L’addio di Tavares ha innescato una reazione a catena che potrebbe cambiare la strategia di Stellantis e aumentare le chance di modificare le regole di Bruxelles sulle auto inquinanti. Tutti gli indizi sulla nuova strategia del gruppo
Soffia un vento di cambiamento in casa Stellantis. L’addio di Tavares ha innescato una reazione catena che potrebbe cambiare la strategia del gruppo e aumentare le chance di modificare le regole di Bruxelles sulle auto inquinanti. L’annuncio che dal 1 gennaio 2025 Stellantis entrerà nell’associazione ACEA è un primo indizio del cambio di rotta del gruppo. Intanto, il Governo valuta il rifinanziamento del Fondo Automotive per rilanciare la produzione italiana e riappacificarsi con il gruppo dopo le tensioni dell’era Tavares. Il Capo della divisione europea, Jean-Philippe Imparato, da parte sua rassicura Urso e i lavoratori: “L’Italia è al centro dei piani di Stellantis”.
STELLANTIS ENTRA IN ACEA
Dal 1 gennaio 2025 Stellantis farà il suo ingresso nell’associazione ACEA. Una notizia che rappresenta un indizio importante riguardo la strategia futura del gruppo. Infatti, la linea dell’ex ad Carlos Tavares riguardo il rinvio delle sanzioni per i produttori e il retrofront sul ban alle endotermiche era opposta rispetto a quella dell’associazione che riunisce i produttori europei di auto. Ora, invece Stellantis sembra volersi allineare con gli altri produttori e ritiene che ACEA sia la piattaforma giusta per “dialogare e sviluppare una comprensione condivisa delle sfide e dei modi per affrontarle insieme”.
ELETTRICO ADDIO?
Nel comunicato stampa diffuso questa mattina il gruppo sottolinea che “l’impegno di Stellantis nella transizione verso l’elettrificazione è profondo, grazie alla nostra tecnologia multi-energia, e affrontiamo con grande responsabilità le sfide dell’industria automobilistica europea”.
Parole che sembrano suggerire che la società non farà un’inversione a U rispetto alla strategia elettrico-centrica delineata da Tavares. Ma non sono da escludere correzioni di rotta rispetto ai piani iniziali.
“Riteniamo che l’ACEA sia il forum giusto per dialogare con i nostri colleghi e gli stakeholder e costruire insieme un piano di azione a sostegno dell’intera catena del valore”, ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, COO di Stellantis Enlarged Europe.
IMPARATO: ITALIA AL CENTRO DELLA STRATEGIA DI STELLANTIS
“L’Italia è il centro della strategia Stellantis” ha detto Jean-Philippe Imparato, sottolineando che arriverà un piano industriale per fabbrica, con macchine e motori per ogni impianto. Il capo Europa del gruppo lancia anche una proposta: un patto con le aziende della componentistica.
“Un piano che indichi quali saranno le auto prodotte fabbrica per fabbrica da Stellantis in Italia e una proposta: un patto con le aziende della componentistica per affrontare insieme la transizione green (…) Voglio essere semplice e chiaro con il ministro Urso, non ci saranno promesse non mantenute, ma macchine e motori che arrivano per ogni impianto».
PRODUZIONE, LA PROMESSA
Imparato ha promesso che il gruppo incrementerà la produzione in Italia e la 500 sarà sempre realizzata a Mirafiori. Non si parla solo del modello ibrido, ma anche della nuova elettrica.
“L’Italia sarà al secondo posto in Europa nel 2029 per produzione (…) E la 500 sarà sempre fatta a Mirafiori. Metteremo a Mirafiori il futuro della 500, la nuova vettura elettrica, che guarda al 2032 e 2033. Ne facciamo 60 mila al mese per tutta l’Europa”, ha aggiunto, sottolineando che c’è un salto mortale da fare a livello elettrico.
Restano i dubbi, invece, sul sito produttivo di Melfi. Oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi hanno avuto un colloquio telefonico a proposito. In particolare, si è parlato della strategicità della fabbrica, delle prospettive di rilancio, dello stato di salute dell’indotto lucano e delle principali vertenze industriali locali e per discutere le prospettive di sviluppo economico e produttivo del territorio.
LE INCOGNITE DEL FONDO AUTOMOTIVE
Il gioco delle tre carte del Governo sul Fondo per l’Automotive rischia di confondere la filiera e ridurre l’efficacia degli incentivi. L’attuale disegno di legge di Bilancio per il 2025 prevede un taglio di 4,6 miliardi euro nei prossimi anni. Tuttavia, dopo l’addio di Tavares da Stellantis il ministro Urso ha aperto la porta al rifinanziamento del Fondo Automotive nel 2025 con 750 milioni di euro. Un annuncio che, per ora, ha suscitato solo domande nell’industria: come cambierà il Fondo automotive nel 2025? Quanti fondi avrà? Domande importanti per il futuro dell’industria automotive, che però non trovano ancora risposta.
Quello che è certo è che Stellantis è al centro dei piani del Governo, che chiede al gruppo di riaffermare la centralità dell’Italia nel piano industriale. Maggiori novità dovrebbero arrivare dopo il tavolo convocato al Mimit per il 17 dicembre. Nel frattempo, però, si moltiplicano le domande sui fondi per il rilancio dell’industria.
STELLANTIS, I PIANI SPAGNOLI
Intanto, Stellantis e CATL guardano alla Spagna. I due gruppi investiranno fino a 4,1 miliardi di euro nella joint venture per realizzare un impianto di batterie LFP su larga scala a Saragoza entro fine 2026. L’impianto potrebbe raggiungere la capacità di 50 GWh, a seconda dell’evoluzione del mercato elettrico in Ue e del sostegno delle autorità Ue e nazionali. L’obiettivo di Stellantis è rendere i veicoli elettrici a batteria più economici, secondo il piano strategico Dare Forward 2030.
“Stellantis si impegna per raggiungere un futuro decarbonizzato attraverso l’utilizzo di tutte le tecnologie avanzate di batterie disponibili, in modo da offrire ai nostri clienti prodotti competitivi per i veicoli elettrici. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo annuncio, comprese le autorità spagnole per il loro continuo sostegno”, ha dichiarato il Presidente di Stellantis John Elkann.