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Il taglio delle bollette slitta alla Legge di Bilancio. Ecco perché

Il decreto Energia è fermo per mancanza di coperture e il Governo rinvia il taglio di 50 euro promesso sulle bollette alla Legge di Bilancio. Spunta l’ipotesi di usare i proventi delle aste ETS

Il dl Energia è fermo, le coperture non ci sono e il taglio alle bollette voluto da Meloni slitta. Tutto rimandato alla prossima legge di Bilancio, secondo La Stampa. Intanto, spunta la possibilità di finanziare la misura con i proventi delle aste ETS inutilizzati.

IL TAGLIO DELLE BOLLETTE SLITTA ALLA LEGGE DI BILANCIO

Il piano di Meloni di tagliare le bollette di 50 euro per legge dovrà attendere la Legge di Bilancio. La strategia del Governo prevede di intervenire in maniera strutturale su uno dei coefficienti che determinano il costo in bolletta. Per realizzare l’obiettivo, il Governo ha creato una task force composta dai principali player dell’energia. Gli esperti sono al lavoro, tuttavia, l’impressione è che impiegheranno ancora diversi mesi per trovare il bandolo della matassa.

COSA FRENA IL TAGLIO DELLE BOLLETTE?

L’ostacolo principale al taglio delle bollette, come spesso accade, è la carenza di fondi. “Per garantire agli italiani uno sconto visibile, e dunque elettoralmente rilevante, le coperture necessarie sono importanti, e non sembrano esserci i margini per una spesa di questo tipo prima della sessione di bilancio”, scrive la Stampa.

Intanto, tra le opzioni sul tavolo della task force messa in campo dal Governo si sta facendo strada la possibilità di finanziare la riduzione strutturale con i proventi residui delle aste Ets. In altre parole, con i soldi pagati dalle aziende per poter emettere CO2.

TRAMONTA L’OPZIONE TAGLIO BOLLETTE IN DL ENERGIA

Il costo dell’energia è una delle priorità del Governo ma il taglio delle bollette slitterà alla prossima legge di Bilancio. Infatti, il provvedimento per alleggerire le fatture delle utenze è ancora agli albori e l’idea di inserire la misura nel decreto Energia è tramontata. L’atto del ministro del Mase è fermo e ancora non si sa quando otterrà il via libera. La ragione è che il decreto pensato per ridurre il prezzo del gas tocca gli interessi dei grandi produttori energetici, quindi il Governo ha deciso di andare con i piedi di piombo.

“Il decreto Energia messo a punto da Pichetto Fratin è stato rinviato a data destinarsi, le tempistiche non sono chiare: potrebbero volerci giorni come settimane”, scrive La Stampa. Inserire la misura nel dl Energia rischia quindi di rivelarsi un boomerang. Tutto rimandato, quindi, alla prossima Manovra.

LA BOZZA DEL MASE

La bozza del dicastero dell’Ambiente prevede principalmente di intervenire sulla formazione del prezzo del gas sul mercato internazionale intervenendo sul differenziale tra prezzo italiano all’ingrosso del gas (Psv o Punto si scambio virtuale) e quello della borsa di Amsterdam (Ttf, Title transfer facility), stimato in 2 euro al megawattora. Il Mase punta ad azzerare i due euro in negativo sui 6 miliardi di metri cubi in entrata dal valico con la Svizzera, snodo del gas dal Nord Europa, spostandoli sugli altri 58 miliardi di gas importato a livello nazionale.

“Insomma, si tratterebbe di una misura in grado di aiutare le imprese energivore, in particolare nei settori chimico e siderurgico, che denunciano da mesi il peso di un prezzo italiano più alto rispetto a quello europeo. Il sostegno, inoltre, si rifletterebbe su tutte le bollette, quindi anche su quelle delle famiglie”, spiega La Stampa.

NON SOLO IL TAGLIO DELLE BOLLETTE

“Non basta un decreto per abbassare i prezzi”, ha ricordato più volte il ministro Giberto Pichetto Fratin. Per questa ragione, il numero 1 del Mase è al lavoro anche su altri capitoli quali l’aggiornamento del Gas Release e il disaccoppiamento tra il prezzo delle rinnovabili e del gas. Il gas release permette di cedere alle imprese energivore il gas a prezzi concordati. Il disaccoppiamento tra il prezzo delle rinnovabili e quello del gas, invece, punta a ridurre i costi di approvvigionamento dell’energia elettrica per famiglie e aziende.

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