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Il nuovo piano Snam su sicurezza e CCS. Scornajenchi: “Il gas è insostituibile per l’industria”

Il ceo di Snam, Agostino Scornajenchi, presenta il nuovo piano basato sull’integrazione di diversi vettori energetici rallentando però sull’idrogeno. «È un processo industriale che va reso più efficiente per ridurne i costi. Serve investire per innovare»

Il numero uno di Snam, Agostino Scornajenchi, ha presentato il nuovo piano dell’azienda, non nascondendo la soddisfazione per i risultati raggiunti. Il gas resta al centro, ma avanzano nuovi vettori energetici. «Abbiamo alzato gli obiettivi per il 2025 e ridotto l’indebitamento. I consumi di gas crescono: nei primi 10 mesi sono saliti del 3%», ha detto Scornajenchi, intervistato dal Corriere della Sera

SNAM, GAS ELEMENTO INSOSTITUIBILE

Il ceo di Snam Scornajenchi ribadisce un fatto: «Il gas è un elemento insostituibile e il 50% circa dell’energia elettrica è prodotta col gas proveniente dalle infrastrutture di Snam», che siano gasdotti, rigassificatori o stoccaggi. Una tendenza in atto, che coinvolge anche la Germania, che dopo aver chiuso le centrali nucleari ha deciso di costruire 36 gigawatt di termoelettrico. Scornajenchi evidenzia come l’azienda abbia dimostrato resilienza, sia quando ha concluso il Tap (Trans Adriatic Pipeline), che ha salvato dalla crisi con la Russia (il gasdotto trasporta gas naturale dal Mar Caspio all’Europa, passando per Grecia, Albania e Mar Adriatico, fino a raggiungere il Sud Italia), sia con i due nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna. Il gas liquefatto da marginale ora rappresenta il 32% del mix con 189 metaniere arrivate quest’anno.

LO STOP AL GAS RUSSO, OPPORTUNITA’ PER ITALIA E SNAM

Bruxelles ha imposto lo stop al metano russo dal 2027 e l’Italia si è già affrancata da Mosca, per questo sta aumentando l’export di gas dall’Italia verso il Nord ed Est Europa. «Da 0,4 miliardi di metri cubi nel 2024, quest’anno siamo già a 1,6 miliardi» sostiene l’ad. Il Belpaese da destinazione sta diventando una porta di accesso. Per permettere questa situazione, il ceo assicura che Snam sta potenziando le centrali con nuovi compressori per poter arrivare a esportare fino a 14 miliardi di metri cubi all’anno dal 2027. E tra le previsioni c’è anche l’acquisto del 25% del gasdotto tedesco Oge: «fa parte di una strategia di collegamento tra Nord Africa e Nord Europa. Siamo in attesa dell’ok dalle autorità tedesche ma non aspetteremo oltre metà novembre».

IL PORTAFOGLIO DELLE PARTECIPATE

Scornajenchi conferma che Snam manterrà per adesso la partecipazione nell’operatore francese Terega, mentre sta rivedendo il portafoglio delle partecipate. Quanto alla possibilità che il fondo Igneo esca dal rigassificatore di Livorno Olt, in cui anche Snam è presente, Scornajenchi dice che «i rigassificatori sono strategici, se servirà faremo le nostre valutazioni».

IL NUOVO PIANO STRATEGICO E L’IDROGENO

Il principio che guida il nuovo piano strategico di Snam, secondo Scornajenchi, è basato sull’integrazione di diversi vettori energetici attraverso le infrastrutture, siano essi il gas o il biometano. E sull’idrogeno temporeggia: «Ritengo che ci voglia ancora tempo, prima arriverà la cattura della Co2. È un processo industriale che esiste già, ma va resa più efficiente per ridurne i costi». C’è anche un altro piano che soddisfa il ceo: «Il piano di azionariato diffuso a cui ha aderito il 55% dei dipendenti. Una conferma del legame con l’azienda». Questo piano concede ai dipendenti l’opportunità di acquistare azioni della società a condizioni vantaggiose o di riceverle gratuitamente, rafforzando il senso di appartenenza.

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