Advertisement Skip to content
Giornali

Auto, Fincantieri e Confindustria: cosa dicono i giornali di oggi

Dalla situazione auto in Italia alla lettera di de Meo sui sussidi cinesi passando per l’accordo tra Fincantieri e Saipem e la corsa alla presidenza di Confindustria: ecco cosa dicono i giornali di oggi

Il ministro Adolfo Urso torna a parlare di aumentare la produzione di auto in Italia attraverso un nuovo produttore (“la competizione fa bene”) mentre Luca De Meo, numero uno di Renault ma anche presidente dell’associazione dei carmaker del Vecchio continente (Acea) scrive all’Ue per proporre sette raccomandazioni e otto misure per sviluppare le auto nel vecchio Continente al pari di quanto stanno facendo in Cina e Usa con i sussidi. Intanto Fincantieri con l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha intenzione di rilanciare lo shipbuilding e non solo grazie all’accordo con Saipem per le attività subacquee. Infine la presidenza di Confindustria: i probiviri hanno escluso dalla corsa alla presidenza Antonio Gozzi: a sfidarsi in consiglio generale il 4 aprile saranno il genovese Edoardo Garrone, presidente del gruppo Erg e del Sole 24 Ore, e l’emiliano Emanuele Orsini, ad di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti.

AUTO, URSO: STELLANTIS RAFFORZI LA PRODUZIONE IN ITALIA, LA COMPETIZIONE FA BENE

“’La competizione fa bene ai cittadini. Siamo l’unico Paese in Europa con un solo produttore di auto. Gli altri Paesi ne hanno fino a 7’. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interviene all’indomani dell’intervista del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, a questo giornale, per ribadire che c’è un’interlocuzione con ‘case automobilistiche asiatiche, occidentali ed europee. Non riguarda solo la produzione di auto e veicoli commerciali, ma anche di batterie. Siamo impegnati a tutelare la filiera dell’automotive’, ha proseguito Urso che nei prossimi giorni convocherà Stellantis al tavolo sull’automotive. ‘Se vogliamo mantenere forte l’industria dell’automotive nel nostro Paese – ha aggiunto il ministro – occorre produrre almeno 1 milione e 300mila autoveicoli l’anno. Non possiamo far carico di questo solo Stellantis. La competizione può servire a colmare il gap, il più alto d’Europa, fra le auto prodotte e quelle immatricolate’”. Lo scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “Sul principio dell’apertura del mercato italiano a nuovi competitor anche il sindacato è d’accordo, anche se con diversi accenti. Fiom, Fim e Uilm chiedono l’avvio di un confronto costante con Tavares e il rispetto degli impegni presi, preoccupati per le condizioni di stabilimenti e indotto il 12 aprile scioperano a Torino (…)”, prosegue il quotidiano. “Per il neosegretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano ‘il punto è come raggiungere l’impegno preso da Stellantis per l’incremento del 30% dei veicoli con vetture sostenibili elettriche, servono risposte precise stabilimento per stabilimento’. (…) Anche per Rocco Palombella, storico leader della Uilm, negli stabilimenti italiani ‘la situazione peggiora di giorno in giorno, l’aumento della Cig interessa migliaia di lavoratori, le produzioni sono a rilento in tutti i siti, da Mirafiori a Modena e Cassino, oltre all’assenza di chiarezza sul quinto modello di Melfi e sul futuro della Gigafactory a Termoli’. (…) Anche sul fronte politico, Chiara Appendino (M5S) sottolinea che ‘lo scenario profilato da Tavares è totalmente distaccato dalla realtà che vivono i lavoratori italiani del gruppo e dell’indotto’”, ha concluso il quotidiano.

AUTO, LETTERA DI DE MEO SUI SUSSIDI CINESI: SERVE UNA POLITICA UE

“Luca de Meo prende carta e penna e scrive all’Unione europea, che si accinge ad andare alle elezioni. ‘Produrre auto in Europa è più costoso’, sentenzia senza troppi giri di parole il top manager, presidente dell’associazione dei carmaker del Vecchio continente (Acea) e ceo di Renault. Mentre la Cina ‘sembra stia distribuendo sussidi sempre maggiori ai propri costruttori’ tra 110 e 160 miliardi di euro fino al 2022 e ‘in Usa «sono stati concessi 40 miliardi di dollari in crediti d’imposta per lo sviluppo di tecnologie produttive verdi’, un programma di questo tipo non solo ‘non esiste in Europa’, ma anzi ‘da qui al 2030 le varie direzioni della Commissione europea introdurranno da 8 a 10 nuovi regolamenti all’anno’”. È quanto si legge sul Corriere della Sera di oggi. “(…) Quindi propone sette raccomandazioni e otto misure per sviluppare una vera e propria politica industriale europea. E il lancio di dieci grandi progetti europei in ambiti strategici (…)”, prosegue il quotidiano.

