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Germania

Germania, missione energia: 2,5 mld per la prima centrale a fusione nucleare al mondo

Il piano, presentato dal cancelliere Friedrich Merz, punta a rendere il Paese leader nell’energia del futuro. L’obiettivo è trasformare una tecnologia pulita e senza scorie in una realtà industriale, rivoluzionando la politica energetica e l’economia tedesca.

Il rilancio dalla crisi passa anche dalla capacità di affrontare nuove sfide. E così la Germania punta a scrivere una pagina di storia dell’energia, preparando il terreno per la costruzione della prima centrale a fusione al mondo. Con un piano d’azione appena approvato, Berlino vuole trasformare la promessa di una fonte inesauribile e pulita in realtà industriale, stanziando complessivamente 2,5 miliardi di euro entro la fine della legislatura.

La fusione, a differenza della fissione, non genera scorie a lungo termine né rischi di fusione del nocciolo, e potrebbe garantire un approvvigionamento costante e sicuro. L’ambizione del governo di Friedrich Merz è chiara: guidare la corsa globale verso l’energia del futuro e aprire un nuovo capitolo per l’economia tedesca.

IL PIANO FEDERALE E GLI INVESTIMENTI

Il progetto è stato presentato ufficialmente la scorsa settimana nella cornice della Villa Borsig, alla periferia di Berlino, dove il cancelliere ha sottolineato la volontà di imprimere una svolta alla politica energetica e industriale. Il documento, intitolato “La Germania verso la centrale a fusione”, prevede che lo sviluppo della tecnologia sia portato avanti prioritariamente da imprese nazionali, nel rispetto delle norme sugli aiuti di Stato, e che sia coordinato dal ministero della Ricerca, della Tecnologia e dell’Aeronautica nell’ambito dell’agenda high-tech.

Dei 2,5 miliardi previsti, 1,7 miliardi di euro saranno destinati alla ricerca, distribuiti tramite bandi competitivi e scadenze precise, mentre 755 milioni arriveranno dal fondo speciale per infrastrutture e neutralità climatica, destinati a laboratori, dimostratori e impianti laser. Otto misure complessive compongono il piano: dalla creazione di catene del valore industriale alla formazione di nuove competenze, fino alla realizzazione di infrastrutture dedicate sia alla fusione magnetica sia a quella laser. Berlino intende inoltre sostenere l’accettazione sociale della tecnologia, garantire la tutela della proprietà intellettuale e rafforzare le collaborazioni internazionali.

START-UP, RICERCA E PROSPETTIVE INDUSTRIALI

Il piano d’azione ingloba anche il programma “Fusion 2040”, presentato nei mesi scorsi e concepito come tabella di marcia verso la centrale dimostrativa. Già a settembre è stato avviato un bando per sostenere i progetti più promettenti, in risposta a richieste di finanziamenti avanzate dal settore. Le imprese hanno accolto con favore l’iniziativa, sottolineando l’importanza di tradurre i progressi scientifici in applicazioni commerciali.

Tra i protagonisti emergenti – scrive il quotidiano economico Handelsblatt – figura Proxima, start-up fondata nel 2023 e originata dalle ricerche sullo “Stellarator” di Greifswald. Con oltre cento fisici impiegati e più di 200 milioni di euro già raccolti tra fondi pubblici e privati, l’azienda punta a dimostrare entro il 2031 la produzione di energia netta dalla fusione, con l’obiettivo di immettere elettricità in rete alla fine degli anni Trenta. Anche Marvel Fusion, sostenuta da HV Capital, si muove nello stesso campo con tecnologie laser, mentre investitori e istituzioni sottolineano come la Germania disponga di un’occasione unica per posizionarsi in prima linea in un settore destinato a rivoluzionare i mercati energetici.

UN MOSAICO DI PROGETTI NEI LÄNDER

La strategia del governo federale si intreccia con numerose iniziative locali. In Baviera, l’Istituto Max Planck per la fisica del plasma porta avanti da anni esperimenti sulla fusione magnetica a Garching e a Greifswald (quest’ultima sede è nel nord, in Meclemburgo-Pomerania Anteriore), mentre il Land ha annunciato la volontà di partecipare a un’alleanza nazionale per la fusione. A breve, anche l’Assia dovrebbe lanciare un progetto dimostrativo a Biblis, presso l’ex centrale nucleare, in collaborazione con RWE e la società Focused Energy, basato sulla tecnologia laser.

Questi progetti si affiancano a un sostegno pubblico consistente: il governo federale destina attualmente circa 110 milioni di euro l’anno, l’Unione Europea contribuisce con 18 milioni, e i Länder aggiungono ulteriori risorse. L’obiettivo comune è di portare gradualmente la fusione da promettente ambito di ricerca a fonte di energia stabile e commerciabile. Se la tabella di marcia sarà rispettata, la Germania potrebbe davvero diventare il paese in cui l’energia delle stelle trova per la prima volta applicazione su scala industriale.

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