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Cingolani

Cingolani conferma: indipendenti dal gas russo nel 2024. Sulle auto favorevole a carburanti sintetici

Sulle rinnovabili, Cingolani ha invece ancora una volta rimarcato che “non è credibile” installare 60 GW di rinnovabili in tre anni: il ministro ha precisato che sono solo un terzo della soluzione perché servono anche una rete per gestire il flusso di elettricità, batterie o bacini idrici per accumulare l’energia in eccesso
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani conferma ancora una volta l’obiettivo dell’indipendenza energetica dalla Russia nella seconda metà del 2024 mentre non fa previsioni su un possibile nuovo taglio delle accise, esortando a investire anche su carburanti sintetici e fusione nucleare. Teatro delle parole del ministro è stato il quarto appuntamento del ciclo “Italia 2022: Persone, Lavoro, Impresa” di PwC Italia, nell’incontro su “Tecnologia e nuovo umanesimo”.

NEL SECONDO SEMESTRE DEL 2024 INDIPENDENTI DAL GAS RUSSO

Cingolani ha esordito parlando della guerra che è alle porte “un fatto che non accadeva da 70 anni” e ha costretto l’Europa a rendersi autonoma in modo rapido. “Abbiamo firmato contratti con sei paesi africani”, ha ribadito il ministro, ricordando che grazie ad essi sarà possibile sostituire tutto il gas russo entro il secondo semestre del 2024: “Si tratta di 25 mld di metri cubi” di cui 13 Gnl e 12 di gas naturale “che arriveranno 5 nel secondo semestre di quest’anno, 18 l’anno prossimo e 25 a regime nel 2024”. Dagli stoccaggi dipende invece l’inverno piuttosto che dalle nuove forniture, ma il ministro si è detto ottimista anche se, ha ammesso, “se dovessimo interrompere oggi le forniture di gas russo non avremmo alternative, dovremmo fermare le aziende”.

SULLE ACCISE ANCORA PRESTO PER L’INTERVENTO. CARBURANTI SINTETICI? BUONA SOLUZIONE

Mentre per quanto riguarda un nuovo intervento sulle accise “bisognerà vedere in tempo reale quale sarà la situazione. Difficile fare una previsione oggi, vediamo come sarà nelle settimane precedenti il caro carburanti” riferendosi alla fine del taglio delle accise attualmente prorogato fino all’8 luglio. Capitolo auto elettriche: “E’ inutile dire ‘diamo l’auto elettrica a tutti’ quando non possiamo subito. Penso che i carburanti sintetici possono essere una soluzione buona. Nella transizione ecologica, se ho un’auto vecchia e non posso cambiarla perché non ho i soldi, non è male se posso avere un carburante sintetico che taglia le emissioni, senza dover cambiare auto e adattare la rete di rifornimento. È inutile dire ‘diamo l’auto elettrica a tutti’, quando non possiamo farlo subito”, le parole di Cingolani che poi ha giudicato positivamente la proposta del Ppe al Parlamento europeo per prevedere una quota del 10% di nuove auto a biocarburanti al 2035, allentando l’obiettivo del 100% di nuove auto elettriche.

LA POLEMICA SULLE RINNOVABILI CON ELETTRICITA’ FUTURA

Sulle rinnovabili, Cingolani ha invece ancora una volta rimarcato che “non è credibile” installare 60 GW di rinnovabili in tre anni: il ministro ha precisato che sono solo un terzo della soluzione perché servono anche una rete per gestire il flusso di elettricità, batterie o bacini idrici per accumulare l’energia in eccesso. In generale ha precisato il ministro “l’energia viene prodotta sempre negli stessi posti” come il sud dove c’è più sole e vento “ma l’energia serve in altre aree del paese”, ha detto Cingolani ricordando che fotovoltaico ed eolico producono 1.500 ore all’anno, “ma in un anno ci sono 8.600 ore. Bisogna mettere gli accumulatori, ma questi costano 300 euro al kilowattora”. “Io ho ricevuto 2 o 3 volte il presidente dell’associazione” Elettricità futura, ha detto Cingolani. “La loro richiesta era fare un commissario, cosa che non ha nessun senso, saltando tutti i processi autorizzativi, tranne quelli che possono avere impatto penale. E questa cosa non si può fare”, ha concluso ribadendo ancora una volta la necessità di un accesso universale all’energia al 2050 grazie all’apporto della fusione nucleare.

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