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Cao: Saipem, il Post Covid e la transizione energetica

Cao: Il contesto è indubbiamente molto sfidante, ma Saipem è ben equipaggiata per affrontarlo

“Come ho avuto modo di sottolineare in momenti diversi, le sfide che l’emergenza sanitaria ci ha posto non hanno precedenti nella nostra storia. Sono stati mesi difficili che hanno richiesto coraggio, spirito di adattamento e un grande lavoro di squadra. Saipem si è attivata fin dal primo giorno per garantire la salute e la sicurezza delle sue persone, delle loro famiglie e dei territori in cui operiamo, con l’attivazione di una task force dedicata alla gestione rapida dei cambiamenti necessari a fronteggiare una emergenza senza precedenti”. Lo ha detto il numero uno di Saipem Stefano Cao in un post su Linkedin.

“Sono molto orgoglioso del modo in cui questa crisi è stata affrontata, garantendo non solo gli elevati standard di salute e sicurezza richiesti dalla situazione, ma anche la continuità del business attraverso l’implementazione del lavoro da remoto per le attività di ufficio e la gestione dei turni e di protocolli sanitari per le attività di cantiere e degli asset”, ha proseguito Cao.

GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA NEL SETTORE ENERGETICO

“Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche sul settore energetico. A causa del lockdown si è infatti registrato un crollo dei consumi che ha di conseguenza causato una drastica diminuzione della domanda di energia – ha aggiunto Cao -. Il mercato del petrolio, ad esempio, sta vivendo un periodo di estrema incertezza che, per quanto non sia una novità nelle dinamiche di lungo periodo, è caratterizzato questa volta da tratti distintivi. La combinazione tra il fenomeno del Covid-19 e le dinamiche Opec+, hanno spinto al ribasso le quotazioni del greggio, con picchi che hanno raggiunto negli ultimi mesi valori paradossali e anche negativi”.

“L’attuale crisi del settore petrolifero ha caratteristiche distintive rispetto alla precedente, quali la contrazione della domanda, in una misura mai accaduta e contestuale ad un’offerta incapace di adeguarvisi affiancata da dinamiche di prezzi trattati nelle borse finanziarie che sembrano talvolta aver perso una connessione con l’economia reale – ha proseguito -. Le società petrolifere stanno puntando a rimodulare velocemente il loro business orientandosi verso modalità di produzione dell’energia sempre più sostenibili e contenimento degli investimenti, soprattutto nelle prime fasi del ciclo esplorativo”.

LA TRANSIZIONE ENERGETICA

“Questo processo rappresenta un’opportunità per Saipem grazie alla diversificazione e solidità del portafoglio ordini, attualmente composto per il 70% da attività non oil, che includono energie rinnovabili, ma anche gas naturale liquefatto e idrogeno. Abbiamo infatti recentemente siglato tre accordi con start-up in Europa, Nord America e Israele per la ricerca e sviluppo in diversi ambiti come la decarbonizzazione, la tecnologia pulita, la digitalizzazione, l’applicazione della realtà aumentata, l’economia circolare e la cybersecurity”, ha spiegato il numero uno di Saipem.

LE SOCIETÀ DI SERVIZI STANNO ADATTANDO I PROPRI MODELLI DI BUSINESS AL NUOVO PARADIGMA.

Saipem si propone come uno sviluppatore e fornitore di soluzioni sostenibili, ad alto valore tecnologico per supportare con le cinque divisioni e un’ampia diversificazione i clienti nella transizione energetica e nello sviluppo di infrastrutture, sia fisiche che digitali, durante tutto il ciclo dei progetti, dall’ideazione alla manutenzione. Il contesto è indubbiamente molto sfidante, ma Saipem è ben equipaggiata per affrontarlo forte di una propensione genetica ad adattarsi a contesti in continua evoluzione, a lavorare in contesti di frontiera e ideare nuove soluzioni tecnologiche e nuovi approcci”, ha concluso Cao.

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