Il protocollo firmato oggi dalle due parti punta a favorire la realizzazione di nuovi impianti di biometano, la conversione di quelli che attualmente producono biogas e l’allacciamento alle reti di distribuzione del gas
Un protocollo d’intesa volto a favorire lo sviluppo della produzione di biometano in Italia. È quello che hanno siglato oggi Italgas e la Confederazione Nazionale Coldiretti presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della XIII Commissione Agricoltura, Mirco Carloni, il viceministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Vannia Gava, il Capo Segreteria Tecnica del ministro al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, Sergio Marchi, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo.
L’IMPORTANZA DEL BIOMETANO
L’iniziativa si inserisce nel mutato scenario europeo che, all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, ha individuato nel biometano la fonte rinnovabile destinata a sostituire un quarto delle forniture di gas fossile che un tempo venivano importate dalla Russia.
Un obiettivo a sostegno del quale il PNRR ha stanziato 1,7 miliardi di euro per raggiungere, entro il 2026, una produzione nazionale di circa 2 miliardi di metri cubi all’anno, pari a quattro volte quella attuale. A sottoscrivere l’impegno sono stati il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo.
COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO SUL BIOMETANO
Il protocollo impegna le parti ad attuare delle azioni volte a sostenere la realizzazione di nuovi impianti di produzione di biometano, la conversione di quelli che attualmente producono biogas e il loro allacciamento alle reti di distribuzione del gas. Coldiretti garantirà il coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi ambiti produttivi e industriali e realizzerà una mappatura degli impianti di biogas esistenti e potenzialmente oggetto di conversione a biometano. Italgas, da parte sua, si impegnerà a contenere i tempi di valutazione delle proposte di connessione dei nuovi impianti alle proprie reti; individuare e realizzare azioni volte a ridurre i costi di allacciamento; promuovere un approccio regolatorio e normativo teso a creare le condizioni per una più efficace ripartizione degli oneri di collegamento alla rete e a mettere in atto delle azioni per superare i limiti di capacità ricettiva delle reti di distribuzione locali.
LA PIETRA: VOGLIAMO DARE ALL’ITALIA ENERGIA PULITA E A COSTI CONTENUTI
“La firma del protocollo d’intesa tra Coldiretti e Italgas è un passo importante per l’Italia nel percorso di sviluppo del biometano”, ha dichiarato il sottosegretario all’Agricoltura, la Sovranità alimentare e le Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, che ha aggiunto: “l’agricoltura può e deve fare la propria parte in questo percorso di produzione di energie rinnovabili, che il governo sta seguendo con convinzione. Vogliamo dare al nostro Paese energia pulita e a costi contenuti, e il protocollo sottoscritto oggi va proprio in questa direzione, soprattutto a fronte degli scenari internazionali nei quali ci stiamo muovendo e che vedono non solo l’Italia, ma anche i partner europei e dei Paesi più sviluppati impegnati in uno sforzo finalizzato allo sviluppo di fonti energetiche alternative e rispettose dell’ambiente”.
GAVA: ACCORDO PORTERÀ VANTAGGI PER L’AMBIENTE E PER L’ECONOMIA ITALIANA
Secondo il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, “l’intesa tra Coldiretti e Italgas è un passo significativo nella promozione dello sviluppo sostenibile in Italia, ma anche un contributo decisivo a rafforzare la nostra autonomia di approvvigionamento attraverso la diversificazione e la decarbonizzazione delle fonti, in coerenza con la linea del REPowerEU dell’Unione europea. Questo accordo consentirà la realizzazione di nuovi impianti, la conversione di quelli esistenti e l’allacciamento alle reti di distribuzione del gas. Sono importanti lo sforzo delle imprese, il ruolo di indirizzo assunto dall’associazione e il contributo strategico di Italgas, così come è importante redistribuire i pesi dei costi di allacciamento degli impianti alle reti di distribuzione, in modo da favorire gli investimenti. Siamo fiduciosi che questo sforzo contribuirà in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, portando vantaggi sia per l’ambiente che per l’economia italiana”.
GALLO: IL BIOMETANO È UN’OPPORTUNITÀ CHE L’ITALIA NON PUÒ PERDERE
“Il passaggio dal biogas al biometano – ha affermato l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo – è il processo più semplice per la trasformazione della CO2. È un’opportunità che l’Italia non può perdere per sfruttare una nuova fonte rinnovabile. Dobbiamo impegnarci tutti e vogliamo aiutare gli associati Coldiretti a costruire un business plan su questi interventi, perché crediamo che il biometano sia il futuro. Al 2050 la maggior parte dei gas che circoleranno saranno idrogeno e biometano”.
PRANDINI: SPIEGHEREMO ALLE IMPRESE AGRICOLE I VANTAGGI ECONOMICI DEL BIOMETANO
“Oggi c’è una sproporzione tra il numero di impianti a biogas e quelli a biometano – ha spiegato
il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini –: abbiamo oltre 2.000 impianti a biogas e solo una cinquantina a biometano. Una parte degli impianti a biogas può essere convertita in biometano. È per questo che dobbiamo intervenire con questa sinergia con Italgas. Faremo anche una campagna di formazione e informazione per le imprese agricole, per far capire loro l’opportunità ed il vantaggio economico. È infatti previsto anche un abbattimento del costo di allaccio, perché vogliamo metterlo in linea con i parametri degli altri Paesi europei”.