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Acque Ue sicure per la balneazione estiva, solo 1,5% di scarsa qualità. In Italia 97,9% rispetta standard

La qualità delle acque di balneazione costiere è generalmente migliore di quella di fiumi e laghi. Nel 2024, circa l’89% dell ecoste UE è stato classificato come eccellente, rispetto al 78% delle acque di balneazione interne.

Dalle acque costiere europee ai siti di balneazione interni, la maggior parte delle acque europee è sicura per la balneazione, secondo l’ultima valutazione europea delle acque di balneazione per la stagione balneare 2024, pubblicata oggi. L’indagine ha rilevato che oltre l’85% dei siti monitorati ha soddisfatto i più rigorosi standard di qualità delle acque di balneazione dell’Unione Europea (di livello “eccellente”) lo scorso anno, mentre il 96% di tutte le acque di balneazione ufficialmente identificate nell’UE ha soddisfatto gli standard minimi di qualità.

La valutazione e la mappa interattiva, realizzate dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) in collaborazione con la Commissione Europea, evidenziano dove i bagnanti possono trovare siti di balneazione ben gestiti in Europa. La valutazione verifica l’idoneità delle zone, concentrandosi sul monitoraggio dei batteri che possono causare malattie potenzialmente gravi.

VALUTATI OLTRE 22MILA SITI DI BALNEAZIONE

Complessivamente, sono stati valutati oltre 22.000 siti di balneazione in tutti i 27 Stati membri dell’UE, oltre ad Albania e Svizzera. In cinque paesi – Cipro, Bulgaria, Grecia, Austria e Croazia – almeno il 95% delle acque di balneazione era di qualità eccellente. Solo l’1,5% è risultato di scarsa qualità.

La qualità delle acque di balneazione costiere è generalmente migliore di quella di fiumi e laghi. Nel 2024, circa l’89% delle acque di balneazione costiere nell’UE è stato classificato come eccellente, rispetto al 78% delle acque di balneazione interne.

LA SITUAZIONE ITALIANA

In Italia risultano eccellenti il 90,3% delle acque, buone il 5,7%, sufficienti l’1,9%, scarse l’1,3% e non classificato lo 0,8%, Le acque di balneazione sono classificate in base ai due parametri microbiologici (Escherichia coli ed enterococchi intestinali) definiti nella direttiva Ue. Il 97,9% di tutte le segnalazioni (comprese quelle che non hanno potuto essere classificate per mancanza di campioni) sono in linea con gli standard minimi di qualità della direttiva, quindi classificate “sufficienti” o migliori.

MIGLIORAMENTI COSTANTI NEGLI ULTIMI DECENNI

La qualità delle acque di balneazione in Europa è migliorata notevolmente negli ultimi decenni, in gran parte grazie alla legislazione dell’UE. L’effetto combinato del monitoraggio batteriologico sistematico ai sensi della Direttiva UE  e di ingenti investimenti in impianti di trattamento delle acque reflue urbane ha portato a una drastica riduzione dei patogeni precedentemente rilasciati. Grazie a questi continui sforzi, la balneazione è ora possibile anche in molte aree urbane.

Sebbene la maggior parte delle acque balneabili europee sia in ottime condizioni dal punto di vista batteriologico, l’inquinamento chimico delle acque superficiali e sotterranee rimane significativo e potrebbe essere aggravato dai cambiamenti climatici. Migliorare la resilienza dell’acqua per le persone e per l’ambiente è quindi fondamentale.

Altre sfide alla qualità dell’acqua, come la proliferazione di cianobatteri tossici, che non rientrano nel monitoraggio prescritto dalle norme dell’Ue, spesso danno luogo ad avvisi e restrizioni sulla balneazione.

DOSSIER ITALIA

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