Cosa hanno detto le parti sociali in audizione in Commissione riunite Finanze e Attività produttive della Camera sul disegno di legge di conversione del DL 131/2023
Indirizzare incentivi alle imprese su transizione digitale e green, rendere stabile bonus sociale e legare gli incentivi degli energivori ad autoproduzione e risparmio energetico. Sono alcune delle proposte formulate dai sindacati in audizione in Commissione riunite Finanze e Attività produttive della Camera sul disegno di legge di conversione del DL 131/2023 “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio”. Che per il resto si sono detti soddisfatti delle misure prese su bonus sociali e bollette.
AZZOLA (CGIL): INDIRIZZARE INCENTIVI SU TRANSIZIONE DIGITALE E GREEN
Continuare a utilizzare bonus e incentivi “non modifica il nostro paese”. In particolare “non ci convince sulle imprese perché sulla transizione digitale e green abbiamo bisogno di indirizzare gli incentivi per indurre un cambiamento e non di dare incentivi a pioggia. Oggi registriamo un -4,2 di produzione su base annua che dovrebbe far suonare tanti campanelli d’allarme” ha detto Michele Azzola Coordinatore Area Politiche Industriali. della Cgil.
“Quello che serve secondo noi è cambiare metodo, non più erogare incentivi e bonus su base indiscriminata ma provare a razionalizzare le poche risorse che abbiamo. La revisione in Europa sul patto di stabilità è preoccupante per le notizie che ci arrivano perché rischiamo di essere travolti da una morsa che ridurrà di molto le risorse per il nostro paese”, ha aggiunto Azzola. Occorre invece “usare quelle risorse per indurre quel cambiamento per provare ad affrontare quelle transizioni che abbiamo di fronte. Abbiamo bisogno di un piano energetico che modifichi radicalmente la base del nostro paese perché altrimenti rischiamo di rimanere indietro”.
GANGA (CISL): CI PREOCCUPA VENIRE MENO AGEVOLAZIONI NEL 2024
“Una valutazione favorevole che recepisce alcune sensibilità che abbiamo portato al tavolo di Palazzo Chigi il 22 settembre. Misure compensativi per le famiglie sono fondamentali la stessa Upb ci dice che i consumatori hanno perso il 15% in tre anni del loro potere di acquisto a causa di inflazione e speculazione e se aggiungiamo anche l’aumento dei tassi della Bce che incide negativamente sulla capacità di spesa delle famiglie soprattutto con un mutuo a tasso variabile, la frittata è fatta. Per questo occorrono decisioni immediate che stiamo sollecitando. Il decreto 131 non risolve i problemi ma apre un percorso” ha detto nel suo intervento il Segretario Confederale Cisl Ignazio Ganga ascoltato in Commissione riunite Finanze e Attività produttive della Camera sul disegno di legge di conversione del DL 131/2023 “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio”.
“Ma serve un ulteriore pacchetto di misure. Noi ovviamente rilanceremo con il confronto con il governo”, ha proseguito Ganga proponendo una “cabina di regia partecipata con le parti sociali che valuti il mercato segnali andamenti anomali dei prezzi, con la possibilità di sanzionare. Serviranno poi interventi per colpire gli extra profitti di settore”. “Ci preoccupa la previsione della Nadef che dal 2024 segna piano piano che tutte le agevolazioni legate alla crisi energetica dovranno venire meno”, ha concluso Ganga.
D’ANNA (UIL): RENDERE STABILE BONUS SOCIALE, LEGARE INCENTIVI ENERGIVORI AD AUTOPRODUZIONE
”Accogliamo favorevolmente l’intervento sul bonus sociale bollette però riteniamo che dal punto di vista degli interventi sulle bollette per le famiglie pur comprendendo lo spirito sugli oneri di sistema e l’Iva, sia arrivato il momento dopo due anni di una riforma del sistema e della bollette” ha affermato Giovanni D’Anna della Uil. “Va bene continuare a mettere delle pezze perché queste aiutano però è il momento soprattutto sugli oneri di sistema, che si passi a dei sistemi incentivanti che siano anche equi e non indiscriminati ma basati sul reddito delle persone” perché “non possono essere esentati tutti, cubano molte risorse sono una fiscalità impropria e quindi devono essere animati da un principio di progressività”, ha aggiunto D’Anna.
“Soprattutto nel momento in cui il prezzo del gas è più basso è il momento di intervenire. Questi sono interventi che suppliscono la stagnazione salariale la madre di tutte le battaglie per noi è una ripresa dei salari, è chiaro”, ha proseguito il funzionario Uil. Sul bonus sociale bollette “siamo favorevoli al proseguimento ma sarebbe il caso di renderlo stabile e di costruire uno strumento fiscale e normativo definitivo perché andiamo verso un costo medio/alto dell’energia e la povertà energetica proseguirà anche in futuro”.
Sul sostegno alle aziende energizzare infine “si comincia a intravedere invece una politica sistemica, bisognerebbe collegare l’aiuto alle grandi imprese energivore al fatto che queste investano in risparmio energetico e autoproduzione. Ci sembra di intravedere questa direzione nell’intervento del decreto che andrebbe rafforzato”, ha concluso.
BITTI (UGL): BENE DECISIONE DI CONCENTRARE RISORSE SU NUCLEI FAMILIARI PIÙ DEBOLI
Nel “decreto ci sono elementi di valutazione positivi soprattutto perché c’è un sostegno alle famiglie esposte alla crescita dei prezzi per le forniture energetiche e i carburanti. Si condivide quindi la decisione di concentrare le risorse su questi nuclei familiare piuttosto che su tagli generalizzati delle accise sui carburanti. Peraltro anche la decisione di recuperare risorse dal contributo straordinario per andare a rafforzare il bonus sociale risponde a un dato di fatto soprattuto al minor tiraggio rispetto al contributo straordinario” ha detto in chiusura Fiovo Bitti di Ugl.