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Co2

A cosa serve l’asta per incentivare l’elettrificazione del riscaldamento industriale da 1 mld lanciata da Bruxelles

L’asta, denominata IF25 Heat Auction, fungerà da esperimento pilota per una futura Banca per la Decarbonizzazione Industriale

Bruxelles compirà un passo fondamentale nella sua strategia sul clima lanciando un’asta da 1 miliardo di euro per finanziare progetti che elettrifichino il riscaldamento industriale o lo generino con fonti rinnovabili.

ESPERIMENTO PILOTA PER UNA FUTURA BANCA PER LA DECARBONIZZAZIONE INDUSTRIALE

L’asta, denominata IF25 Heat Auction, fungerà da esperimento pilota per una futura Banca per la Decarbonizzazione Industriale, annunciata dalla Commissione nell’ambito del Clean Industrial Deal. L’obiettivo: sostenere finanziariamente le aziende che adottano tecnologie pulite per la generazione di calore industriale, uno dei settori a più alta intensità di gas serra (GHG) in Europa.

Attualmente, il 75% del calore industriale in Europa è generato dalla combustione di combustibili fossili. Solo il 4% proviene da fonti di energia pulita. Questa dipendenza rende il settore una priorità urgente per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

L’AIUTO SARÀ CONCESSO PER UN PERIODO MASSIMO DI CINQUE ANNI DOPO L’ENTRATA IN FUNZIONE DEL PROGETTO.

Pertanto, l’asta IF25 Heat distribuirà fino a 1 miliardo di euro sotto forma di premio fisso direttamente collegato alle tonnellate di emissioni di CO2 evitate grazie all’utilizzo di tecnologie pulite per la generazione di calore industriale. L’aiuto sarà concesso per un periodo massimo di cinque anni dopo l’entrata in funzione del progetto.

I PROGETTI AMMESSI

I progetti possono partecipare in due categorie: una per i processi termici tra 100 °C e 400 °C (bassa temperatura) e un’altra per i processi superiori a 400 °C (alta temperatura). Ciascuna categoria avrà un budget di 500 milioni di euro.

Questo include soluzioni come pompe di calore industriali, caldaie elettriche e sistemi di riscaldamento a resistenza o a induzione. Include anche tecnologie più avanzate come forni al plasma e sistemi di elettroshock, nonché l’utilizzo di risorse naturali come l’energia geotermica o l’energia solare termica.

Gli interessati dovranno presentare le proprie offerte, indicando l’importo dell’aiuto richiesto per tonnellata di CO2 evitata. Le proposte saranno ordinate esclusivamente in base al prezzo: chi richiederà l’offerta più bassa per unità di riduzione delle emissioni si aggiudicherà l’asta, secondo un modello statico basato sul principio del “pay-as-bid”.

È necessario promuovere un’industria automobilistica europea che sia “resiliente, pulita, potente e a prova di futuro”, avanzando così sulla strada della decarbonizzazione.

CHI PUO’ PARTECIPARE

Possono partecipare progetti ubicati in qualsiasi paese dello Spazio economico europeo (SEE) con almeno 5 megawatt di energia termica (MWth) di nuova capacità installata e la cui costruzione non sia iniziata prima della presentazione della domanda.

Inoltre, devono rispettare i criteri ambientali della tassonomia verde dell’UE, garantire l’installazione di sistemi di misurazione certificati ISO 50001 e presentare una garanzia finanziaria pari all’8% dell’importo massimo richiesto per garantirne l’esecuzione.

I progetti non possono ricevere finanziamenti contemporaneamente da altre fonti pubbliche per gli stessi costi di investimento o operativi, sebbene possano essere cumulati con precedenti aiuti per studi o infrastrutture correlate.

ORE AMMISSIBILI

Un aspetto degno di nota della progettazione di questa nuova asta è il limite al numero di ore ammissibili: i progetti potranno beneficiare di assistenza solo per un massimo dell’80% delle loro ore operative annuali, a meno che non dimostrino soluzioni di flessibilità energetica.

Questo perché l’uso dell’elettricità nelle ore di punta, quando le emissioni del sistema elettrico sono tipicamente più elevate, può compensare i benefici climatici del cambiamento tecnologico. Per evitare questo problema, coloro che integreranno sistemi di accumulo, di gestione della domanda o di progettazione operativa che riducano il carico in questi orari saranno premiati.

“Vogliamo evitare che l’elettrificazione del riscaldamento trasferisca semplicemente il problema delle emissioni dal gas al sistema elettrico. Si tratta di un impegno globale per una vera decarbonizzazione”, sottolinea la Commissione nella bozza delle condizioni d’asta.

In un contesto di prezzi incerti, i PPA sono diventati una soluzione fondamentale per le industrie che cercano di ridurre la propria esposizione al mercato e di ottenere energia rinnovabile a prezzi competitivi.

Parallelamente, la Commissione consentirà ai paesi dello Spazio economico europeo di utilizzare il meccanismo come “Asta come servizio”, il che significa che potranno allocare i propri fondi nazionali utilizzando le stesse regole, procedure e piattaforma del Fondo per l’innovazione.

Ciò consentirà agli Stati di cofinanziare progetti senza duplicare valutazioni o bandi, ottimizzando le risorse amministrative e attraendo più progetti locali. Diversi Paesi hanno già espresso interesse ad aderire.

La bozza delle specifiche tecniche è già stata pubblicata per la consultazione pubblica e si prevede che i termini definitivi saranno presentati nell’autunno del 2025. Una volta aperte le candidature, i progetti vincitori avranno due anni per raggiungere la chiusura finanziaria e fino a quattro anni per entrare in funzione.

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