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Nel primo trimestre 2025 nell’Ue record di energia solare e progressi sulla dipendenza dal gas russo

Il “Quarterly Report on European Gas Markets” della Commissione Ue mostra che la fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina ha comportato una diminuzione del 28% delle importazioni totali di combustibile russo (incluso il GNL) su base annua e del 27% su base trimestrale

Tra gennaio e marzo 2025 i mercati del gas e dell’elettricità dell’Unione europea hanno dimostrato una continua resilienza, garantendo un approvvigionamento energetico stabile e sicuro con importanti traguardi in entrambi i mercati. Per quanto riguarda l’elettricità, mentre il settore eolico e quello idroelettrico hanno registrato delle condizioni sfavorevoli, la produzione di energia solare ha raggiunto i 45 TWh, un livello record per il primo trimestre, circa il 30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

IL MERCATO DEL GAS UE

Nel mercato del gas, la fine del transito del combustibile russo attraverso l’Ucraina dal 1° gennaio ha portato ad un calo del 45% del gas russo rispetto al trimestre precedente e del 39% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ciò significa che gli Stati Uniti ora hanno superato la Russia, diventando il secondo fornitore di gas dell’Unione europea dopo la Norvegia.

La stagione di riscaldamento, più fredda del solito, nel primo trimestre 2025 ha visto una domanda di gas maggiore rispetto agli ultimi anni, ma i prezzi sono stati sostanzialmente tenuti sotto controllo grazie ai significativi livelli di stoccaggio Ue. La combinazione di prezzi del gas più elevati e di una maggiore quota di produzione di energia elettrica a gas ha portato a prezzi dell’elettricità più elevati rispetto al primo trimestre 2024. Tuttavia, è stato un fenomeno di breve durata, e comunque inferiore a quello del 2023.

LA DIVERSIFICAZIONE DELL’UE DAL GAS RUSSO

Il “Quarterly Report on European Gas Markets” della Commissione europea conferma che sono stati compiuti ulteriori progressi nella diversificazione dell’approvvigionamento di gas dell’UE dalla Russia e nel cambiamento strutturale delle importazioni. La fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina ha comportato una diminuzione del 28% delle importazioni totali di combustibile russo (incluso il GNL) su base annua e del 27% su base trimestrale.

I volumi delle importazioni russe di GNL sono rimasti stabili rispetto al trimestre precedente e sono diminuiti dell’11% su base annua. Questa variazione ha anche accentuato ulteriormente lo spostamento verso maggiori importazioni di GNL (45%, rispetto al 38% del trimestre precedente), mentre le importazioni di gas da gasdotto sono state ridotte (55%, dal 62% del quarto trimestre 2024).

LE TEMPERATURE INVERNALI FANNO AUMENTARE IL CONSUMO DI GAS

Il calo delle temperature nei primi tre mesi dell’anno – molto inferiore rispetto agli ultimi 2 anni, sebbene comunque superiore alla media storica – ha determinato un aumento del 15% del consumo di gas nell’Ue (a 119 miliardi di metri cubi) rispetto al trimestre precedente. I consumi sono cresciuti dell’8% su base annua, indicando una possibile interruzione del calo strutturale della domanda di gas nell’Ue osservato dal 2021. Le importazioni sono diminuite del 2% sia su base trimestrale che su base annua, mentre la produzione interna di gas è aumentata del 3% sia su base trimestrale che su base annua.

LA NORVEGIA RESTA IL MAGGIOR FORNITORE DI GAS DELL’UE

La Norvegia si è confermata il principale fornitore di gas dell’Ue, con una quota del 31% sulle importazioni totali di gas dell’Unione europea e ha fornito il 55% del gas Ue da gasdotto. Gli Stati Uniti sono diventati il ​​secondo fornitore di gas dell’Ue con una quota del 24% delle importazioni e hanno superato la Russia, la cui quota è scesa dal 19% al 14% nel quarto trimestre 2024 e nel primo trimestre del 2024. Nel trimestre gli Stati Uniti hanno fornito oltre la metà (53%) del GNL dell’Unione europea.

