Nel 2024, l’Unione europea ha comunque ricevuto il 19% del suo approvvigionamento totale di gas e GNL dalla Russia.
È prevista per il 6 maggio la diffusione della strategia della Commissione europea per eliminare gradualmente le importazioni di petrolio e gas dalla Russia. L’Ue si è infatti impegnata ad abbandonare i combustibili fossili russi entro il 2027 in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca nel 2022, ma la Commissione ha ritardato la pubblicazione della “roadmap” già due volte.
PERCHÉ LA UE È IN RITARDO
I ritardi sono dovuti in parte all’incertezza sui dazi previsti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il commercio di energia che potrebbe essere un fattore determinante nei colloqui commerciali tra UE e Stati Uniti, hanno riferito a Reuters fonti dell’Ue. Nonostante le forniture di gas russo tramite gasdotto siano crollate dal 2022, l’UE ha aumentato le sue importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo lo scorso anno e, nel 2024, l’Unione ha comunque ricevuto il 19% del suo approvvigionamento totale di gas e GNL dalla Russia. A differenza del petrolio, l’UE non ha imposto sanzioni alle importazioni di gas russo.
TRA LE POSSIBILI MISURE L’INTRODUZIONE DI DAZI ALL’IMPORT
La Commissione non ha indicato quali strumenti intende proporre per accelerare l’eliminazione graduale del gas russo. Gli analisti del think tank Bruegel, con sede a Bruxelles, hanno suggerito che l’UE imponga dazi sulle importazioni di gas russo. Rinunciare completamente al gas russo significherebbe per l’UE maggiori acquisti da fornitori tra cui gli Stati Uniti.