Il governo non ha recepito in tempo la direttiva “Eurovignette” per i pedaggi stradali. Le nuove norme UE legano i costi per camion e auto al principio “chi inquina paga”.
L’Italia finisce davanti alla Corte di giustizia dell’Unione Europea per la gestione dei pedaggi stradali. La Commissione europea ha annunciato oggi la decisione di deferire il nostro Paese per il mancato recepimento della direttiva (UE) 2022/362, che introduce nuove e più stringenti regole sulla tariffazione per l’uso delle infrastrutture. Bruxelles, giudicando insufficienti gli sforzi del governo italiano per mettersi in regola, ha chiesto alla Corte l’imposizione di sanzioni finanziarie.
UN PERCORSO A TAPPE, DALL’AVVERTIMENTO ALLA CORTE
La procedura di infrazione era nell’aria da tempo. La scadenza per adeguare la normativa nazionale alla direttiva europea era fissata per il 25 marzo 2024. Di fronte all’inadempienza, la Commissione aveva inviato una prima lettera di costituzione in mora a maggio 2024, seguita da un parere motivato a dicembre dello stesso anno. Nonostante le autorità italiane abbiano notificato alcune misure parziali e presentato un calendario per l’adozione delle restanti norme, Bruxelles ha ritenuto gli sforzi “insufficienti”, procedendo con il deferimento.
LE NUOVE REGOLE: “CHI USA E CHI INQUINA PAGA”
Il cuore della nuova direttiva, che aggiorna la precedente normativa “Eurovignette”, è il rafforzamento di due principi fondamentali: “chi usa paga” e “chi inquina paga”. L’obiettivo è legare in modo più equo e trasparente i costi dei pedaggi non solo all’usura delle infrastrutture, ma anche ai costi esterni generati dai veicoli, come le emissioni di CO₂, l’inquinamento atmosferico e la congestione del traffico.
COSA CAMBIA CON LA NUOVA DIRETTIVA
La riforma estende il suo raggio d’azione, includendo non solo i mezzi pesanti ma anche automobili, furgoni, autobus e pullman. Tra le principali novità, vi è l’eliminazione graduale delle “vignette” (pedaggi basati sul tempo) per i veicoli pesanti, a favore di tariffe calcolate sulla distanza percorsa. A partire dal 2026, diventerà obbligatorio includere nei pedaggi anche i costi legati all’inquinamento atmosferico. La direttiva introduce inoltre tariffe basate sulle emissioni di CO₂ e prevede la possibilità di esenzioni o sconti significativi per i camion a zero emissioni, segnando un passo decisivo verso una tariffazione stradale più ecologica in tutta Europa.
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