Advertisement Skip to content
CCER

CO2: Quali sono i piani della Cina nell’ambito dello schema di riduzione delle emissioni CCER

Le nuove metodologie non dovrebbero essere proposte per settori che sono già tenuti alla decarbonizzazione in base all’attuale quadro legislativo, in quanto le CCER sono volontarie per natura, ha dichiarato in una nota il Ministero dell’Ambiente cinese

Il ministero dell’Ambiente cinese il 30 marzo ha lanciato consultazioni pubbliche, chiedendo revisioni sulle metodologie esistenti e l’introduzione di nuove per generare crediti di carbonio volontari nell’ambito del programma di riduzione delle emissioni certificate della Cina (CCER); scrive S&P Global.

CCER: COSA CHIEDE IL MINISTERO DELL’AMBIENTE CINESE

La mossa del ministero dell’Ambiente cinese è degna di nota, poiché la registrazione di nuovi progetti nell’ambito dello schema CCER è stata sospesa per cinque anni e i crediti che circolano oggi provengono da progetti registrati prima del 2017. La domanda di CCER ha superato l’offerta e il processo di consultazione segnala un rilancio dello schema nel prossimo futuro.

Il documento di consultazione – scrive S&P Global – affermava che il precedente quadro metodologico non era sufficiente per la Cina per raggiungere i suoi obiettivi di picco di carbonio entro il 2030 e neutralità del carbonio entro il 2060. S&P Global Commodity Insights ha previsto che le emissioni di CO2 della Cina aumenteranno del 4% dal 2022 e raggiungeranno 11,13 miliardi di tonnellate di CO2e in 2023, rendendolo il più grande emettitore del mondo, rappresentando il 32% delle emissioni globali.

L’OBIETTIVO DEL RILANCIO

Il rilancio – secondo quanto riporta S&P Global –  dovrebbe alleviare la carenza di offerta e i prezzi elevati dei CCER. Secondo la borsa digitale MetaVerse Green Exchange, con sede a Singapore, i CCER sono stati quotati a circa 60,67-80,52 yuan/mtCO2e (8,85-11,75 dollari/mtCO2e) nella settimana di negoziazione conclusasi il 24 marzo. Al contrario, il prezzo medio ponderato delle quote sul mercato nazionale cinese della compliance è stato di 56,00 yuan/tonCO2e (8,17 dollari/tonCO2e) il 24 marzo, secondo i dati ufficiali della borsa.

LE METODOLOGIE ESISTENTI

Il Ministero dell’Ambiente nella nota ha dichiarato che per le metodologie esistenti è necessario aggiornare le impostazioni di base e giustificare l’addizionalità. L’addizionalità è un criterio che richiede la prova che la riduzione delle emissioni non avrebbe avuto luogo senza il progetto. Secondo il documento di consultazione – scrive S&P Global – alcune delle metodologie attuali non avevano il potenziale per applicazioni più ampie o non erano collegate al quadro della politica climatica nazionale.

In particolare, gran parte dell’attuale offerta di CCER proviene da progetti di energia rinnovabile che sono stati oggetto di esame a livello globale per la loro credibilità come fonti di compensazione delle emissioni di anidride carbonica, poiché molti progetti solari ed eolici sono redditizi anche senza generare entrate dal commercio di carbonio. Non è certo che continueranno ad essere idonei a generare CCER dopo il rilancio. Nel frattempo, anche i certificati di energia rinnovabile nazionale, noti come certificati di elettricità verde, saranno rilasciati ai progetti rinnovabili. In futuro sono attese indicazioni politiche per evitare il doppio conteggio dei risultati di mitigazione delle emissioni nei diversi mercati dei beni ambientali.

CCER, LE METODOLOGIE MANCANTI

Il Ministero dell’Ambiente cinese nella nota ha aggiunto che, sebbene negli ultimi anni siano emerse alcune nuove tecnologie di decarbonizzazione, mancano ancora metodologie dettagliate per la generazione di crediti di carbonio. Secondo il documento di consultazione, le nuove metodologie da proporre dovrebbero essere chiare, fattibili e verificabili e avere risultati significativi in termini di decarbonizzazione. Dovrebbero inoltre essere accettate dalla società e supportate da dati solidi per evitare controversie.

Le nuove metodologie – riporta S&P Global – non dovrebbero essere proposte per settori che sono già tenuti alla decarbonizzazione in base all’attuale quadro legislativo, in quanto le CCER sono volontarie per natura, ha dichiarato il Ministero. Il ministero non ha reso nota la tempistica per l’approvazione dell’elenco delle nuove metodologie.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su