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Carta, il riciclo vola ma si può fare di più. Cosa frena la crescita?

L’Italia si conferma leader nel riciclo della carta da macero. I tassi di riciclo e le esportazioni crescono, ma la filiera soffre a causa dei costi legati alle barriere che ostacolano la crescita. Chi c’era e cosa si è detto nella presentazione del Rapporto UNIRIMA 2023

L’Italia si conferma leader nel riciclo della carta da macero. Nel 2022 il tasso complessivo è salito dal 72,8% al 75,9%, percentuale che arriva all’81,20% per gli imballaggi. Nel primo semestre del 2023 le esportazioni hanno superato il milione di tonnellate, il doppio della quantità fatta registrare nello stesso periodo dell’anno scorso. Un risultato raggiunto grazie alla capillarità degli impianti gestiti dagli operatori, che hanno permesso di arginare le difficoltà provocate dalla guerra in Ucraina ed evitare il collasso della filiera.

È quanto emerge dal “Rapporto UNIRIMA 2023, la produzione di materia prima – end of waste, dalla raccolta differenziata di carta e cartone”, realizzato Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri (Unirima). L’industria delle materie prime seconde, però, è in sofferenza a causa dei costi legati alle barriere che ostacolano la crescita del settore. Due sono i temi principali che dovranno dominare il dibattito sul comparto industriale, secondo l’associazione: concorrenza e difesa commerciale.

CARTA, I PALETTI DELL’UE

L’ultima iniziativa che preoccupa il mondo della gestione della carta arriva dall’Unione Europea. Si tratta della proposta di Regolamento UE sulla Spedizione di Rifiuti (WSR). L’atto introdurrebbe limitazioni alle esportazioni extra UE, in forma di nuove incombenze burocratiche, che potrebbero danneggiare anche le esportazioni di carta da macero, provocando un crollo dei prezzi, secondo Unirima.

“Faremo tutto quello che possiamo per contrastare i Regolamenti ideologici e folli, come quello dell’esportazione dei rifiuti, faremo qualsiasi cosa per bloccarlo, compreso fermare il traffico sul Raccordo Anulare con i camion. Prepariamoci perché se le cose vanno come ci auguriamo qualcuno ci ascoltare, altrimenti abbiamo il dovere di far valere i nostri diritti, altrimenti il mondo non migliora”, ha affermato Giuliano Tarallo, Presidente Unirima, nel corso della presentazione del Rapporto.

“Spesso ci troviamo di fronte a percorsi legislativi che creano un cortocircuito nel confronto con le parti in causa e arrivano alla produzione di un testo, difficile da mettere in discussione. Quando sentiamo l’arrivo di una nuova direttiva Ue ci preoccupiamo se non siamo stati sufficientemente coinvolti, lo stesso vale a livello nazionale. Spesso si tende a semplificare, a fare operazioni che non tengono in conto tutti gli interessi dell’economia circolare. Questo rischia di creare un cortocircuito nel sistema, rendendolo inutile”, ha aggiunto Tarallo.

“Condivido il principio di tenere le risorse nella Comunità Europea, però dobbiamo distinguere da materiale a materiale. Se pensiamo a batterie e RAEE è chiaro che conviene trattenere queste risorse nel nostro Paese”, ha sottolineato Simona Bonafè, Componente Commissione Affari costituzionali della Camera, aggiungendo che la strategia migliore per contrastare norme considerate ingiuste è trovare alleanze europee.

“Il Governo deve trovare le alleanze giuste per far inserire le normative che possono salvaguardare la filiera della carta da macero, preziosissima per l’Italia e per l’Europa. Bisogna creare le alleanze giuste e tenere il punto”, ha aggiunto.

IL NODO COMPETITIVITÁ

La competitività è uno dei nodi centrali del futuro della filiera italiano della gestione della carta.

“Credo che il Green Deal sia un politica industriale, quindi penso che sia utile pensare, ad esempio, a un emendamento su un sistema di Iva più agevolata per prodotti con una percentuale di contenuto riciclato”, ha sottolineato Bonafè.

“Le risorse sono sempre meno e sempre più costose: dobbiamo dar loro nuova vita attraverso impianti e filiere del riciclo, doverosamente sostenute anche a livello normativo. Il nodo da risolvere è quello degli impianti, ci sono dei vuoti impiantistici evidenti nel Paese, soprattutto nel Centro-Sud: serve un censimento degli impianti esistenti e del fabbisogno dei singoli territori e, con una norma nuova e semplice, procedere alla realizzazione ove manchino o non siano sufficienti”, ha affermato Erica Mazzetti, deputato di Forza Italia, componente VIII Commissione Ambiente.

“La tassazione è certamente un problema per le Pmi e la burocrazia non è da meno: durante questa legislatura sicuramente il Centrodestra cercherà di dare risposte positive, partendo dall’indispensabile ascolto degli attori coinvolti nel processo imprenditoriale del riciclo. Per fortuna, c’è già una filiera del riciclo di prim’ordine che ha portato il nostro Paese non solo in linea con gli obiettivi europei ma anche a surclassarli. La filiera del riciclo è una risorsa per rendere autosufficiente il Paese per quanto riguarda materiali di largo uso e consumo come plastica e carta: con il Pnrr si può fare molto in tal senso”, ha aggiunto Mazzetti.

CARTA, IL RUOLO DEL PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza giocherà un ruolo centrale nello sviluppo della competitività della filiera.

“Il Pnrr non è tanto una questione di capacità di spesa, ma una sfida di performance. Bisogna migliorare collegamenti tra Istituzioni e settore, stiamo provando a mettere in piedi una linea comunicativa più rapida ed efficiente”, ha affermato Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità di missione per il Pnrr del Ministero dell’Ambiente.

“Abbiamo capito gli errori commessi sul PNRR, solo così abbiamo potuto chiudere la fase più difficile. La milestone sulla strategia dell’economia circolare è importantissima perché ha definito un quadro di un settore nel quale il Paese è stato leader a livello europeo, pur perdendo alcune battaglie. Se può sembrare che siamo in ritardo sull’economia circolare è perché la delicatezza del settore impone di verificare, ogni progetto va vagliato, ma gli impianti stanno iniziando ad essere inaugurati. Sono contento della risposta del vostro settore al Pnrr”, ha aggiunto Penna.

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