Le agevolazioni per le caldaie che funzionano solo a gas metano decadranno, per incentivare quelle certificate per funzionare con gas sostenibili come il biometano e l’idrogeno
La direttiva case green, su cui lo scorso 7 dicembre il Parlamento e il Consiglio europei hanno trovato l’accordo dopo 6 mesi di trattative, prevede una revisione delle agevolazioni per le ristrutturazioni, con una serie di misure che scatteranno già a partire dal 2025.
CASE GREEN: LE NUOVE AGEVOLAZIONI
La direttiva attribuisce un ruolo sempre più centrale per i sistemi ibridi, che prevedono un “mix energetico” fornito da caldaie e pompe di calore, oltre ad apparecchiature del tutto elettriche, come le pompe di calore. Gli incentivi per le caldaie che funzionano solo a gas metano decadranno, molto probabilmente per promuovere quelle certificate per funzionare con gas sostenibili, come il biometano e l’idrogeno. Sul lungo termine c’è però un obiettivo ancor più ambizioso: il bando dei combustibili fossili nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento entro il 2040.
Per quanto concerne le agevolazioni fiscali, il testo della direttiva stabilisce che, a partire dal 2025, non si potranno più fornire agevolazioni alle caldaie autonome alimentate da combustibili fossili. Ad oggi l’ecobonus è al 50% per le caldaie a condensazione con efficienza pari ad almeno la classe A e al 65% per gli impianti dotati anche di un sistema di termoregolazione evoluto. Questi sconti al momento sono confermati fino alla fine del prossimo anno. Il 2024 potrebbe essere quindi l’anno di una revisione profonda dei bonus casa, proprio per allinearsi alla nuova direttiva.
CASE GREEN: LE QUESTIONI IN SOSPESO
Ma dove finiranno le nuove agevolazioni? La risposta va cercata nelle definizioni della Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), che lasciano però alcuni interrogativi, anche perché l’analisi dettagliata potrà essere fatta solo con il testo finale. Ad ogni modo, al momento sembra chiaro che, se le caldaie solo a metano non avranno sconti fiscali, a beneficiare delle agevolazioni potrebbero essere altri apparecchi che non rientrano nei divieti, come quelli certificati per funzionare con idrogeno o biometano. In questo senso saranno fondamentali le indicazioni operative.Su questo aspetto si attendono le linee guida dalla Commissione europea, che chiariranno i precisi aspetti dei nuovi divieti.
IL RUOLO DEI SISTEMI IBRIDI
Un elemento chiave delle nuove agevolazioni previste dalla direttiva riguarderà gli apparecchi ibridi. Nella versione finale della direttiva si legge che “sarà ancora possibile dare incentivi all’installazione di sistemi di riscaldamento ibrido che funzionino con una consistente quota di energie rinnovabili, come la combinazione di una caldaia con il solare termico o con le pompe di calore”. Sistemi ibridi (composti ad esempio da caldaia + pompa di calore) che, negli ultimi anni, hanno rappresentato una delle tecnologie chiave del superbonus. I sostegni per questi apparecchi saranno sicuramente confermati.
L’OBIETTIVO AL 2040
Per quanto riguarda uno degli obiettivi cardine della decarbonizzazione, i documenti attualmente disponibili parlano di un bando per i combustibili fossili nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento a partire dal 2040. Anche qui bisognerà attendere le interpretazioni e le linee guida che verranno diffuse, che potrebbero distinguere le tecnologie (non direttamente coinvolte) dai combustibili fossili oggetto del bando. Da ricordare infine che, dopo il 2040, nessuno sarà obbligato a rimuovere le caldaie già installate.
IL REGOLAMENTO ECODESIGN
Sul tema del bando ai combustibili fossili sarà importante anche l’esito della trattativa sul regolamento Ecodesign, che riporterà le caratteristiche che i prodotti per il riscaldamento dovranno avere per l’immissione sul mercato. L’iter del regolamento sta procedendo a rilento da mesi e, considerando che la direttiva case green non prevede dei divieti categorici alle caldaie, alcuni aspetti problematici del regolamento potrebbero essere modificati.