Oggi l’International Gas Union (IGU) e Snam hanno presentato l’edizione 2025 del “Global Gas Report”, che restituisce una panoramica dello stato dell’arte del sistema globale del gas
Nella mattinata di oggi l’International Gas Union (IGU) e Snam hanno presentato l’edizione 2025 del “Global Gas Report”. Il report restituisce una panoramica dello stato dell’arte del sistema globale del gas, con focus su temi fra loro interconnessi come il trend della domanda di energia (e di gas in particolare), la sua articolazione per aree geografiche, i fattori che la alimentano, le attese su Cina e India, il mercato del GNL, il tema – anche e soprattutto infrastrutturale – della stabilità delle reti di trasmissione e il nodo degli investimenti necessari per consolidare la filiera e mitigare la volatilità dei prezzi, senza dimenticare gli sforzi profusi dall’industria dell’oil&gas in ottica di decarbonizzazione.
FARINA (SNAM): IL GAS È IL FULCRO DEL SISTEMA ENERGETICO EUROPEO
“Nel 2024 la domanda di gas in Europa è cresciuta, e questa tendenza si è confermata anche nel primo semestre 2025. Ciò rafforza il concetto che il gas naturale è il fulcro del sistema energetico europeo”. Lo ha dichiarato Claudio Farina, Chief Strategy & Technology Officer di Snam.
“Questo – ha spiegato Farina – può essere attribuito ad almeno due fattori. La prima è la non linearità della transizione energetica, che significa che l’adozione di tecnologie come pompe di calore, energie rinnovabili e auto elettriche possono essere soggette a rapide accelerazioni e rallentamenti. In questo, quindi, il gas può aiutare a colmare il gap e a fornire al sistema una fonte energetica flessibile, in un contesto di una forte domanda di energia legata ai data center e all’intelligenza artificiale.
Il secondo fattore è l’aumento, in frequenza e intensità, degli eventi climatici estremi. La dunkleflaute (periodo senza vento, né sole) in Germania dello scorso inverno ha forzato la produzione di energia a gas per stabilizzare il sistema in assenza di sole e vento. Le ondate di calore e la siccità hanno messo a dura prova la produzione idroelettrica e nucleare a causa delle temperature dei fiumi, mentre le ondate di caldo hanno fatto aumentare la domanda di aria condizionata. In tutti questi casi, il combustibile ha sopperito alle lacune.
Inoltre, nel primo semestre di quest’anno la produzione energetica da gas in Europa è aumentata del 12% rispetto allo scorso anno. L’Europa – ha concluso Farina – ha quindi bisogno del gas in quanto vettore energetico chiave per la produzione industriale e la produzione elettrica; inoltre, il gas e le infrastrutture sono fondamentali per supportare l’integrazione delle rinnovabili, per ridurre i costi e per far diminuire i rischi di rigidità e fragilità”.
FARINA (SNAM): GAS FONDAMENTALE PER LA SICUREZZA, MA ANCHE PER LA DECARBONIZZAZIONE
Farina ha poi sottolineato che “il gas permette la decarbonizzazione. Se nel sistema energetici l’affidabilità del gas è importante, è anche importante ridurre le emissioni di CO2 in tutta la catena del valore. L’industria è molto attiva in questo senso in Europa. La produzione di biometano lo scorso anno ha fatto registrare un record di 7,5 miliardi di mc in Europa. L’Europa è diventata quindi in prima linea. Il fattore drop-in rende il biometano molto attrattivo, è stato fissato un obiettivo al 2035 di 25 miliardi di mc. Per soddisfare questo obiettivo, serve un’accelerazione negli investimenti e incentivi a lungo termine”.
“La CCS – ha aggiunto Farina – è un pilastro della decarbonizzazione, dove la competenza e gli asset sono essenziali. Questa tecnologia potrebbe crescere di oltre 7 volte 2030, e l’Europa è in prima linea con progetti in Nord Europa e anche qui in Italia, a Ravenna. L’infrastruttura sarà fondamentale per trasportare e immagazzinare la CO2 in modo sicuro. L’idrogeno decarbonizzato sta andando avanti, ci sono tecnologie e modelli business che stanno diventando sempre più chiari. Anche in questo caso gli asset e le capacità di gas sono fondamentali, ma c’è ancora molto lavoro da fare in termini di tecnologie e di riduzione dei costi. Per concludere, abbiamo due filoni di azione per gli operatori nella catena del valore del gas: il primo è il ruolo essenziale del combustibile nelle infrastrutture per garantire la sicurezza e gli approvvigionamenti e stabilizzare la crescita delle rinnovabili nei sistemi; il secondo è il ruolo sempre più importante del gas decarbonizzato, che permetterà all’Europa di soddisfare gli obiettivi sul clima senza compromettere la sicurezza energetica e la competitività industriale”.
DELL’ORCO (PROXIGAS): IL GAS NON È IL PROBLEMA, MA PARTE DELLA SOLUZIONE
È intervenuto poi il neopresidente di Proxigas, Pier Lorenzo Dell’Orco. “Credo che questo report mandi un messaggio molto chiaro: il gas resta essenziale, nel mondo di oggi e nel futuro a livello energetico. Potremmo dire quindi che il gas non è il problema, ma parte della soluzione, perché assicura la sicurezza energetica e permette la decarbonizzazione del domani e, senza gas, naturalmente la transazione energetica rischia di non essere sicura e neanche accessibile”.
“I numeri mostrati nel report – ha spiegato Dell’Orco – parlano da sé: la crescita della domanda nel 2024, una crescerà che proseguirà anche nel 2025, guidata dalla generazione energetica, eventi mondiali, una maggiore domanda energetica. Allo stesso tempo, le rinnovabili si stanno espandendo molto rapidamente, però l’intermittenza di queste fonti necessita di un backup affidabile, e quindi nuovamente il gas può giocare un ruolo stabilizzante, perché è flessibile, scalabile ed è una tecnologia matura. Permette la stabilità dei sistemi, quando l’eolico non ci aiuta e il solare nemmeno”.
“Per quanto riguarda l’Italia – ha proseguito il presidente di Proxigas -, possiamo dire che l’esperienza recente del nostro Paese riflette effettivamente i trend globali che sono stati sottolineati nel report: in tre anni l’Italia è passata da una dipendenza importante dal gas russo al GNL che, se vogliamo, è diventato una politica assicurativa contro la volatilità e gli shock geopolitici. In Italia l’import di GNL è aumentato sempre di più”.