Nonostante l’iniezione di miliardi, la sovranità digitale europea resta lontana. La Germania si modernizza ma continua a dipendere dai processori americani, che incidono fino al 70% sui costi totali degli impianti.
Google prepara il più grande piano di investimenti mai realizzato nel mercato tedesco, con l’obiettivo di ampliare la capacità dei propri data center e consolidare la presenza nelle sedi di Monaco, Francoforte e Berlino.
Il progetto sarà presentato l’11 novembre nella capitale, alla presenza del ministro delle Finanze Lars Klingbeil, e rappresenta un segnale di fiducia nella tenuta economica della Germania, particolarmente apprezzato in una fase di rallentamento industriale e incertezza congiunturale.
ESPANSIONE TECNOLOGICA E TRANSIZIONE ENERGETICA
Secondo anticipazioni di stampa, il piano prevede la costruzione di nuove infrastrutture digitali e la modernizzazione dei poli esistenti, affiancate da progetti sull’utilizzo di fonti rinnovabili e sistemi per il recupero del calore residuo. Si tratta di un intervento strategico per l’intero comparto digitale tedesco, che unisce innovazione tecnologica ed efficienza energetica.
L’esecutivo federale interpreta l’iniziativa come una conferma del ruolo del Paese quale hub europeo per l’economia dei dati, in un momento in cui comparti chiave come automobilistico, siderurgico e chimico sono sotto pressione e il mercato del lavoro mostra segnali di raffreddamento.
STRATEGIE GOVERNATIVE E AUTONOMIA DIGITALE
Il governo guidato dal cancelliere Friedrich Merz ha intensificato gli sforzi per attrarre investimenti esteri, nominando l’ex banchiere Martin Blessing responsabile per la politica degli investimenti. Parallelamente prosegue il dibattito sulla necessità di ridurre la dipendenza dalle tecnologie d’Oltreoceano. Le tensioni commerciali degli ultimi anni e la linea più assertiva dell’amministrazione Trump in materia di dazi e regolamentazione hanno fortificato in Europa la volontà di rafforzare la sovranità digitale. In questo contesto si inserisce il vertice franco-tedesco del 18 novembre a Berlino, dedicato alle strategie comuni per la sicurezza dei dati e lo sviluppo di un’infrastruttura cloud indipendente.
RETE DI DATA CENTER IN ESPANSIONE
Per Alphabet, la casa madre di Google, l’iniziativa tedesca rappresenta una porzione limitata di un piano globale di spesa compreso tra 91 e 93 miliardi di dollari nel 2025, destinato in gran parte al potenziamento dei data center. In Germania, sottolinea il quotidiano economico Handelsblatt, l’azienda dispone già di strutture operative a Hanau, in Assia, e ha acquisito aree a Erlensee, Dietzenbach e Babenhausen per nuovi insediamenti. Il ritmo di espansione si inserisce in un processo più ampio che coinvolge altri operatori del settore: Microsoft ha stanziato 3,2 miliardi di euro per la Renania Settentrionale-Vestfalia, mentre Deutsche Telekom e Nvidia puntano su un nuovo polo di intelligenza artificiale a Monaco di Baviera.
Entro il 2030, la capacità dei data center tedeschi dovrebbe crescere del 54%, raggiungendo 3,7 gigawatt, secondo stime dell’associazione digitale Eco. Tuttavia, la filiera resta fortemente vincolata all’importazione di componenti tecnologici dagli Stati Uniti, in particolare dei processori ad alte prestazioni prodotti da Nvidia, che incidono fino al 70% sui costi complessivi degli impianti. Gli investimenti promuoveranno la modernizzazione dell’infrastruttura digitale tedesca, conclude l’Handelsblatt, ma solo in parte si tradurranno in un incremento diretto di valore sul territorio, confermando la persistente dipendenza europea dall’industria tecnologica americana.


