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Hacker russi

Come gli hacker russi s’intrufolano nell’energia occidentale

Un’analisi di Oilprice ha indagato sulle azioni occulte dalla Russia sulle aziende di rinnovabili in Europa

Insieme al fronte energetico della guerra c’è un lato occulto. C’è sempre la Russia dietro. Come scrive Oilprice, molti hacker connessi al Cremlino si sono intromessi nei sistemi informatici di aziende di rinnovabili europee.

VI RICORDATE L’ULTIMO RAPPORTO INTEL 471?

Sul tema avevamo raccontato qualcosa di importante già a fine 2021. Ma in quel caso non c’entrava l’energia, né eravamo in piena guerra come invece oggi.

Secondo il rapporto della società di intelligence informatica Intel 471, tutti i settori chiave della catena di approvvigionamento globale sono stati presi di mira dai criminali informatici. “Abbiamo assistito ad attacchi ransomware al settore delle spedizioni durante tutto l’anno, il che ha indubbiamente messo un freno alle aziende che sono già deboli a causa della pandemia”, affermava il rapporto. Negli ultimi mesi dell’anno scorso, i criminali informatici hanno tentato di vendere le credenziali di accesso alla rete di diverse società di spedizione e logistica sul mercato clandestino.

QUALI AZIENDE DI RINNOVABILI SONO SOTTO ATTACCO?

Adesso, invece, c’è la guerra. E sono “almeno tre” le aziende di rinnovabili in Germania prese di mira da criminali informatici connessi alla Russia. “Enercon, Nordex Group e Deutsche Windtechnik hanno tutte segnalato incidenti informatici nelle ultime settimane. All’inizio di questo mese, Conti, un gruppo che ha dichiarato sostegno alla Russia all’inizio della guerra in Ucraina, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco a Nordex” si legge su Oilprice. Insomma, un’azione parallela che va avanti da quando i militari di Putin hanno invaso il paese granaio d’Europa. Deutsche Windtechnik è l’ultim vittima in ordine cronologico.

COSA DICE ENERCON

“I servizi di comunicazione forniti tramite il satellite sono falliti quasi esattamente nello stesso momento in cui le truppe russe hanno invaso l’Ucraina”, ha detto Enercon la scorsa settimana nel suo ultimo aggiornamento sull’incidente informatico. I terminali satellitari utilizzati da aziende e organizzazioni di vari settori sono circa 30.000. Hanno subito attacchi in tutta Europa. 5.800 sono convertitori di energia eolica nell’Europa centrale e hanno una potenza installata totale di oltre 10 gigawatt.

“Si sospetta che l’incidente sia accaduto in connessione con la guerra di aggressione russa, l’interruzione della comunicazione ai WEC è un danno collaterale”, ha detto ancora la società. Ma “non vi è alcun rischio per i WEC e non lo è mai stato”.

COSA DICE NORDEX

All’inizio di questo mese, il produttore di turbine Nordex, ha riferito che un incidente di sicurezza informatica è stato rilevato il 31 marzo e le misure di risposta sono state avviate immediatamente. “L’azienda ha chiuso i sistemi IT in più sedi e business unit”, scrive ancora Oilprice.

“I risultati preliminari dell’analisi suggeriscono che l’impatto dell’incidente è stato limitato all’infrastruttura IT interna”, ha detto Nordex in un aggiornamento del 12 aprile. Il gruppo ransomware Conti, sostenitore della Russia, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco informatico a Nordex pochi giorni dopo.

Basterà tutto questo a Berlino per decidere finalmente sull’embargo al gas russo? O forse sarà proprio per questi attacchi che diminuirà la convinzione a porlo in essere? Le ultime parole del  ministro Habeck fanno pensare alla prima opzione. Ma mai dire mai.

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