CO2″. I carburanti sintetici sono promettenti ma manca maturità economica. L’intervista a Andrea Bombardi (RINA) durante OMC Med Energy 2025

La CCS è l’alleato principale delle aziende energivore nella decarbonizzazione e nei prossimi anni potrebbe contribuire a creare un’economia circolare dell’anidride carbonica. “L’utilizzo più interessante è quello dei combustibili sintetici che combinano la CO2 catturata con l’idrogeno, creando nuovi combustibili che possono essere utilizzati in diversi settori, nel trasporto e non solo”, spiega Andrea Bombardi, Executive Vice President Global Market Development di RINA, nell’intervista rilasciata a Energia Oltre durante OMC Med Energy 2025.

Qual è il potenziale della CCS?

“La cattura dell’anidride carbonica è una delle azioni di mitigazione delle emissioni di CO2 che possiamo implementare da subito. Si tratta di catturare dai grandi emettitori e possibilmente di utilizzare infrastrutture di trasporto esistenti per intombare (cattura e immagazzinamento) la CO2 nei pozzi esauriti. Questo consente alle aziende energivore di proseguire la produzione mantenendo livelli occupazionali adeguati, compiendo al contempo un passo concreto verso l’obiettivo Net-Zero”.

Che ruolo gioca il progetto di Ravenna?

“Il progetto di Ravenna rappresenta un pilota molto interessante. Attualmente ci sono due progetti in Europa, uno nei Paesi scandinavi e uno in Regno Unito. Questo progetto, volto a lavorare in sinergia tra industriali, Snam come rete di trasporto ed Eni come soggetto che possiede pozzi e reti di trasporto a mare, pone le basi per una decarbonizzazione più rapida di alcuni settori che oggi, altrimenti, non avrebbero modo di cambiare le fonti di energia che utilizzano. RINA lavora sul tema della CO2 da sempre, non è una novità. Abbiamo fatto 5 delle 15 prove pubbliche al mondo full scale sul trasporto della CO2. Inoltre, siamo stati incaricati dal Pipeline Research Council Institute di condurre uno studio sullo stato dell’arte del trasporto della CO2, presentato a livello mondiale a tutti gli attori della filiera del trasporto. Lavoriamo anche supportando le industrie nell’identificare quali sono le tecnologie di cattura della CO2, consolidate ed emergenti, oltre che nella definizione di tutta la value chain della CO2, incluso il tema del riutilizzo delle reti esistenti, qualificate da RINA sia per il trasporto a terra sia per il trasporto a mare.”

Quali sono le tecnologie emergenti più promettenti?

“Un grande tema da considerare in futuro è trovare il riutilizzo della CO2, invece di intombarla. Oggi le applicazioni non riescono a soddisfare il volume di CO2 emessa ma domani potrebbero essere una delle soluzioni per creare un’economia circolare dell’anidride carbonica. L’utilizzo più interessante è quello dei combustibili sintetici che combinano la CO2 catturata con l’idrogeno, creando nuovi combustibili che possono essere utilizzati in diversi settori, nel trasporto e non solo. Questi processi però devono trovare una maturità tecnologica ma soprattutto economica.”

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