Estrarre bio-carburante dalle alghe è l’obiettivo di Eni, che ha avviato un impianto sperimentale di nuova generazione di Biofissazione Intensificata della Co2 per la produzione di bio-olio algale
Produrre bio-carburante a partire dalle alghe, ecco il progetto a firma Eni avviato a Ragusa, dove la società ha inaugurato un impianto sperimentale di nuova generazione di Biofissazione Intensificata della Co2 per la produzione di bio-carburante algale che potrà essere utilizzato dalla nuova bio-raffineria di Gela.
Ci spieghiamo: la Co2 prodotta dai pozzi di idrocarburi di EniMed viene utilizzata per la crescita di microalghe in combinazione con la luce solare, nell’impianto di Biofissazione si produce una nuova materia prima biologica, la farina di un’alga, per la preparazione di un bio-olio che potrà essere utilizzato dalla nuova bio-raffineria di Gela, attualmente alimentata ad olio di palma.
A regime, il Cane a Sei zampe potrà catturare circa 80 tonnellate l’anno di Co2 e produrre circa 40 tonnellate l’anno di farina algale.
L’ambizioso progetto sfrutta una tecnologia, brevettata e fornita da Sun Algae Technology: questo è uno dei primi esempi a livello mondiale di applicazione della tecnologia nel settore Oil&Gas e sarà un modello unico sul territorio nazionale per perfezionare la tecnologia.