Il rapporto 2025 sull’efficienza energetica di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sottolinea che grazie al Superbonus 110% l’Italia nel 2024 è riuscita a risparmiare un tesoretto. Ma sul bilancio complessivo occorre anche considerare la bolletta più leggera dell’energia garantita dalllj’efficientamento energetico
Grazie al Superbonus 110% l’Italia nel 2024 è riuscita a risparmiare in un anno 4,5 Mtep (unità di misura che confronta l’energia in tonnellate di petrolio), l’equivalente di 1 miliardo di euro l’anno. Un numero destinato a rimanere fermo a seguito dello smantellamento della detrazione ad opera del governo Meloni. È quanto emerge dal rapporto 2025 sull’efficienza energetica di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
IL DANNO ENERGETICO DEL SUPERBONUS
Sul fronte del risparmio energetico nazionale, l’eliminazione del Superbonus, voluto dal governo Conte II, ha rappresentato un danno. Come riporta Il Fatto Quotidiano, dal report di Enea 2025 (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sull’efficienza energetica, emerge che grazie anche e soprattutto al Superbonus 110%, l’Italia nel 2024 è riuscita a risparmiare in un anno 4,5 Mtep (una unità di misura che confronta l’energia in tonnellate di petrolio). Questa riduzione energetica equivale al consumo totale annuo di circa 4 milioni di abitazioni (sui circa 26 milioni presenti sul territorio nazionale) e, convertita nel valore energetico di riferimento, vale circa 1 miliardo di euro l’anno. Senza il Superbonus questo risparmio verrà meno. Il rapporto Enea svela che “crescono gli effetti del Bonus Casa” pari a 0,150 Mtep (meno di un decimo del valore del Superbonus per il 2024) e dell’Ecobonus (0,161 Mtep).
IL PROBLEMA DELLA POVERTÀ ENERGETICA
La povertà energetica, come incapacità delle famiglie di accedere a servizi energetici domestici essenziali, come il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione e l’uso degli elettrodomestici, a un costo sostenibile, colpisce il 9% delle famiglie italiane, secondo gli ultimi dati dell’Eurostat. In Europa la media varia tra il 2,5 per cento circa per Finlandia e Norvegia e il 19 per cento per Bulgaria e Grecia. Ma in 5 anni è aumentata di un preoccupante 54%. In Italia esistono differenze territoriali, con aree del Mezzogiorno svantaggiate rispetto alle altre regioni del Nord. Nel 2023, il 10,6% della popolazione europea (47,5 milioni di persone) non poteva permettersi di riscaldare la propria casa. Mentre nel 2019 la percentuale si fermava al 6,9% (30,8 milioni di persone). L’aspetto preoccupante è il profilo degli europei che sono in condizioni di povertà energetica: metà di loro ha un lavoro.
SMANTELLAMENTO DEL SUPERBONUS
Senza misure alternative ugualmente efficaci, questo equivarrà a non raggiungere gli obiettivi del Piano energetico nazionale (Pniec) che fissa a 10,6 Mtep l’anno il risparmio atteso nell’anno 2030. “L’efficienza energetica contrasta la povertà energetica, riducendo il peso delle bollette sulle famiglie vulnerabili”, si legge nella prefazione della presidente di Enea, Francesca Mariotti. Inoltre “le misure attuate hanno consentito un risparmio complessivo di 1.746.884 MWh/anno e una produzione di energia da fotovoltaico pari a 825.715 MWh/anno”.
INVESTIMENTI E LAVORI AVVIATI
Il 30 settembre 2025 Enea aveva pubblicato un altro report che quantificava gli investimenti per i lavori conclusi (del Superbonus) e il numero degli edifici compresi nell’iniziativa, certificando che il 96,2% dei lavori avviati sui 500.927 edifici che ne hanno fatto richiesta sono stati realizzati. Che equivale a circa 117 miliardi di euro sui 124 miliardi investiti, per circa 250 mila euro a edificio.
RISPARMI CHE SCENDERANNO
Questo dato non è destinato a crescere perché il governo Meloni ha smontato il Superbonus. Lo certifica il rapporto Enea: “Le modifiche dell’impianto normativo che condurranno all’eliminazione della misura nel 2025 hanno ormai notevolmente ridotto l’apporto dei risparmi del Super Ecobonus”. Numeri marginali che si fanno sentire già da ora. I progetti del 2024 hanno contribuito al risparmio energetico per soli 0,127 Mtep, pari ad appena 115.000 abitazioni. Mentre per i lavori conclusi lo scorso anno, “permangono i benefici prodotti negli anni di piena operatività della misura, per un risparmio cumulato al 2024 a 1,36 Mtep”, continua il report.
DAL SUPERBONUS NON SOLO COSTI MA ANCHE EFFICIENTAMENTO ENERGETICO CHE ALLEGGERISCE IL COSTO DELLA BOLLETTA
Secondo il Sole 24 Ore di ieri, il Supebonus e “in generale, tutte le misure che hanno contribuito all’efficientamento degli edifici alleggeriscono il costo della bolletta energetica e hanno prodotto una consapevolezza diffusa rispetto alI’importanza del risparmio sulI’energia”.
Nel bilancio del superbonus al 31 dicembre 2024 “risultano completati interventi su 447 mila edifici, per un investimento complessivo di circa 107.6 miliardi di euro”. “Se questo è il conto del superbonus tenuto da Enea, la voce che finora è rimasta sotto traccia è quella del risparmio energetico annuo generato: 49,5 TWh, equivalenti a 0,438 Mtep. II risparmio energetico cumulato 2021-2024 ammonta a 2,48 Mtep – megatonnellate equivalenti di petrolio – coprendo I’85% del target fissato dal Pniec 2024 (il piano energetico nazionale)”.
“Se si guarda alle altre agevolazioni, il bonus casa nel 2024 ha registrato 817.168 interventi incentivati. Le tipologie prevalenti sono: pompe di calore (oltre i 284mila interventi, pari al 35% del o totale): caldaie a condensazione (circa 213mila interventi): sostituzione di infissi (oltre 69mila in- terventi, la più diffusa tra le opere sull’involucro edilizio). Le misure e attuate hanno consentito un risparmio complessivo di 1746.884 MWh/anno e una produzione di energia da fotovoltaico pari a 825-715 MWh/anno”.
Per quanto riguarda l’ecobonus, nel 2024, ci sono stati 584.508 interventi agevolati. I principali ambiti di intervento: climatizzazione invernale (il 42% degli interventi complessivi, con 799.132 MWh/anno di risparmio energetico); sostituzione di serramenti (34% degli interventi complessivi, con 507.933 MWh/anno di risparmio): coibentazione dell’involucro (4% degli interventi complessivi, con 431.999 MWh/anno di risparmio energetico). L’investimento totale attivato ha raggiunto circa 6,29 miliardi, con un risparmio energetico complessivo di 1.871.911 MWh/anno.


