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Bollette, come ottenere il rimborso dopo la multa dell’Antitrust. Mercato tutelato, addio?

La prima cosa da fare per ricevere il rimborso è sporgere reclamo al gestore che ha modificato il contratto in modo unilaterale. Se dopo 40 giorni la risposta non è arrivata, si può effettuare la conciliazione di Arera
A seguito della sanzione dell’Antitrust nei confronti dei gestori di energia che hanno rincarato le bollette nel periodo in cui era vietato, i consumatori si chiedono  cosa accadrà e se c’è la possibilità di ottenere un rimborso. L’autorità ha infatti sanzionato 6 operatori (Acea, Dolomiti, Edison, Enel, Eni e Iberdrola), per 15 milioni di euro complessivi, colpevoli di aver modificato in modo unilaterale i contratti luce o gas con i propri clienti, aumentando le tariffe. Per alcuni mesi del 2022, però, era in vigore il decreto Aiuti-bis, che vietava misure del genere per tutelare i consumatori dalla grave crisi dei prezzi che aveva colpito i mercati globali.

LA VIOLAZIONE AL CODICE DEL CONSUMO E I COMPITI DELL’ANTITRUST

Se ritiene che sia stato violato il Codice del consumo, l’Antitrust stabilisce delle sanzioni, che verranno riscosse dall’Agenzia delle Entrate. Quel denaro andrà quindi allo Stato che, in parte, lo utilizzerà anche per finanziare delle iniziative a tutela dei diritti del consumatore, ma non andranno ai clienti colpiti dagli aumenti illegittimi.

In molti si chiedono perché l’Antitrust non ha obbligato gli operatori di energia a rimborsare i clienti. Il motivo è che non può farlo. Tra le competenze dell’Autorità non c’è infatti quella di ordinare alle società rimborsi o risarcimenti. Tuttavia, l’Antitrust può facilitarli. Spesso infatti un’azienda si impegna volontariamente a restituire ai clienti un importo riscosso indebitamente e, in quei casi, l’AGCM chiude il procedimento senza multa. Se poi la restituzione non avviene, scatta la sanzione vera e propria.

L’ITER PER OTTENERE IL RIMBORSO

Per cercare di ricevere il rimborso, la prima cosa da fare è sporgere reclamo al gestore che ha modificato il contratto in modo unilaterale. Se dopo 40 giorni la risposta non è arrivata o non è stata risolutiva, si può effettuare la conciliazione di Arera, una procedura extra-giudiziale gratuita in cui un conciliatore tenta di mediare tra i due litiganti per giungere ad una soluzione. Agli incontri – che avvengono online – ci si può far rappresentare da un’associazione di consumatori, e dall’invio della domanda alla chiusura della procedura non possono passare più di 90 giorni (prorogabili di altri 30).

NOI MODERATI: DUE ODG PER PROROGARE IL TERMINE DEL MERCATO PROTETTO

Sempre sul decreto energia sono intervenuti i deputati di Noi moderati, Pino Bicchielli e Ilaria Cavo, che hanno presentato due ordini del giorno per prorogare il regime tutelato dell’energia, ormai prossimo alla scadenza per gli obblighi europei. I testi impegnano il governo “a verificare la possibilità di adottare, all’esito di uno specifico confronto con la Commissione Europea finalizzato a verificarne la compatibilità con le previsioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano e con gli impegni assunti dall’Italia, ogni opportuna iniziativa, consistente anche nel differimento dei termini attualmente previsti, affinché’ la cessazione del mercato tutelato dell’energia per i clienti domestici, anche vulnerabili, avvenga secondo modalità e tempistiche che garantiscano la continuità delle forniture, senza ulteriori adempimenti e oneri da parte degli utenti finali”. Oltre alla proroga dei termini ci dovrà anche essere “una specifica campagna informativa finalizzata a rendere i consumatori pienamente consapevoli dell’entrata nel mercato libero”.

PICHETTO: PER L’ADDIO AL MERCATO TUTELATO STIAMO PARLANDO CON L’UE

Sulla fine del mercato tutelato “è in corso un colloquio con l’Unione europea perché vogliamo garantire più tempo ai cittadini (rispetto alla scadenza prevista del 10 gennaio 2024, ndr) affinché siano adeguatamente informati e per evitare eccessivi disagi”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’evento del Corriere della Sera “L’economia del futuro”.

“Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero – ha spiegato Pichetto – riguarda oltre 9 milioni di utenti domestici, divisi in vulnerabili e non vulnerabili. Per il momento i primi resteranno nella tutela, mentre i secondi devono avere tutte le informazioni e il tempo a completare i passaggi necessari”. Nel Decreto Energia, ha aggiunto il ministro, “c’è una proposta che prevede per gli utenti vulnerabili un percorso futuro di garanzia”. Per gli altri utenti è prevista “la gara al 10 gennaio” per individuare l’operatore che fornirà loro il gas in caso di mancata scelta di un fornitore sul mercato libero. Il Decreto conterrà infine “le opportune modalità tecniche per l’attuazione”.

DL ENERGIA, PICHETTO: LA PROSSIMA SETTIMANA ARRIVERÀ IN CDM

Per quanto riguarda il Decreto Energia, oggi, a margine di un convegno di Elettricità Futura a Roma, il titolare del Mase ha dichiarato che “dovrebbe arrivare in Cdm la prossima settimana, se finiremo – come credo – le interlocuzioni e sapremo quindi cosa mantenere e cosa rimuovere”.

Nel decreto, ha aggiunto Pichetto, “prevediamo di attrezzare due porti a livello nazionale. Vogliamo avere delle grandi piattaforme e, quindi, delle grandi quantità di acciaio per arrivare alla produzione delle pale eoliche offshore. Per questo però servirà il tempo necessario, dobbiamo essere realistici”.

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