Il nuovo Testo Unico sulle rinnovabili cancella la deroga che permetteva di coprire il 60% delle superfici. Il Ministero dell’Ambiente vigila per evitare lo stallo dei progetti e snellire le procedure.
Cambiano le regole per l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici nelle aree industriali. Finisce l’era della deroga che, dal 2022, consentiva di coprire fino al 60% della superficie di pertinenza senza tenere conto degli strumenti urbanistici comunali e degli indici di copertura. D’ora in poi, ogni nuovo progetto dovrà essere pienamente compatibile con i piani urbanistici adottati o approvati. A sancire questa importante inversione di rotta è il nuovo Testo Unico sulle Fonti Energetiche Rinnovabili (Fer). A fare chiarezza, mettendo un punto fermo sull’interpretazione normativa, è stato il viceministro dell’Ambiente, Vannia Gava, nel corso di un’interrogazione presso la commissione Ambiente della Camera.
IL NUOVO TESTO UNICO FER ABROGA LE NORME PRECEDENTI
La svolta è contenuta nel decreto legislativo 190 del 2024, il cosiddetto Testo Unico Fer, nato con l’intento di razionalizzare e raccogliere in un unico corpus le numerose normative stratificatesi nel tempo. Rispondendo in Parlamento, il viceministro Gava ha spiegato che, per risolvere ogni possibile contrasto tra le disposizioni precedenti e quelle nuove, è decisivo l’articolo 15 del nuovo decreto. Tale articolo, infatti, stabilisce l’abrogazione esplicita di ogni norma precedente incompatibile, inclusa quella contenuta nel decreto legge 17 del 2022 che introduceva la deroga del 60%.
COMPATIBILITÀ URBANISTICA, LA NUOVA BUSSOLA
La compatibilità con gli strumenti urbanistici diventa quindi il nuovo criterio guida per la realizzazione degli impianti. Il viceministro ha precisato che tale compatibilità, sia per gli interventi in attività libera sia per quelli soggetti a Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), deve essere valutata rispetto ai piani urbanistici “allo stato adottati o approvati”. In termini pratici, questo significa che al momento di avviare l’iter non è necessario attendere che siano state poste in essere anche tutte le singole misure attuative ed esecutive dei piani, un chiarimento importante per non bloccare le procedure.
IL MONITORAGGIO DEL MINISTERO PER EVITARE STALLI
Consapevole che ogni cambiamento normativo può generare incertezze applicative, il Ministero dell’Ambiente sta monitorando con attenzione tutte le segnalazioni relative a possibili problematiche. La viceministra Gava ha assicurato che il governo è pronto a intervenire, sia a livello normativo che con circolari interpretative, per un duplice obiettivo: evitare blocchi nella realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili e snellire ulteriormente le procedure, sempre nel pieno rispetto della ripartizione delle competenze tra lo Stato e le Regioni.


