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Politica Energetica

Come gestire la transizione da un esecutivo all’altro per una politica energetica efficace

“(…) Interlocutori validi e prospettive solide”, queste le prerogative di cui necessita la politica energetica secondo Simone Togni, direttore responsabile del mensile Il Pianeta Terra

La stabilità secondo Simone Togni, direttore responsabile de Il Pianeta Terra è fondamento di una politica energetica efficace. Ecco cosa dice sul mensile che si occupa di informazione e cultura sull’ambiente, l’energia e le fonti rinnovabili.

DI COSA HA BISOGNO LA POLITICA ENERGETICA

“La politica energetica, come tutte le politiche di medio e lungo periodo, ha necessità di interlocutori validi e prospettive solide. (…) Innanzitutto, bisogna considerare i tempi tecnici necessari alla formazione di Governi e maggioranze parlamentare, la definizione dei ruoli apicali per i ministeri e la forse ancor più complessa costituzione degli uffici di diretta collaborazione, composti da persone di fiducia per i nuovi responsabili politici e dotati di caratteristiche ben specifiche per poter garantire la funzionalità del dicastero all’interno del quale lavorano (…)”, dichiara Simone Togni, direttore responsabile de Il Pianeta Terra, sul mensile che si occupa di informazione e cultura sull’ambiente, l‘energia e le fonti rinnovabili.

LA SOLUZIONE SECONDO TOGNI

“Negli ultimi tempi, su questo tema, ci sono state diverse prese di posizione (…), su come dovesse essere gestita la transizione tra un Esecutivo e l’altro”, scrive Togni, che continua “(…) Se la classe dirigente fosse esclusivamente individuata sulla base della sola aderenza all’Esecutivo del momento il rischio più grave sarebbe quello di una mancanza di competenze e capacità che comporterebbe, nei fatti, un blocco dell’attività amministrativa. Allo stesso tempo, nel caso in cui si scegliesse soltanto dei bravi burocrati capaci di far funzionare la macchina ma che non condividessero la visione politica del Governo pro tempore, il rischio sarebbe di avere persone meno motivate rispetto all’obiettivo, con un possibile rallentare funzionale delle attività”.

La soluzione proposta dall’amministratore responsabile de Il Pianeta Terra è combinare “le persone scelte dai partiti con tecnici valutabili sulla base di risultati oggettivi”.

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