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Carburanti, in Gazzetta il taglio dei prezzi. Si superano i 30 centesimi

Associazioni dei consumatori sul piede di guerra: subito listini in discesa o partono denunce

Scatta da oggi la riduzione delle accise sui carburanti prevista dal Dl Ucraina del governo. Le norme sono state infatti pubblicate in Gazzetta Ufficiale e stabiliscono un taglio delle accise di 25 centesimi che sommate all’Iva dovrebbero portare a un taglio dei prezzi dei carburanti di circa 30,5 centesimi complessivi.

CODACONS: LISTINI ALLA POMPA DEVONO SCENDERE IMMEDIATAMENTE O PRONTI A DENUNCE CONTRO DISTRIBUTORI. CITTADINI INVITATI A SEGNALARE POMPE CHE NON HANNO RIDOTTO I PREZZI

Secondo il Codacons “i prezzi di benzina e gasolio devono immediatamente scendere alla pompa di 30,5 centesimi di euro al litro o i distributori di carburanti saranno denunciati in Procura per le possibili ipotesi di appropriazione indebita e truffa”.

Per l’associazione “il decreto ha effetto immediato e prevede che le accise siano ridotte di 25 centesimi al litro, con una riduzione dei listini alla pompa pari a 30,5 centesimi di euro calcolando anche l’Iva – spiega il Codacons – La benzina, per effetto delle nuove disposizioni, deve così costare oggi presso i distributori circa 1,87-1,88 euro al litro, il gasolio 1,84-1,85 euro/litro”.
“Se i gestori non si adegueranno al decreto del Governo saremo costretti a denunce in tutta Italia contro chi non abbassa i prezzi alla pompa, per le possibili ipotesi di appropriazione indebita e truffa” – afferma il presidente Carlo Rienzi.

In tal senso l’associazione invita tutti i cittadini a segnalare al Codacons i distributori di carburanti che non si sono adeguati alle nuove disposizioni e non hanno ridotto i prezzi al pubblico, e quelli che ancora vendono benzina e gasolio a prezzi superiore ai 2 euro al litro, inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it e ad una apposita linea whatsapp che sarà attivata in giornata.

Non solo. L’associazione pubblicherà oggi sul proprio sito internet i moduli attraverso i quali i cittadini residenti a Roma, Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona potranno costituirsi parte offesa nelle inchieste aperte dalle Procure locali sulle speculazioni relative ai prezzi dei carburanti, e chiedere i danni qualora dalle indagini dovessero emergere illeciti a danno dei consumatori.

ASSOUTENTI: LISTINI ALLA POMPA DEVONO SCENDERE OGGI STESSO. PRONTI A RICORRERE AI PREFETTI. MA GOVERNO BLUFFA: VALIDITÀ DECRETO SCENDE A 30 GIORNI, È ASSURDO

Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto che taglia di 25 centesimi di euro al litro le accise sui carburanti, i prezzi di benzina e gasolio devono scendere subito senza se e senza ma. Lo afferma Assoutenti, pronta ad iniziative legali contro i distributori ribelli.
“Siamo pronti a chiedere l’intervento dei Prefetti in tutta Italia se i gestori delle pompe non si adegueranno alle nuove disposizioni che hanno validità immediata ed entrano in vigore oggi – afferma il presidente Furio Truzzi – Ogni minuto di ritardo nel taglio dei prezzi alla pompa costa infatti milioni di euro agli italiani e produce un danno a consumatori e imprese. Per questo chiediamo un incontro urgente oggi stesso col Garante dei prezzi (Mr Prezzi) volto a valutare le misure da adottare nei confronti degli inadempienti”.
“Così come i distributori nelle ultime settimane hanno immediatamente alzato i prezzi alla pompa nonostante i carburanti venduti ai consumatori fossero stati acquistati a condizioni più favorevoli, allo stesso modo devono far scendere subito i listini di benzina e gasolio anche se acquistati a tassazione piena – prosegue Truzzi – Assurdo poi che il Governo, con la pubblicazione del decreto in G.U., abbia ridotto a soli 30 giorni la validità del decreto che introduce il taglio delle accise rispetto ai 40 giorni inizialmente previsti. Un “bluff” che condanniamo duramente e che limiterà i vantaggi economici per famiglie e imprese”.

LE NORME IN GAZZETTA

Per quanto riguarda le norme in Gazzetta, queste prevedono che “in considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, le aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante (…) sono rideterminate” nella misura di “benzina: 478,40 euro per 1000 litri; olio da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per 1000 litri”.

La durata della misura, come specificato, è di 30 giorni. La disposizione specifica che “per il periodo dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022 non trova applicazione (…). Per il medesimo periodo, le maggiori entrate dell’imposta sul valore aggiunto relative alle cessioni di benzina e gasolio impiegati come carburanti per autotrazione derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio espresso in euro, sono accertate con le modalità di cui all’articolo 1, comma 291, della legge 24 dicembre 2007 n. 244”.
Inoltre, “al fine di prevenire il rischio di manovre speculative derivanti dalla rideterminazione delle aliquote di accisa di cui al comma 1, il Garante per la sorveglianza dei prezzi si avvale della collaborazione dei Ministeri, degli enti e degli organismi (…) nonché del supporto operativo del Corpo della Guardia di finanza per monitorare l’andamento dei prezzi, anche relativi alla vendita al pubblico, di benzina e gasolio usato come carburante praticati nell’ambito dell’intera filiera di distribuzione commerciale dei medesimi prodotti. La Guardia di finanza agisce con i poteri di indagine a essa attribuiti ai fini dell’accertamento dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette, (…) il medesimo Corpo segnala all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per l’adozione dei provvedimenti di competenza, elementi, rilevati nel corso delle attività di monitoraggio di cui al presente comma, sintomatici di condotte che possano ledere la concorrenza”.

Importante il fatto che “successivamente al periodo previsto dal comma 2” vale a dire i 30 giorni previsti dal decreto “e fino al 31 dicembre 2022”, “le aliquote di accisa applicate ai prodotti di cui al comma 1 possono essere rideterminate con il decreto emanato ai sensi del comma 290 del medesimo articolo 1 della legge n. 244 del 2007, adottato anche con cadenza diversa da quella ivi prevista”.

Per quanto riguarda gli oneri derivanti da queste misure, questi sono “valutati in 588,25 milioni per l’anno 2022 e 30,78 milioni di euro per l’anno 2024” ai quali “si provvede, quanto a 255,49 milioni per l’anno 2022, mediante le maggiori entrate derivanti dal comma 4 e, quanto a 332,76 milioni per l’anno 2022 e 30,78 milioni di euro per l’anno2024, ai sensi dell’articolo 38”.

Infine, per quanto concerne i bonus carburante ai dipendenti “per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito” e gli oneri derivanti dall’articolo sono “valutati in 9,9 milioni di euro per l’anno 2022 e 0,9 milioni di euro per l’anno 2023”.

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