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PNRR

Bene agrivoltaico, attenzione a scadenza sul biometano: la lente della Corte dei Conti sul Pnrr

L’analisi dei magistrati contabili ha riguardato la Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)

La governance dell’investimento agrivoltaico riguardante i finanziamenti del Pnrr “è correttamente esercitata” dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), “quale soggetto istituzionale responsabile dell’investimento, in stretta collaborazione con il Gse (soggetto attuatore) per i profili tecnici e tariffari e con il Crea per i profili funzionali di monitoraggio degli impianti”. Mentre per quanto riguarda il biometano si raccomanda il rispetto delle “scadenze temporali fissate dal cronoprogramma”. È quanto scrive la Corte dei Conti in due delibere, rispettivamente, del 2 e del 5 febbraio scorsi, trasmesse ora alle commissioni parlamentare competenti.

IL MASE HA OPERATO CORRETTAMENTE SULL’AGRIVOLTAICO

Nell’ambito dell’agrivoltaico la Corte dei conti ha infatti verificato la governance esercitata dal Mase in relazione alla gestione amministrativa della misura appartenente alla Missione 2 (Rivoluzione verde e Transizione ecologica), Componente 2 (Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile) Investimento 1.1 “Sviluppo agrivoltaico” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oggetto di analisi in funzione del raggiungimento dell’obiettivo della misura, ovvero “l’installazione di 1,04 GW di sistemi agro-voltaici abbinati a strumenti di misurazione per monitorare l’attività agricola al fine di valutare il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture”.

Da ricordare che per accedere al finanziamento PNRR e agli incentivi statali sulle tariffe elettriche l’impianto agro-voltaico deve soddisfare i criteri tecnico-funzionali stabiliti per essere riconosciuto come “impianto agrivoltaico avanzato”, ed essere dotato di un adeguato sistema di monitoraggio che permetta di verificare sia la continuità dell’attività agricola, sia gli effetti dell’attività concorrente energetica e agricola.

Secondo i magistrati della Corte dei Conti “non si ravvisano sviluppi gestionali, giacché non sono ancora finanziati programmi di spesa. Lo stato di attuazione dell’intervento di spesa è stato fortemente condizionato dalla pregiudiziale ed indispensabile analisi, in linea tecnica, da parte della Commissione europea, della bozza del decreto attuativo del regime finanziario dell’intervento di spesa, per verificarne la compatibilità (ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) con la normativa sul regime di aiuti di Stato”.

I giudici ricordano poi che lo “schema del decreto attuativo che disciplina le modalità per la concessione dei benefici (che doveva essere adottato, come la maggior parte dei decreti attuativi PNRR, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del d.lgs. 8 novembre 2021, n. 199), è stato notificato in data 18 aprile 2023 alla Commissione europea (Ce) per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di Aiuti di Stato (AdS) a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia. La novità registrata dal presente referto consiste nella decisione in data 10 novembre 2023 della Commissione europea (decisione C(2023) 7744 final) che ha dichiarato compatibile l’intervento con il regime di aiuto ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. L’analisi del complesso documentale acquisito consente di accertare che il Mase ha seguito una corretta procedura (consultazione pubblica, coinvolgimento soggetti competenti, Gse e Crea) per definire i requisiti tecnico-funzionali dell’impianto (Linee guida) e modalità di monitoraggio tecnico-funzionale dell’impianto agrovoltaico (Linee guida monitoraggio)”.

IL BIOMETANO

Capitolo biometano: L’obiettivo della misura, sostenuta con 1,73 miliardi di euro previsti dal Pnrr, era inizialmente quello di raggiungere, entro il 31 dicembre 2023, una produzione aggiuntiva di biometano pari ad almeno 0,6 miliardi di m³ e, entro il 30 giugno 2026, una produzione aggiuntiva di biometano pari ad almeno 2,3 miliardi di m³. Il termine del 31 dicembre 2023 è stato, poi, posticipato al 30 giugno 2025 nell’ambito del negoziato con la Commissione europea sulla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza conclusa con l’approvazione da parte del Consiglio nella seduta ECOFIN dell’8 dicembre 2023. Il decreto ministeriale n. 340 del 2022 prevede come un’unica modalità di accesso agli incentivi la partecipazione a procedure competitive pubbliche (aste a ribasso).

La graduatoria pubblicata il 24 novembre dal Gse per la seconda procedura competitiva mostra che “51 richieste di partecipazione, sul totale delle 54 richieste inviate dai Soggetti richiedenti, sono state ammesse agli incentivi”. E “rispetto al contingente di 108.272,3 Smc/h reso disponibile con la procedura, le richieste di partecipazione ammesse ammontano a complessivi 25.881,4 Smc/h, mentre le richieste escluse valgono in totale 1.123,0 Smc/h”.

Il bando della terza procedura competitiva “alla quale è assegnato un contingente di capacità produttiva disponibile pari a circa 131.893 Smc/h, comprensivo della quota di capacità produttiva non assegnata con la seconda procedura e della quota di capacità produttiva oggetto di rinunce pervenute per i progetti risultati ammessi in posizione utile nelle precedenti graduatorie” è invece attiva dal 22 dicembre 2023 e fino alle ore 12:00 di oggi 20 febbraio 2024. “Successivamente, è prevista l’attivazione di ulteriori due procedure all’anno, fino alla data ultima individuata nel 1° gennaio 2026”.

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