Il Nord Africa (Algeria) ha aumentato la sua quota di fornitura di gas tramite gasdotto al 21% dal 19% del trimestre precedente e al 17% nel primo trimestre 2024, diventando il secondo fornitore di gas via gasdotto dopo la Norvegia, relegando la Russia al terzo posto, con il 12%. Il Qatar si è mantenuto un importante fornitore di GNL (10%) e ha occupato la terza posizione dopo la Russia (16%) nella fornitura di GNL dell’Ue.

I PREZZI DEL GAS ALL’INGROSSO

Il rialzo dei prezzi del gas all’ingrosso (osservato già nel quarto trimestre 2024) è proseguito, trainato dalla rapida riduzione dei livelli di stoccaggio, combinata con una minore produzione di fonti rinnovabili e tensioni geopolitiche. I prezzi all’ingrosso europei si sono attestati in media a 47 €/MWh nel primo trimestre 2025, con un aumento del 9% rispetto al trimestre precedente e del 71% su base annua.

Il prezzo medio mensile ha raggiunto i 48 €/MWh a gennaio e i 50 €/MWh a febbraio, per poi scendere a 42 €/MWh a marzo 2025. I prezzi al dettaglio del gas sono aumentati del 6% sia su base trimestrale che annuale. Il prezzo medio al dettaglio trimestrale nell’Unione europea è stato di 112 €/MWh.

L’ENERGIA SOLARE E L’EOLICO

Il rapporto sul mercato elettrico evidenzia il contrasto tra la produzione record di energia solare (45 TWh) e la produzione eolica eccezionalmente bassa nel primo trimestre, a causa delle scarse velocità del vento. La produzione eolica è diminuita su base annua, con l’onshore in calo del 17% (-22 TWh) e l’offshore del 22% (-4 TWh). Anche l’energia idroelettrica ha registrato un calo del 15% (-16 TWh), sebbene rispetto ai livelli molto elevati del primo trimestre 2024.

Questa insolita combinazione, unita all’aumento della domanda di gas dovuto al freddo, ha fatto sì che la quota di energia rinnovabile nella produzione di energia elettrica scendesse al 41% nel primo trimestre 2025, rispetto al 46% del primo trimestre 2024. Un’analisi più approfondita dei dati mostra che, dopo una produzione atipicamente debole a gennaio e febbraio, la produzione rinnovabile ha ripreso a crescere a marzo, indicando una traiettoria positiva per i mesi successivi.

LA PRODUZIONE DAI COMBUSTIBILI FOSSILI E PREZZI DELL’ELETTRICITÀ

Al contrario, la produzione da combustibili fossili è aumentata del 17% (+33 TWh), compensando la produzione di energia rinnovabile atipicamente bassa e un moderato aumento della domanda di energia elettrica. Ciò è stato in gran parte determinato dalla minore intensità di CO2 nella produzione di energia a gas, aumentata del 23% (+21 TWh), insieme ad un aumento del 15% (+11 TWh) nella produzione a carbone. Anche la produzione nucleare ha registrato un aumento del 4% (+6 TWh).

I prezzi dell’energia elettrica hanno mostrato volatilità, con l’European Power Benchmark che si è attestato in media a 100 €/MWh a causa dell’aumento dei prezzi del gas e della maggiore produzione di energia elettrica a gas. Ciò rappresenta un aumento del 49% rispetto al primo trimestre 2024, ma una diminuzione del 38% rispetto al primo trimestre 2023.

I prezzi al dettaglio dell’energia elettrica per le famiglie nelle capitali dell’Ue hanno registrato un aumento marginale del 3%, attestandosi a 255 €/MWh, trainato dall’aumento delle imposte sull’energia e degli oneri di rete. Nel primo trimestre 2025 nell’Ue sono stati venduti oltre 620.000 nuovi veicoli elettrici nel segmento delle autovetture, un record per il primo trimestre e un aumento del 15% rispetto allo stesso trimestre del 2024. Ciò si traduce in una quota di veicoli elettrici del 21% nel mercato automotive europeo.

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