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Agsm

Aim-Agsm, così la società veronese incorporerà quella vicentina

Si chiamerà ‘Agsm Verona SpA’ ed avrà sede legale in riva all’Adige. Il Comune di Verona non potrà mai scendere al di sotto del 51% ed il Comune di Vicenza non avrà mai meno del 32

La fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza è pronta e i due Comuni sono al lavoro per preparare due delibere ‘gemelle’ da portare al voto dei rispettivi consigli comunali subito dopo la pausa di agosto. Intanto, però, arriva al traguardo il dialogo (che non si è mai fermato) con A2A, il cui esito, secondo i vertici del colosso lombardo, si conoscerà entro venerdì prossimo”. È quanto riporta il Corriere del Veneto (Ed. Venezia-Mestre).

LA NUOVA SOCIETA’

“Per quanto riguarda la fusione Agsm-Aim, i vertici societari (Daniele Finocchiaro e Gianfranco Vivian) hanno firmato il 28 giugno il testo definitivo del progetto. La nuova società sarà frutto dell’incorporazione di Aim da parte di Agsm, si chiamerà ‘Agsm Verona SpA’ ed avrà sede legale in riva all’Adige. La sua durata è prevista fino al 31 dicembre 2100. I rapporti di cambio della nuova società prevedono che Vicenza ‘pesi’ per il 38,8 per cento e Verona per il 61,2”, prosegue il quotidiano.

I RAPPORTI DI FORZA

“Il Comune di Verona non potrà mai scendere al di sotto del 51% ed il Comune di Vicenza non avrà mai meno del 32, mentre altri soci non potranno arrivare oltre il 5 per cento. Per garantire l’unità d’intenti tra le due città, il nuovo Statuto prevede che le decisioni strategiche debbano essere prese con una maggioranza pari all’85 per cento delle quote, condizione esplicitamente sottolineata per qualsiasi futura ipotesi di partnership con altri soggetti. Nel futuro CdA saranno presenti 3 veronesi e 3 vicentini il presidente sarà veronese (e secondo le previsioni potrebbe essere, dal primo gennaio, un esponente della Lega scaligera) ed anche l’amministratore delegato sarà indicato da Verona, dopo aver ottenuto il consenso dei vicentini. Vicentino sarà invece il vicepresidente, così come il presi-dente del Collegio Sindacale”, aggiunge il quotidiano.

L’IPOTESI A2A

“Nel frattempo sono andati avanti, protetti da estrema riservatezza, i colloqui per una eventuale partnership industriale con A2a. L’ipotesi, a questo punto, è che si arrivi al voto dei consigli comunali sulla ‘fusione a 2’e che poi possa essere riaperta (magari con qualche forma di ‘evidenza pubblica’ tra le diverse offerte pervenute) la discussione anche sul terzo partner”, conclude il quotidiano.

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