Il bollo auto si prepara a cambiare dal 2026. Ma il decreto è ancora in discussione e l’ultima parola spetta al Parlamento
Il bollo auto cambierà volto, ma tutto è ancora da scrivere sulle esenzioni per redditi bassi. Negli ultimi giorni ha iniziato a circolare con insistenza la voce dal 2026 le persone con un reddito basso potrebbero non pagare più il bollo auto. Una prospettiva che ha acceso l’entusiasmo di molti automobilisti, ma è ancora presto per esultare. Infatti, le novità sono ancora in discussione. Il decreto attuativo della riforma fiscale deve ancora passare al vaglio del Parlamento e del confronto con Regioni ed enti locali.
ADDIO BOLLO PER REDDITI SOTTO 8.000 EURO?
Il punto più delicato della discussione sul bollo auto riguarda l’introduzione di un criterio reddituale. L’ipotesi sul tavolo è quella di un’esenzione totale dal bollo auto per chi dichiara un reddito annuo personale inferiore a 8.000 euro.
L’agevolazione scatterebbe solo dopo la verifica dei requisiti fiscali: la Certificazione Unica o la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente agli uffici tributi della Regione di residenza.
COSA CAMBIA PER LE AGEVOLAZIONI DI ELETTRICHE E IBRIDE
L’attuale bozza prevede che le auto elettriche e ibride continuino a beneficiare dell’esenzione dal bollo per i primi cinque anni dall’immatricolazione. L’unica condizione è che sia avvenuta dal 2022 in poi e il veicolo risulti correttamente classificato nelle banche dati del Ministero dei Trasporti.
Tuttavia, è importante sottolineare che il bollo è una tassa regionale. In alcune Regioni – come Lombardia e Piemonte – i veicoli elettrici sono già oggi esentati senza limiti di tempo, mentre altrove l’agevolazione è solo temporanea.
BOLLO DA PAGARE ANCHE CON FERMO AMMINISTRATIVO
Tra le novità più controverse c’è il pagamento del bollo per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Fino ad oggi, un’auto bloccata per debiti fiscali o multe non pagate non era tenuta al versamento del bollo, perché non poteva circolare. Invece, dal 2026 l’esenzione potrebbe sparire. Il principio alla base è che si tratta di una tassa sul possesso del veicolo, indipendentemente dal suo utilizzo effettivo.
NUOVE SCADENZE
Un altro capitolo della riforma riguarda le modalità di pagamento. Per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2026, dovrà essere pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione.
Per quanto riguarda le auto già in circolazione, invece, non sono in arrivo novità. Infatti, continueranno ad applicarsi le scadenze tradizionali, con la possibilità di rateizzazione, salvo eventuali interventi delle singole Regioni.
CHI PAGA IL BOLLO NEL 2026
Parentesi redditi bassi a parte, nel 2026 saranno tenuti al pagamento del bollo tutti i proprietari o utilizzatori di veicoli, compresi quelli non circolanti. La riforma conferma le agevolazioni già previste dall’ordinamento per: veicoli destinati a persone con disabilità; mezzi utilizzati per servizi di utilità sociale; veicoli intestati a enti del Terzo settore. Inoltre, il decreto conferma il superbollo per le auto più potenti: oltre i 185 kW scatta l’addizionale di 20 euro per ogni kilowatt eccedente, con riduzioni progressive legate all’età del veicolo.



