A pochi giorni dall’annuncio del nuovo bilancio Ue per il periodo 2028-2034, Politico ha stilato una guida pratica per capire chi è a favore e chi no nella proposta iniziale
La Commissione europea ha mosso il primo passo in quello che sarà un biennio di contrattazioni sul piano di spesa dell’Unione europea per il periodo di 7 anni a partire dal 2028. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha insistito sul fatto che il piano da 1.800 miliardi di euro renderà la cassa dell’Ue “più grande, più intelligente e più precisa”, e che il bilancio è “il più ambizioso mai proposto”.
IL RUOLO DELL’INFLAZIONE SUL BILANCIO UE
Tuttavia, gli europarlamentari delusi si sono affrettati a contraddire le affermazioni di von der Leyen, affermando che la Commissione ha ingannevolmente presentato gli aggiustamenti alla forte inflazione degli ultimi anni come un aumento del bilancio Ue.
“La Commissione europea presenterà diverse linee di bilancio, che sono aumentate. Naturalmente, però, se il bilancio resta allo stesso livello, ciò significa che diverse linee di bilancio dovranno essere ridotte”, ha dichiarato il rumeno Siegfried Mureșan, membro del Partito Popolare Europeo.
Tutte le capitali nazionali, così come il Parlamento europeo, devono accettare il piano, prima che venga approvato. Mentre si delineano le linee di battaglia, Politico ha stilato una guida pratica per capire chi è a favore e chi no nella proposta iniziale.
VINTI: GLI AGRICOLTORI
Gli agricoltori sono furiosi: nell’ultimo bilancio a lungo termine Ue, la Politica Agricola Comune (PAC) ammontava a 386,6 miliardi di euro, mentre il nuovo bilancio stanzia 300 miliardi di euro per l’agricoltura. A peggiorare le cose, mentre in passato la PAC costituiva una sezione a sé stante del bilancio, ora è stata accorpata ai finanziamenti per altre politiche, in una cassa per i “Piani di partenariato nazionali e regionali”.
In base a questi piani, i Paesi europei devono spendere almeno 300 miliardi di euro per l’agricoltura e potrebbero spendere di più, se lo desiderano. I gruppi di agricoltori che protestano fuori dal Parlamento e dalla Commissione, però, non sono ottimisti.
VINTI: IL TABACCO
Sebbene la stragrande maggioranza del bilancio proverrà dai contributi dei Paesi Ue, la Commissione ha proposto anche tre nuove tasse mirate ai rifiuti elettrici, alle grandi aziende e ai prodotti del tabacco come sigarette e sigari. Questi beni attualmente sono tassati dai singoli Paesi, che trattengono i proventi per sé. L’obiettivo è generare dai 25 ai 30 miliardi di euro all’anno, che saranno utilizzati per ripagare il debito congiunto dell’Ue utilizzato per finanziare la ripresa post Covid.
I prezzi delle sigarette sono già destinati ad aumentare in tutta l’Unione europea a seguito di un atteso aggiornamento della direttiva sull’imposta sul tabacco, con stime approssimative che indicano un aumento del prezzo di un pacchetto di 1-2 euro. Per la prima volta, prodotti alternativi come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato saranno soggetti ad un’aliquota minima, sebbene inferiore a quella delle sigarette tradizionali.
VINTI: LA NATURA
La biodiversità è destinata a perdere la sua quota dedicata del bilancio Ue, venendo invece assorbita in un obiettivo più ampio per “clima e ambiente”, che ammonterà al 35% del bilancio, raggiungendo circa 700 miliardi di euro. In precedenza, oltre all’obiettivo del 30% di spesa per il clima, il 7,5% della spesa annuale doveva essere destinato agli obiettivi per la biodiversità nel 2024, per poi aumentare al 10% nel 2026 e nel 2027.
Il nuovo obiettivo per “clima e ambiente” contribuirà a tutti e 6 gli obiettivi ambientali Ue, che spaziano da clima e biodiversità all’economia circolare e alla prevenzione dell’inquinamento. Anche il programma LIFE – che finanzia specificamente l’ambiente e l’azione per il clima – è stato assorbito nei “Piani nazionali e regionali”, così come nel “Fondo per la competitività”, che include diversi programmi di finanziamento esistenti, per un totale di 410 miliardi di euro.
Alcune ONG avvertono che i cambiamenti potrebbero comportare una perdita di finanziamenti per la biodiversità. Secondo la Commissione europea, l’Ue si trova già ad affrontare un deficit di finanziamento annuo per la biodiversità stimato in 37 miliardi di euro.
