Advertisement Skip to content
Erdogan Auto Elettrica

Anche Erdogan sale sull’auto elettrica. La turca Togg pronta ad arrivare in Europa

Inaugurata la prima gigafactory turca. Per il presidente Erdogan la nuova auto elettrica “è la realizzazione di un sogno”. Il 51% dei materiali è fatto in Turchia, ma il ministro dell’Industria Mustafa Varank ha promesso che la percentuale arriverà al 65 nei prossimi mesi

La Turchia mette in moto la prima fabbrica di auto elettriche. Inaugurata infatti una gigafactory a Gemlik, città e centro dell’omonimo distretto che affaccia sul golfo nella provincia di Bursa. Testimonial d’eccezione il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, che da tempo insiste sulla necessità, per il Paese, di abbracciare con convinzione la mobilità elettrica, non solo per ragioni ecologiche, quanto per la volontà di farsi largo nel mercato europeo.

 

GLI AIUTI DI STATO

Non a caso, non si contano i soldi messi sul piatto da Erdogan per finanziare il progetto Togg – questo il marchio dell’auto elettrica di Stato -, tra sgravi fiscali, la concessione gratuita di terreni demaniali, bassi costi di finanziamento e la garanzia che Ankara acquisterà ogni anno non meno di 30.000 veicoli dei 175 mila prodotti fino alla fine del 2035 per rinnovare la propria flotta.

GLI INVESTIMENTI PRIVATI E LA FILIERA

Sul fronte privato, le aziende che hanno partecipato all’investimento hanno invece scommesso in totale 3,5 miliardi ma, dato il forte aiuto statale, i ritorni sono assicurati. Anche perché l’auto elettrica voluta da Erdogan sospinge un’intera filiera: allo stato attuale il 51% dei materiali utilizzati per la costruzione del Togg è di produzione turca, ma il ministro dell’Industria Mustafa Varank ha dichiarato di voler aumentare questa percentuale al 65% nei prossimi anni. Non a caso l’impianto sorge in una delle zone più industrializzate e meglio collegate del Paese, anche se è ancora presto per dire che a breve qui in Europa tutti sapranno cos’è una Togg.

DOVE VA L’AUTO ELETTRICA VOLUTA DA ERDOGAN

“Stiamo tutti assistendo alla realizzazione di un sogno di 60 anni. Siano la nostra nazione e questa tecnologia benedette”, ha detto Erdogan nel corso del suo discorso durante la cerimonia di inaugurazione dell’impianto. “Potranno darci dei pazzi, ma presto la nostra auto elettrica sarà ovunque in Europa”, ha poi aggiunto. Togg mira anzitutto al mercato interno per poi puntare sulla Germania e su tutti quei Paesi europei che hanno una forte percentuale di immigrati turchi che potrebbero essere solleticati dall’idea di acquistare un’automobile avveniristica made in Anatolia.

IL MISTERO DEI LISTINI

Il primo modello sarà un Suv di segmento C realizzato in collaborazione con la torinese Pininfarina. L’auto dovrebbe disporre di un’autonomia tra 300 e 500 chilometri in base alla dimensione delle batterie che monterà a bordo, ma per esserne certi occorrerà attendere le prime recensioni.

Sono del resto ancora molto poche le informazioni ufficiali. E qui c’è una prima stranezza: è possibile ordinarla ma ancora non se ne conosce il prezzo. Erdogan ha insistito sul fatto che quella turca sarà un’auto elettrica “fatta dal popolo turco per il popolo turco”, ma secondo alcuni analisti non verrà venduta a meno di 50mila euro, che non la renderà esattamente per tutte le tasche.

Comunque sia, oltre al Suv di debutto, entro il 2030 sono previsti altri quattro modelli elettrici: una berlina (il lancio è dato per il 2025), una compatta, una B-SUV e una multispazio. L’intenzione della Togg è insomma presidiare ogni settore.

Oltre ai prezzi, che potrebbero essere eccessivamente alti non solo per l’utente europeo, ma soprattutto per il popolo turco, c’è poi da considerare che la Turchia è ancora piuttosto indietro nella costruzione di una infrastruttura nazionale di ricarica: per questo diversi osservatori ritengono che il marchio sia destinato anzitutto a erodere quote di mercato alle rivali nei Paesi dell’Ue. Una nuova sfida per i costruttori del Vecchio continente, già alle prese con l’approdo di numerosi marchi cinesi.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su