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energia

Bonus edilizi, industria e auto elettrica: ecco cosa c’è sui giornali di oggi

Altro debito dai bonus edilizi, patto a tre in Ue per aumentare la competitività dell’industria e il boom dell’usato delle auto: questa la rassegna dei giornali di oggi

Dai bonus edilizi arrivano altri 30 miliardi di euro di debito che si sommano ai precedenti portando il conto a 210 miliardi complessivi. Intanto Italia, Germania e Francia stringono un patto per aumentare la competitività dell’industria europea in ritardo rispetto a Usa e Cina. Infine, un’analisi condotta dall’Unrae ha evidenziato che il possesso di un veicolo privato sta diminuendo nel nostro Paese e in tutta Europa, per un diverso rapporto che si è creato tra la popolazione e l’Automobile.

BONUS EDILIZI, IN ARRIVO ALTRI 30 MILIARDI SUL DEBITO

“Non era difficile da prevedere, ma le comunicazioni piovute sull’agenzia delle Entrate per certificare sconti e cessioni in fattura da bonus edilizi 2023 hanno creato un’altra onda di piena nella spesa, con una trentina di miliardi aggiuntivi rispetto ai dati che già si conoscevano. Sommati ai 176 miliardi già comunicati a suo tempo e indicati dallo stesso direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini a febbraio quando sono stati presentati i dati sulla lotta all’evasione, il conto finale (finora) dei bonus edilizi arriva appunto nei dintorni dei 210 miliardi anticipati nei giorni scorsi”. È quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “Il peso di questa valanga sul deficit del 2023 e sul debito di questo e dei prossimi anni sarà dettagliato dal Def che il Governo esaminerà questa mattina in consiglio dei ministri. Il compito principale del nuovo Documento di economia e finanza è del resto esattamente quello di mettere un punto fermo a una finanza pubblica finita sull’altalena dei crediti d’imposta”.

“(…) La data chiave, hanno ribadito ieri fonti di Governo, è quella del 20 settembre, entro cui andrà presentato il Piano fiscale strutturale su cui costruire il percorso di politica economica dei prossimi quattro (ma più verosimilmente sette) anni. E la definizione del Piano, come ha sostenuto lo stesso Giorgetti nell’audizione sulla nuova governance economica comunitaria, dovrà vedere il ‘coinvolgimento del Parlamento’ che l’Esecutivo giudica ‘fondamentale’. (…) Quella più delicata è relativa al peso del debito sul Pil, che potrebbe attestarsi quest’anno intorno al 139,5-139,8%; cioè nella stessa area del 140,1% indicato dalla NaDef ma circa due punti sopra al 137,3% calcolato per il 2023 dall’Istat alla luce della revisione del Pil. (…)”, conclude il quotidiano.

INDUSTRIA, PATTO TRA ITALIA, GERMANIA E FRANCIA SULLA COMPETITIVITÀ

“Le tre maggiori economie europee stringono i ranghi per dettare l’agenda Ue in materia di competitività e politica industriale di fronte alla sfida della doppia transizione verde e digitale. Ieri a Meudon, vicino a Parigi, si sono incontrati il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, il collega tedesco dell’Economia Robert Habeck e Adolfo Urso ministro delle Imprese. Era il terzo trilaterale e l’obiettivo era definire le posizioni comuni da difendere di fronte alla nuova Commissione e al nuovo Parlamento Ue, che usciranno dalle elezioni europee di giugno”. È quanto si legge sul Corriere della Sera di oggi. .

“(…) In una dichiarazione congiunta Italia, Francia e Germania hanno messo a fuoco le tre direttrici attorno le quali è necessario lavorare per sbloccare il potenziale tecnologico e di innovazione dell’industria europea, che a differenza di quella statunitense e cinese è rimasta indietro dopo la pandemia. La prima richiesta riguarda la semplificazione burocratica, con l’eliminazione degli oneri inutili e la semplificazione delle procedure amministrative per facilitare soprattutto le Pmi nell’acceso ai programmi di finanziamento europei e agli aiuti di Stato. La seconda priorità è la promozione degli investimenti pubblici e privati per rafforzare l’innovazione, la produttività e la competitività, tenuto conto che lo spazio di manovra soprattutto dei Paesi altamente indebitati è ora ridotto per il ritorno in vigore del Patto di stabilità, seppure riformato. La terza linea d’azione consiste nel proseguire ulteriormente la transizione verde e digitale ma con una base economica forte e resiliente. Insomma, dal Green Deal non si torna indietro però è necessario mettere in sicurezza l’industria europea (…)”, conclude il quotidiano.

AUTO ELETTRICA? È BOOM DELL’USATO

“Un’analisi condotta dall’Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) ha evidenziato che il possesso di un veicolo privato sta diminuendo nel nostro Paese e in tutta Europa, per un diverso rapporto che si è creato tra la popolazione e l’Automobile. Così qualcuno sul mercato ha iniziato ad accusare i giovani di essere ormai distaccati dal prendere la patente di guida, un tempo simbolo di emancipazione, considerata il passaggio verso l’età adulta. Un’interpretazione non pertinente, l’atto di accusa — secondo altre versioni — va forse rivolto verso le case costruttrici che producono poche macchine dal costo accessibile. Altri ancora puntano il dito contro le scelte politiche che hanno approvato leggi contro la circolazione delle vetture, in ambito urbano (…) Sono questioni che hanno consentito lo sviluppo del noleggio in car-sharing, anche a lungo termine, ma è l’acquisto di Auto usate a essersi confermato un reale successo, quando un’Auto d’occasione pareva , sino a ieri, una tipologia quasi denigratoria”. È quanto si legge sul Corriere della Sera di oggi. “Carvago è il marketplace online, una piattaforma con sedi in quasi tutto il Continente, in grado di fornire una selezione di almeno 700 mila vetture di seconda mano, immediatamente disponibili. Antonio Gentile, country manager di Carvago in Italia, ha precisato che ‘’età del parco Auto italiano è sempre più un problema , è stabilizzata sui 16 anni e sta aumentando senza tenere conto delle conseguenze sull’impatto ambientale e sulla sicurezza stradale. Noi siamo in grado di offrire veicoli ibridi ed elettrici ad ampio spettro, mettendo a disposizione tutte le motorizzazioni alternative’. Anche Autohero, altro dealer europeo di Auto di seconda mano, ha rilevato, in collaborazione con Nielsen Germany, che il 28% degli italiani prevede di acquistare un’Auto nel 2024 e, quasi uno su tre (31%) è orientato verso l’acquisto di un’Auto usata (…)”.

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