VINCITORI: I PAESI ORIENTALI E L’UCRAINA
I Paesi orientali hanno ottenuto una vittoria importante: la Commissione Ue ha infatti annunciato che le regioni orientali, e in particolare quelle confinanti con Ucraina, Russia e Bielorussia, riceveranno più fondi rispetto alle altre per soddisfare sia le loro esigenze di sicurezza che quelle economiche.
Hanno anche vinto un’altra battaglia: sebbene l’Ue avesse disperatamente bisogno di nuovi fondi per le sue casse, non ha incluso le entrate derivanti da un’estensione già pianificata del sistema di scambio di quote di emissione all’edilizia e al trasporto su strada nel paniere proposto di nuove fonti di entrate. Infine, Bruxelles ha proposto di sostenere la ricostruzione dell’Ucraina e il suo percorso verso l’adesione all’Unione europea con ulteriori 100 miliardi di euro.
VINCITORI: IL SETTORE ELETTRICO
In base alla proposta, l’Ue aumenterò drasticamente il sostegno alla modernizzazione delle reti elettriche europee per ridurre i prezzi dell’energia, che sono stati individuati in un rapporto dall’ex presidente della BCE Mario Draghi come il tallone d’Achille dell’Europa nella competizione con Stati Uniti e Cina.
Il Meccanismo per Collegare l’Europa – un fondo che può essere utilizzato per ammodernare le infrastrutture e investire in nuove tecnologie – vedrà il suo bilancio energetico aumentare da soli 6 miliardi di euro a 30 miliardi di euro. Inoltre, le reti potranno attingere ad un fondo per la competitività notevolmente ampliato, pari a 410 miliardi di euro, nel tentativo di ridurre gli sprechi e tagliare le bollette per l’industria e le famiglie.
Draghi ha avvertito che “gli investimenti infrastrutturali sono lenti e non ottimali”, mentre il persistente aumento del costo dell’energia sta costringendo le aziende manifatturiere a ridurre la produzione o a delocalizzare.
VINCITORI: LE TECNOLOGIE DIGITALI
La Commissione intende “moltiplicare per cinque i fondi europei per le tecnologie digitali”, ha affermato von der Leyen. Questo, nel prossimo bilancio, porterà i fondi digitali a 54,8 miliardi di euro. Si tratta di un aumento enorme in un settore in cui l’Ue stava già investendo ingenti fondi per la ricerca e l’innovazione. La posta in gioco però è aumentata, con diverse regioni – dagli Stati Uniti alla Cina – in forte competizione per le tecnologie trasformative, in particolare l’intelligenza artificiale.
Il digitale è uno dei quattro pilastri di un nuovo e completo Fondo per la Competitività, la cui dotazione principale ammonta a 410 miliardi di euro.
VINCITORI: LA DIFESA
La proposta della Commissione prevede di stanziare almeno 131 miliardi di euro per la difesa e lo spazio, ovvero cinque volte la dotazione attuale. Saranno inoltre utilizzati dei bilanci separati per rafforzare la capacità di difesa dell’Unione.
“La proposta mostra un’ambizione apprezzabile”, ha affermato Hannah Neumann, eurodeputata tedesca dei Verdi che fa parte della Commissione Difesa del Parlamento europeo. La cifra è in linea con le esigenze individuate lo scorso anno dal commissario per la Difesa, Andrius Kubilius.
VINCITORI: LA RICERCA E LA CULTURA
Il programma di ricerca e sviluppo di punta dell’Unione europea, Horizon Europe, è destinato a quasi raddoppiare, raggiungendo i 175 miliardi di euro. Attualmente è già uno dei fondi di questo tipo più grandi al mondo, con un budget di 95 miliardi di euro, sebbene un gruppo di esperti abbia sostenuto che, per restare competitiva, l’Ue dovrebbe aumentare la sua spesa per ricerca e sviluppo a 220 miliardi di euro.
La dotazione per il programma Ue di punta per la mobilità studentesca, Erasmus+, è stata aumentata del 50%, superando i 40 miliardi di euro. La Commissione ha inoltre annunciato un nuovo programma “AgoraEU” del valore di 8,6 miliardi di euro a sostegno della cultura, dei media e delle organizzazioni della società civile. “È una giornata rivoluzionaria per i settori culturali e creativi europei”, ha dichiarato a Politico il commissario Ue per l’Equità intergenerazionale, la Gioventù, la Cultura e lo Sport, Glenn Micallef.