Advertisement vai al contenuto principale
Tetto Al Gas Russia

Bessi: L’emergenza sul gas non è finita, necessario mettere in sicurezza il presente per un futuro decarbonizzato

Bessi a Energia Oltre: L’urgenza sul gas non è finita, sistemare la situazione nel breve periodo per poi rendere possibile spingere sulle rinnovabili

Occorre intervenire sulle previsioni di quelle che saranno le esigenze e gli scenari nel breve periodo per quanto riguarda il fronte energetico e in particolare del gas, con l’obiettivo di avere un differenziale di prezzo questa estate rispetto ai valori dell’inverno nel momento in cui cominceranno le operazioni di riempimento degli stoccaggi europei a partire dal 1 aprile. È quanto ha detto, in sintesi, l’esperto di energia Gianni Bessi dalle colonne de Il Messaggero.

L’ITALIA DEVE INSISTERE SULLA STRADA DELLA AUTOSUFFICIENZA PARZIALE PER IL GAS

“Per ‘aiutare’ il prezzo del gas a tornare su livelli meno tesi, l’Italia dovrà insistere sulla strada dell’autosufficienza, sia pure parziale (…). La premessa è che si deve intervenire sulle aspettative, sulla previsione di quelli che saranno esigenze e scenari nel breve periodo”, ha chiarito Bessi ribadendo che occorre programmare “una forte crescita della produzione nazionale di metano” attualmente sui 4 mld di metri cubi all’anno “ma che potrebbe raggiungere anche 10 miliardi” e “utilizzato ogni stock disponibile in preparazione di una riserva strategica consistente che ci metta al sicuro in caso di nuova crisi”.

ATTIVARE IL NORD STREAM 2 ENTRO L’ESTATE PER TAGLIARE LE UNGHIE ALLA SPECULAZIONE

Resta aperta, infine, la questione del Nord Stream 2: “Il suo destino è ovviamente appeso all’esito della crisi russo-ucraina. Ebbene, allo stato, il solo modo per accelerare la caduta del prezzo del gas, riportandolo entro livelli tollerabili, è attivare il gasdotto entro l’estate” per “tagliare le unghie alla speculazione”.

“L’URGENZA NON È FINITA. METTERE IN SICUREZZA IL PRESENTE PER PORTARE AVANTI UNA ‘JUST TRANSITION'”

“Con queste considerazioni – ha detto Bessi a Energia Oltre – potrei essere accusato di avere un atteggiamento ‘fossil friendly’ ma in realtà, visto il possibile e auspicabile raffreddamento del fronte ucraino, non vorrei che il governo pensasse che l’urgenza sia finita. Il punto fondamentale resta che certe transizioni si possono fare solo mettendo in sicurezza il presente, altrimenti non è possibile portare avanti nessuna ‘just transition’. Una volta sistemata la situazione nel breve periodo occorrerà poi spingere avanti con i passi spediti per ampliare la produzione rinnovabile, ed essere più presenti in Europa”, ha concluso Bessi.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su