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In Francia è boom per il riempimento delle scorte gas, ma anche l’Italia non scherza

Se i francesi sono passati in breve dal 21 al 43% degli stoccaggi, l’Italia può contare su un buon livello di scorte rimaste dall’inverno pari al 42%. Al momento è al 48%

La Francia è il paese europeo che ha aggiunto più gas naturale alle proprie scorte rispetto agli altri membri dell’Ue, segnando una rapida inversione di tendenza dopo aver visto crollare le scorte di combustibile lo scorso inverno. Secondo i dati del gruppo industriale Gas Infrastructure Europe, le iniezioni di gas nei siti sotterranei del Paese sono state più del doppio rispetto a quelle della Germania e circa il 70% in più rispetto all’Italia il mese scorso.

FRANCIA PRIMA A METTERE ALL’ASTA LO SPAZIO DI STOCCAGGIO GAS PER IL PROSSIMO ANNO

La Francia è anche il primo paese Ue a mettere all’asta tutto il suo spazio di stoccaggio per l’anno, secondo i calcoli di Bloomberg che utilizzano i dati di GIE e del principale operatore Storengy SA. I trader hanno capitalizzato sul miglioramento degli spread di prezzo e sugli strumenti governativi a tutela dei profitti degli operatori.

La ripresa arriva dopo che le riserve francesi sono scese al minimo dal 2018 durante la scorsa stagione di riscaldamento, rimanendo al di sotto della maggior parte dei membri dell’UE. I risultati mostrano che un certo sostegno statale, insieme a migliori condizioni di prezzo, può aiutare la regione a evitare carenze.

Tuttavia, ciò evidenzia anche un dilemma per i membri dell’UE, tra cui la Germania, che non offrono incentivi simili. Le loro scorte sono in balia dei prezzi di mercato e qualsiasi intervento spot da parte dei governi comporta il rischio di pagare troppo.

FRANCESI AL 43% DELLE SCORTE, A META’ MARZO ERANO AL 21%

I siti sotterranei francesi sono pieni al 43%, rispetto al 21% di metà marzo, in preparazione del prossimo inverno.

GERMANIA AL 33% RISPETTO AL 29% DI MARZO

I siti di stoccaggio tedeschi sono pieni al 33% circa, rispetto al 29% di fine marzo, quando si è formalmente conclusa la stagione del riscaldamento. Gli operatori della più grande economia europea hanno commercializzato circa il 70% delle capacità di stoccaggio del gas, secondo i dati GIE. Questa cifra è vicina a quella che il Paese potrebbe accumulare in siti sotterranei prima della prossima stagione di riscaldamento, data la recente decisione di abbassare gli obiettivi di rifornimento. Il responsabile del mercato tedesco, Trading Hub Europe GmbH, ha sorpreso i trader all’inizio di quest’anno quando ha proposto incentivi allo stoccaggio, sebbene nessuno sia stato ancora implementato.

ITALIA AL 48% DELLE SCORTE, PER RAGGIUNGERE IL 90% FISSATO DALL’UE SERVIRANNO 9,4 MLD DI MC DI GAS

Per quanto riguarda l’Italia, l’anno termico 2024/25 si è concluso il 31 marzo 2025 con un livello di riempimento degli stoccaggi italiani che, nonostante una domanda nazionale di gas che nei primi tre mesi del 2025 ha superato dell’8% quella riferita allo stesso periodo dell’anno scorso, è pari a circa il 42% (a fronte del 58,4% dello scorso anno), superiore al livello medio di riempimento degli stoccaggi europei, pari al 34%. Si tratta di una giacenza residua pari a circa 3 miliardi di metri cubi, che sommati alla riserva strategica raggiungono una giacenza complessiva di 7,9 miliardi di metri cubi.

Il 3 aprile, Snam ha avviato le procedure per il conferimento ad asta della capacità di stoccaggio disponibile per l’anno termico 2025/26 con la pubblicazione del calendario dei conferimenti. Nelle procedure ad asta saranno resi disponibili per il conferimento circa 10 miliardi di metri cubi (1 miliardo di metri cubi per il servizio uniforme pluriennale, circa 6,5 miliardi di metri cubi per il servizio di punta, circa 2,3 miliardi di metri cubi per il servizio uniforme e circa 0,2 miliardi di metri cubi per il servizio a punte costanti/“fast cycle”), cui va aggiunta la capacità di spazio già conferita per l’anno termico 2025/26 pari a circa 3,6 miliardi di metri cubi.

In totale dovranno essere iniettati negli stoccaggi italiani circa 9,4 miliardi di metri cubi per raggiungere l’obiettivo minimo di riempimento del 90%, e per questo sono stati previsti meccanismi di incentivazione al riempimento a favore degli operatori di mercato attraverso il riconoscimento del differenziale, se negativo, tra il prezzo atteso del gas nella prossima stagione invernale e quello della stagione estiva. Al momento l’Italia è al 48,01% di riempimento delle scorte

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