IMPRESE: FINCANTIERI E SAIPEM SCOMMETTONO SUL MEDITERRANEO

“‘Gli americani hanno una esigenza gigantesca di aumentare la flotta’: lo shipbuilding è ‘una leva strategica’ ‘vista anche in controluce rispetto alla crescita della capacità navale della Cina’, ha detto ai giornalisti italiani a Washington l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero. L’azienda ha acquistato e rilanciato 15 anni fa uno storico cantiere navale e oggi Fincantieri Marinette Marine costruisce fino a 10 fregate all’anno per la US Navy. (…)”. È quanto si legge sul Corriere della Sera di oggi. “A novembre in America si vota. ‘Qualsiasi sia l’esito delle elezioni’ non è preoccupato: si tratta di un’industria strategica. (…) Fincantieri è una delle 8 aziende che partecipano dall’inizio al Piano Mattei: ‘Quello che facciamo in Africa e nel Mediterraneo ci dà postura e rilevanza nella politica internazionale’. E il Mediterraneo è strategico con le sue ‘infrastrutture critiche del gas, cavi elettrici e di telecomunicazione, sommergibili russi’, ha osservato Folgiero. (…)”, prosegue il quotidiano.

“’L’economia dell’Europa del Sud deve essere un’economia del mare’, ha aggiunto, paragonando ‘il mercato del subacqueo’ (valore globale 400 miliardi di dollari entro il 2030) all’industria spaziale 40 anni fa. L’azienda ha firmato un memorandum di intesa nell’ambito dei veicoli subacquei autonomi con Saipem, leader nell’ingegneria e nelle infrastrutture per il settore energetico onshore e offshore. (…) Due dei nuovi progetti: ‘rimpicciolire’ i sommergibili fino a 500-800 tonnellate accompagnando la Marina in ‘una nuova dottrina militare, che prevede una nave di appoggio che coordina sommergibili più piccoli, droni di 9 e 3 metri’; e ‘costruire le celle a combustibile che sono sui nostri sommergibili in Italia, a Bari. (…)”, si legge sul quotidiano.

CONFINDUSTRIA, I PROBIVIRI CHIUDONO LA PORTA A GOZZI: LA CORSA PER LA PRESIDENZA TRA GARRONE E ORSINI

“Antonio Gozzi resta escluso dalla corsa per la presidenza di Confindustria. A sfidarsi in consiglio generale il 4 aprile saranno il genovese Edoardo Garrone, presidente del gruppo Erg e del Sole 24 Ore, e l’emiliano Emanuele Orsini, ad di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti. Con una lettera dai toni che qualche destinatario ha definito ‘quasi offensivi’, i probiviri hanno risposto alle territoriali e alle categorie che avevano singolarmente scritto alla commissione dei saggi per chiedere la riammissione del loro candidato. Il collegio ha risposto alle singole lettere, muovendo dure critiche e accusando i sostenitori del presidente di Federacciai di mettere l’associazione in cattiva luce”. È quanto riporta La Stampa di oggi. “La risposta dei probiviri sottolinea il rischio di danni enormi alla reputazione e alla autorevolezza di viale dell’Astronomia, anche per l’eco avuta sulla stampa, che rappresenta un’associazione degli industriali lacerata dalle divisioni e in crisi. (…) C’è chi sostiene che Gozzi farà ricorso, ma gli imprenditori che meglio lo conoscono dubitano che il presidente di Federacciai prenderà una tale decisione a cuor leggero, considerando il ruolo e le ragioni che lo avevano portato a mettersi a disposizione. Il successore di Carlo Bonomi sarà quindi scelto tra Garrone e Orsini, in un clima svilito dalle polemiche. (…)”, si legge sul quotidiano.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su