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Baker Hughes

La transizione energetica vista da Snam (e dai suoi investimenti)

Sul piatto ci sono 5.7 miliardi di investimenti per lo sviluppo del sistema gas italiano e per la transizione energetica

Il gas come fonte fondamentale e irrinunciabile per la transizione energetica. E’ questo quanto si evince dal Piano al 2022 di Snam, approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Carlo Malacarne e presentato oggi dall’amministratore delegato Marco Alverà.

“Nel nuovo piano incrementiamo tutti i principali obiettivi, partendo dai risultati superiori alle aspettative che abbiamo raggiunto e dal miglioramento dello scenario di mercato. Infatti, in un settore energetico in profondo cambiamento, le infrastrutture del gas continueranno ad avere un ruolo centrale, considerando i trend di crescita delle importazioni in Europa e i nuovi utilizzi del gas naturale e del gas rinnovabile in vari settori, anche a supporto dello sviluppo del solare e dell’eolico”, ha commentato Marco Alverà.

“Su queste solide basi il nuovo piano traccia un percorso che consentirà a Snam di continuare a crescere e a creare valore per gli azionisti, cogliendo e anticipando le evoluzioni del mercato e contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2, al miglioramento della qualità dell’aria e al contenimento dei costi dell’energia. In particolare puntiamo a promuovere, con un ruolo da protagonisti, lo sviluppo in Italia e non solo del biometano e delle altre attività per la transizione energetica”.

I CONTI DI SNAM

Va tutto a gonfie e vele in casa Snam. Meglio, nelle casse Snam: la società ha ridotto il costo medio del debito dal 2,4% del 2016 a circa 1,5% nei primi nove mesi del 2018 rispetto alla guidance dell’1,8% e all’aggiornamento all’1,6% del luglio scorso.
Rispetto al 2017, è previsto un aumento dell’EBITDA del 3,5% medio annuo nell’arco di piano; dell’utile netto di oltre il 4% annuo; dell’utile netto per azione (EPS) di oltre il 5% medio annuo nel periodo di piano, beneficiando dell’effetto del programma di acquisto di azioni proprie condotto nel corso del 2018. Nell’arco di piano, il rapporto debito/RAB è atteso sostanzialmente stabile in arco di piano.
Per il 2019 Snam si attende un utile netto in crescita di circa il 4% rispetto al 2018 e un livello di indebitamento a fine anno pari a circa € 11,7 miliardi con un costo del debito in linea con gli attuali livelli.

GLI INVESTIMENTI

La buona salute delle casse si rispecchia sul fronte degli investimenti. Snam mette sul piatto fino a 5,7 miliardi di euro per lo sviluppo del sistema gas italiano e le nuove attività nella transizione energetica (circa il 10% in più rispetto ai € 5,2 miliardi del piano 2017-2021).

In particolare, la società prevede 4,8 miliardi di euro per lo sviluppo della rette di trasporto con particolare attenzione a Tap, ai collegamenti nel Nord-Ovest al servizio del mercato locale, l potenziamento dell’impianto di stoccaggio di Fiume Treste e alla rete in Sardegna. Gli altri 700 milioni di euro, invece, saranno destinati allo stoccaggio e alla rigassificazione.

Per la transizione energetica, per il biometano, per la mobilità sostenibile e per l’efficienza energetica, la società è pronta ad investire circa 200 milioni di euro. In particolare, 50 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di stazioni di rifornimento di metano e biometano per auto e bus attraverso Cubogas, controllata da Snam4Mobility, e altri 50 milioni di euro alla realizzazione di almeno quattro piccoli impianti di liquefazione (SSLNG) per il trasporto pesante, l’industria e il residenziale.

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