Il 17esimo round di offerta sarà anche il primo a includere blocchi oltre la zona economica esclusiva di 200 miglia nautiche del Brasile
Il Consiglio nazionale per la politica energetica del Brasile, o CNPE, ha approvato 92 blocchi di concessione di esplorazione e produzione offshore nel corso del 17esimo round di offerte del paese (ritardato a causa della pandemia) che si terrà il 7 ottobre. Lo ha riferito l’Agenzia nazionale del petrolio (ANP).
DOVE SI TROVANO I BLOCCHI
I 92 blocchi sono concentrati nei bacini sedimentari offshore di Potiguar, Campos, Santos e Pelotas, ha detto l’ANP in una nota. I blocchi coprono 53.900 chilometri quadrati di area, e si prevede per il prossimo 3 febbraio un’udienza pubblica dell’Agenzia nazionale del petrolio per discutere le regole d’asta e il contratto di concessione.
RIMOSSI 32 BLOCCHI PER PROBLEMI AMBIENTALI
L’approvazione dei blocchi ha seguito una decisione del CNPE dello scorso 11 dicembre 2020 di rimuovere 32 blocchi offshore a causa di preoccupazioni ambientali, che hanno causato problemi con i permessi di perforazione dopo le recenti vendite. Al loro interno sono compresi i bacini Para-Maranhao e Foz do Amazonas lungo il margine equatoriale del Brasile, a cui erano interessate BP Energy e Total. Più precisamente il CNPE ha rimosso otto blocchi nel bacino del Para-Maranhao e 24 blocchi nel bacino Pelotas.
Ci si aspettava che molti dei blocchi potessero generare una concorrenza più accesa nonostante le preoccupazioni ambientali, a causa della possibilità di contenere depositi di acque profonde simili alle scoperte di blocchi Stabroek di ExxonMobil al largo della costa della Guyana che si stima contenga più di 8 miliardi di barili di petrolio equivalente in riserve recuperabili.
PRIMO ROUND CHE INCLUDE BLOCCHI OLTRE LA ZEE
Il 17esimo round di offerta sarà anche il primo a includere blocchi oltre la zona economica esclusiva di 200 miglia nautiche del Brasile, che è stata approvata dal CNPE nel febbraio 2020.