Secondo il Corriere della Sera non ci sarebbe solo Vitol. Intanto, il gruppo Adriatic Lng ha comunicato i numeri del 2023
Per l’acquisto del rigassificatore offshore di Rovigo, Adriatic Lng, c’è anche “l’asset manager tedesco Ikav“. A riportarlo stamani il Corriere della Sera. Intanto, la società dell’impianto ha comunicato che nel 2023 il terminale ha “immesso in rete 8,5 miliardi di metri cubi di gas naturale, arrivando a soddisfare oltre il 14% dei consumi nazionali di gas e confermandosi terza fonte di ingresso per le importazioni di gas in Italia”.
Tutti i dettagli.
LA VENDITA DEL RIGASSIFICATORE ADRIATIC LNG
Dunque, l’affare della vendita del terminale veneto prosegue. “A maggio 2023 – si legge in una breve del primo quotidiano nazionale – era nella short-list dei venditori — ExxonMobil e Qatar — sarebbe entrato nel dossier insieme a Vtti, il gruppo partecipato da Vitol, dal fondo Ifm e da Adnoc”.
Della vendita avevamo raccontato anche qui. Il terminale appartiene per il 70,68% a Exxon e per il 22% a QatarEnergy, mentre Snam mantiene il 7,3% e secondo Reuters a inizio marzo l’affare era in via di conclusione, con una valutazione complessiva pari a circa 800 milioni di euro.
Lo scorso anno, quando si è aperto il capitolo vendita, si parlava dell’interesse di Igneo e Blackrock per l’impianto di Rovigo.
IL 2023 RECORD
Per ricordare, il terminale Adriatic LNG si trova a circa 15 chilometri al largo della costa veneta, rigassifica fino a 9,6 miliardi di metri cubi di gas naturale annui ed è l’unico dei terminali italiani a poter accogliere le navi da 217mila metri cubi con gas liquefatto.
Proprio oggi, il gruppo ha comunicato che nel 2023 “ha raggiunto nuovi importanti risultati sia in termini di affidabilità che di volumi rigassificati e riconsegnati nella rete nazionale, contribuendo in maniera determinante alla sicurezza, diversificazione e concorrenzialità del sistema energetico italiano ed europeo. Il terminale di rigassificazione situato al largo della costa veneta ha, infatti, immesso in rete 8,5 miliardi di metri cubi di gas naturale (+7% rispetto al 2022 che aveva fatto registrare il migliore risultato di sempre con un volume di gas pari a 7,9 miliardi di metri), arrivando a soddisfare oltre il 14% dei consumi nazionali di gas e confermandosi terza fonte di ingresso per le importazioni di gas in Italia. Numeri in crescita che confermano anche la sempre maggiore rilevanza del gas naturale liquefatto (GNL) nel mix energetico italiano. Nel 2023, le importazioni nette di GNL nel nostro Paese sono state pari a 16,6 miliardi di mc, registrando un aumento del 16,8% rispetto al 2022 e arrivando a soddisfare il 27% del fabbisogno nazionale di gas (che si è attestato a 61,5 miliardi di mc, con un calo del 10,1% sul 2022, dovuto prevalentemente alle temperature invernali particolarmente miti, alle riduzioni dei consumi industriali e del termoelettrico, oltre ad una maggiore attenzione al risparmio e all’efficienza nell’ambito del riscaldamento domestico). Dei 16,6 miliardi di mc provenienti dai terminali di rigassificazione italiani, più del 50% è stato immesso in rete da Adriatic LNG che si è confermata come un’infrastruttura affidabile e sicura per i propri clienti, con un tasso di affidabilità delle operazioni e volumi rigassificati e riconsegnati nella rete nazionale pari al 99,6%”.
ADRIATIC LNG AUMENTERA’ LA CAPACITA’
Non solo. “Abbiamo presentato una richiesta per autorizzare un progetto di incremento della capacità di rigassificazione del nostro terminale di 0,5 miliardi di metri cubi per anno. Questa nuova capacità che potrebbe essere disponibile a partire dal 2026 è stata già allocata per i prossimi 20 anni, se si concluderà positivamente l’iter autorizzativo”, ha detto Alfredo Balena, Direttore delle Relazioni esterne di Adriatic LNG, commentando i risultati dello scorso anno.